Che fine ha fatto? Davide Lanzafame, il Lanciafiamme scoperto da Antonio Conte

Crescere nella Primavera di una delle squadre più importanti di Italia ti mette inevitabilmente, già da giovanissimo, sotto i riflettori, con tanti appassionati e soprattutto addetti ai lavori ad osservare le gare dei giovanissimi, in cerca del prossimo talento che esploderà.

images (2)Davide Lanzafame inizia proprio così la sua carriera, muovendo i suoi primi passi nel Barcanova, diretta dal padre, sostenendo a sei anni prima un provino con il Torino, dal quale fu “scartato”, poi con la Juventus, della quale entrerà a far parte facendo poi tutta la trafila delle giovanili. Davide è una punta, attaccante di movimento ma comunque terminale offensivo delle giovanili bianconere, settore che proprio in quegli anni vedrà svilupparsi numerosi talenti quali Marchisio, Giovinco e De Ceglie. Con i giovani bianconeri Lanzafame vincerà un campionato Beretti e un campionato Primavera, ma, soprattutto, da protagonista , la Coppa Italia Primavera e il titolo di capocannoniere al Torneo di Viareggio. Il ragazzo ha talento, segna, inizia a far parlare di sè, mentre tutti i riflettori sono puntati sul talento di Sebastian Giovinco, il giovane Lanzafame inizia a macinare gol, segnando 30 reti nel campionato Primavera e 7 nel Torneo di Viareggio 2007, del quale sarà capocannoniere, ma soprattutto trascinerà la Primavera di Chiarenza alla vittoria della Coppa Italia contro l’Inter, segnando il gol della vittoria con un magnifico pallonetto, gol che per certi versi ricorda il capolavoro di Del Piero contro la Fiorentina. Al termine della stagione arriva anche il debutto in prima squadra, il 3 Giugno 2007, è l’anno della B per i bianconeri, con la promozione già matematicamente conquistata il tecnico Corradini, al timone per le ultime gare dopo le dimissioni di Deschamps, nella gara tra Bari e Juventus vinta dai pugliesi manda in campo il giovane attaccante nel finale al posto di Zalayeta.downloadProprio ai galletti verrà ceduto in prestito nella nuova stagione, dove sarà uno degli uomini di punta dei biancorossi mettendosi in mostra a suon di gol. Dopo un’avvio di stagione un po’ stentato il patron Matarrese decide per l’esonero di Materazzi, chiamando sulla panchina del Bari Antonio Conte, e proprio il tecnico sarà decisivo per la crescita di Lanzafame. Nel 4-2-4 scelto dal tecnico pugliese Lanzafame va a ricoprire il ruolo di esterno destro d’attacco, ruolo che sembra calzare alla perfezione per il giovane, che disputa un gran campionato mettendo a segno 10 gol meritandosi il soprannome di “Lanciafiamme”, attirando l’attenzione di diverse squadre di Serie A e la chiamata con l’Under 21, venendo definito per caratteristiche il nuovo Cristiano Ronaldo.Citta+di+Palermo+v+Roma+Serie+KHxR9EH_akalAl termine della stagione passa in comproprietà al Palermo, nell’ambito dell’operazione che porta Amauri alla Juventus, esordendo alla prima giornata nella sconfitta dei rosanero contro l’Udinese. Dopo il ko in campionato il solito vulcanico Zamparini decide di esonerare il tecnico Colantuono, estimatore di Lanzafame, chiamando sulla panchina dei siciliani Davide Ballardini. L’ex tecnico del Cagliari non vede bene l’attaccante nei propri schemi, tanto da schierarlo solamente in 9 occasioni, per lo più spezzoni di gara, così con l’apertura del mercato invernale Lanzafame torna, in prestito, al Bari. Di nuovo sotto la guida di Antonio Conte e con una squadra che vola a vele spiegate verso la promozione Lanzafame torna a mettersi in mostra, collezionando 18 presenze, 2 reti e tante belle prestazioni, vincendo il campionato cadetto e riportando in A il Bari dopo 8 anni.imagesTerminata la stagione, Juventus e Palermo, comproprietarie del cartellino del giocatore, decidono di prestare l’attaccante al neo promosso Parma di Guidolin, tecnico da sempre attento alla crescita dei giovani. In una squadra giovane ma ricca di talento Davide riesce lentamente a ritagliarsi il proprio posto, siglando il primo gol in Serie A l’8 Novembre 2009 contro il Chievo, ripetendosi nella giornata successiva nel 3-2 di Firenze. Con l’apertura del calciomercato invernale la Juventus, in crisi in campionato e falcidiata dagli infortuni, fa pressing sul Parma per riavere alla propria corte il giocatore, ma proprio quando tutto sembra fatto il trasferimento salta, con l’attaccante che si dice felice di poter continuare a crescere in Emilia. galloppa_lanzafame_fiorentina_parmaE crescita sarà, infatti, le prestazioni di Lanzafame lievitano in maniera esponenziale, trovando 5 gol in 3 partite nel finale di stagione: 1 nella sconfitta contro la Roma, 2 nella vittoriosa gara dell’Olimpico proprio contro la Juventus e, infine, un’ altra doppietta nell’ultima gara stagionale contro il Livorno. Messosi in mostra come uno dei migliori talenti del campionato, a fine stagione Lanzafame torna, questa volta sul serio, in bianconero, con Juve e Palermo che rinnovano ancora la comproprietà.tumblr_njh7vbIvvj1sl3r2wo1_500Dopo un’annata deludente la Juventus chiama sulla propria panchina Gigi Del Neri, reduce dalla storica qualificazione in Champions League con la Sampdoria, il tecnico friulano è un abituale del 4-4-2 con ali molto veloci, occasione giusta per lanciare definitivamente il talento dell’ex Primavera bianconero. Dopo il nuovo esordio nelle gare valevoli per i preliminari di Europa League, Lanzafame debutta in campionato alla prima giornata nella sconfitta dei bianconeri proprio sul campo del Bari. L’ex tecnico doriano vede poco però Lanciafiamme, complice anche l’esplosione di Milos Krasic, utilizzandolo soltanto in altre due occasioni in campionato, in spezzoni finali, e in Europa League, sempre per pochi minuti. Con l’apertura del mercato il giocatore decide di andare altrove per giocare di più e, dopo un testa a testa tra Brescia e Cesena, passa alle rondinelle, debuttando pochi giorni dopo proprio nella gara persa contro i romagnoli. A fine stagione colleziona 13 presenze, con il Brescia che retrocede in Serie B.141871705Risolta la comproprietà tra Juve e Palermo a favore dei rosanero, Lanzafame viene inserito nell’operazione Silvestre con il Catania, passando agli etnei allenati da Vincenzo Montella. Con i rossoazzurri trova il primo gol nella gara di Coppa Italia contro il Novara persa dal Catania, Montella non lo vede però come titolare, provandolo in qualche occasione senza successo anche in altri ruoli, come addirittura terzino. In una squadra che mostra un gran gioco, realizzando il record di punti in Serie A del Catania, Lanzafame riesce comunque a collezionare 11 presenze, togliendosi anche la soddisfazione del gol in campionato allo scadere contro il Napoli, siglando il 2-2 in rimonta del Catania. A fine stagione diventa totalmente di proprietà del Catania, mentre il ciclone del calcioscommesse inizierà via via a far luce su molti atleti, nel’Agosto 2012 Lanzafame viene iscritto nel registro degli indagati così come molti altri protagonisti del Bari  2007/08 e 2008/09. Nel frattempo, non rientrando nei programmi del Catania, decide di scendere in Serie B, al Grosseto, che sfrutta una proroga del mercato per rinforzare la propria rosa. In una squadra alla sbando, che a fine stagione retrocederà, Lanzafame gioca 16 partite con 2 gol, per poi decidere di cambiare aria nel mercato invernale, questa volta all’estero, nell’Honvèd, prestigiosa squadra ungherese nella quale militò anche il mitico Puskas.images (1)In Ungheria Lanzafame mostra di esser di categoria superiore, realizzando 5 gol in 10 presenze e trascinando i rossoneri ad una storica qualificazione all’Europa League, facendo parlare di se’, però, anche in occasione di una lite con un proprio compagno, Leandro Martinez, in occasione della battuta di un calcio di rigore, che costa all’italiano l’espulsione. Terminata la stagione e chiamato a rispondere alle accuse relative al filone Bari-bis sul calcioscommesse, Lanzafame patteggia un anno e 4 mesi di squalifica, saltando per intero la stagione 2013/2014, nella quale rescinderà anche il contratto con il Catania.

Proprio relativamente al caso scommesse, Lanzafame dichiarerà: “Speravo di salvarmi anche dopo i primi arresti a Cremona , i fatti di Bari erano lontani nel tempo e li avevo rimossi come qualcosa che appartiene a una fase della vita messa alle spalle. Tutto è cambiato quando ho saputo di essere indagato. Avevo due possibilità: raccontare la verità oppure negare. Ho deciso in un secondo. In Italia non mi voleva nessuno, quando si è saputo della collaborazione con la Procura sono stato isolato. Sono così andato in prestito al Grosseto,  la squadra andava male, ma soprattutto la vicenda calcioscommesse aveva lasciato scorie in città, ero diventato un bersaglio. Impossibile restare. Non c’erano alternative se non cambiare aria, sembrava che la mia squalifica fosse già iniziata, così ho accettato di andare lontano dall’Italia, riducendomi lo stipendio. Inizialmente la federazione locale aveva bloccato il tesseramento perché ero indagato, poi il mio avvocato, ha sbloccato la situazione: come potevo pagare prima di essere condannato?”. Sul fenomeno del calcioscommesse, e la mancata denuncia alla combine: “Accusare un collega è davvero complicato: non si tratta di opporsi a un singolo, ma fare la guerra a un sistema, sarei ancora in difficoltà. Certo, ora non farei più la sciocchezza di partecipare a una cosa simile. Se poi venissi a sapere che un compagno ha in mente di vendersi la partita, gli parlerei per convincerlo a cambiare idea e non rovinarsi la vita. E se non desse ascolto dovrei denunciarlo, ma non è così semplice”. 10505297_721409707897034_4602889699353790557_nNell’Agosto del 2014 una nuova opportunità si presenta però per Lanzafame, l’ambizioso Perugia, neo promosso in Serie B, è sulle sue tracce, il giocatore decide di accettare l’offerta degli umbri, tornando in campo alla fine della propria squalifica, che termina l’8 Novembre 2014, esattamente 5 anni dopo il suo primo gol in Serie A. Con il biancorossi Lanzafame ritrova il campo e la forma giusta, dimostrando una grande duttilità tattica e tornando al gol nel Febbraio 2015 nella sconfitta per 3-1 con il Vicenza. Il Perugia disputa una grande stagione, centrando i playoff e fermando la propria corsa al primo turno solo contro la finalista Pescara, mentre su Lanzafame torna a strizzare l’occhio la Serie A, con le veronesi a seguire da vicino il giocatore che però decide di restare in Umbria rinnovando il proprio contratto, disputando 23 partite nel 2014/15.
Con l’arrivo di Bisoli sulla panchina del Grifone le cose, però, cambiano, il tecnico lo vede poco e il feeling tra i due sembra non essere dei migliori, così dopo 17 presenze nella prima parte di stagione l’ex parmense decide di cambiare aria, passando al Novara, alternando buone prestazioni a qualche panchina.A fine mercato 2016 arriva l’offerta dell’Honvèd, che già aveva potuto apprezzare Lanciafiamme per alcuni mesi prima della squalifica, con il tecnico Marco Rossi che punta fortemente su di lui. Offerta accettata e contratto definitivo, Lanzafame lascia l’Italia e vola nuovamente in Ungheria, dove torna su ottimi livelli centrando un record niente male come quello dei 7 gol consecutivi in altrettante gare e, soprattutto, diventando grande protagonista della vittoria in campionato del mitico club che fu di Puskas. La squadra allenata da Marco Rossi, infatti, sorprende tutti e, giornata dopo giornata, consolida la vetta della classifica, instaurando una sfida punto su punto con il Videoton, club con ben altre risorse economiche. Lanzafame si erge a trascinatore con 11 reti e sei assist, regalando, tra le altre, una vittoria che si rivelerà fondamentale ai fini della classifica allo scadere contro il Gyirmót. Il duello in campionato prosegue fino all’ultima giornata, quando a sfidarsi al Bozsik Stadion sono proprio le due contendenti, appaiate in classifica, con Eppel che regala la vittoria ai suoi e riporta il titolo dopo 24 anni di attesa. In Ungheria Lanzafame si riscopre campione, vincendo il suo primo campionato e qualificandosi con il suo Honvèd ai preliminari di Champions League.

Lanzafame solleva la Coppa riservata alla squadra campione in Nemzeti Bajnokság, il massimo campionato Ugherese

La stagione successiva con la maglia rossonera trova i suoi primi gol in Europa, segnando due volte tra andata e ritorno nei preliminari di Champions League contro gli isrealiani dell’Hapoel Beer Sheva. A fine stagione si classifica quarto in campionato con l’Honvèd qualificandosi per l’Europa League, laureandosi capocannoniere del campionato con 18 reti, 22 considerando anche le coppe: record personale. 

Le ottime prestazioni gli valgono nel 2018/19 la chiamata del più ricco Ferencvàros, altra squadra ungherese di alta classifica, della quale diventa subito bomber principe siglando 16 reti in campionato, laureandosi per la seconda volta di fila capocannoniere del torneo e vincendo per la seconda volta in carriera il campionato magiaro. Mette a segno altre due reti nei preliminari di Champions League contro La Valletta prima di salutare i biancoverdi dopo una sola stagione e fare ritorno, per la terza volta in carriera, all’Honvèd. Anche la terza esperienza in rossonero è trionfale, con la stagione 2019/20 che termina con la vittoria della Coppa d’Ungheria contro il Mezokovesd.

Lanzafame con la maglia del Ferencvàros, con la quale vince il suo secondo titolo ungherese

A fine anno Lanzafame lascia l’Ungheria per tentare l’avventura all’Adana Demirspor, club turco di seconda divisione, nel quale resta solo 6 mesi, per poi rescindere e fare ritorno in Italia accasandosi in B al Vicenza. In biancorosso per la seconda parte della stagione 2020/21 mette a referto 12 presenze e 2 gol. Nel 2021/22 vede il campo appena tre volte in campionato ed una in Coppa Italia, trovando anche il gol nella partita contro l’Empoli, per poi, dopo un lungo infortunio, rescindere il contratto con i veneti durante il mercato invernale e decidere di appendere a 35 anni le scarpette al chiodo ed iniziare l’avventure di allenatore prima in Ungheria e poi in Italia sulla panchina del Borgaro, in Eccellenza.

Il biancorosso del Vicenza è l’ultima tappa della carriera dell’ex di Juve, Bari e Parma

“Ho sempre vissuto in maniera intensa, tra cambiamenti continui e alti e bassi incredibili. E’ stato un percorso pieno di soddisfazioni e con qualche delusione; ho viaggiato molto, fallito alcune opportunità e mi sono rialzato in altre situazioni. Mi piace aver viaggiato molto, il mio percorso me lo immaginavo anche all’estero per vivere la loro visione del calcio e della vita. Mi sento di aver dato tutto quello che potevo, per questo ho deciso di smettere piuttosto che andare avanti tanto per. Sono soddisfatto di quello che ho fatto, per questo forzare il percorso sarebbe stato un andare oltre”.

Una carriera fatta di alti e bassi, promesse non mantenute e vittorie in terra straniera, da giovane di talento in Italia a bomber in Ungheria, la storia di Davide Lanzafame, il Lanciafiamme scoperto da Antonio Conte.

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