Che fine ha fatto? Eljero Elia, da colpo di mercato a tulipano appassito

Tecnica, rapidità, tiro, ci sono giocatori che grazie a queste caratteristiche hanno fatto la fortuna delle proprie squadre, non è il caso di Eljero Elia, estroso esterno olandese che, nonostante il dono del talento, non è riuscito ad emergere.

imagesElia, classe ’87, dimostra sin da piccolo grande confidenza con il pallone, muovendo i primi calci nel settore giovanile del Ado Den Haag per poi provare con l’Ajax che dopo due anni lo scarterà per via del fisico ritenuto eccessivamente esile. Eljero torna dunque al suo procedente club completando la trafila delle giovanili sino al debutto in prima squadra, nel 2004, mettendo a referto 4 presenze ed un gol. Complice un litigio con il tecnico Shoenmaker, nel 2007 Elia passa al Twente disputando un’annata eccezionale, condita da 15 reti ed il premio di talento olandese dell’anno. Sul giovane tulipano iniziano a mettere gli occhi diverse squadre, ad aggiudicarsi il giocatore è l’Amburgo che nel 2009 lo porta in Bundesliga per 9 milioni di euro. Nelle due stagioni in Germania Elia si dimostra tanto promettente quanto discontinuo, ma la giovane età è per lui un valido alleato, intanto il ragazzo gioca spesso e bene, concedendosi si qualche pausa ma mettendo a segno 5 reti la prima stagione e 2 la seconda. Nell’estate del 2011 la Juventus, che già lo aveva seguito con attenzione in passato, decide di sferrare l’attacco decisivo e nell’ultimo giorno di mercato lo porta a Torino per 9 milioni di euro, mettendolo a disposizione di Antonio Conte.

Eljero Elia P6NuF3M6ofjmIl tecnico salentino cerca esterni rapidi e tecnici per il suo 4-2-4 ma l’olandese, invece, diventerà da questo momento un vero e proprio Ufo nel progetto bianconero. Esordisce in Serie A contro il Catania il 25 Settembre 2011 partendo dal 1′ sulla fascia sinistra insieme al suo dirimpettaio sull’altra fascia Milos Krasic. Nel pessimo primo tempo dei bianconeri Elia si distingue, in negativo, su tutti, non uno stop, un’azione degna di nota, un ripiegamento difensivo di quelli tanto cari al tecnico salentino, il numero 17 sembra un corpo estraneo alla squadra, impossibilitato a comunicare con i suoi nuovi compagni per via della lingua ma anche incapace di parlare l’unica lingua che li accomuna, quella calcistica. Peggiore in campo nell’1-1 con gli etnei, Elia da lì vedrà il campo sempre più con il contagocce, poca attenzione negli allenamenti, svogliato come non mai, preso più da twittare qui e là che a mettersi in mostra al suo nuovo allenatore, la stagione dell’olandese sarà da dimenticare, in un contesto esaltante come quello dello scudetto bianconero. Complice anche il cambio di modulo prima verso il 4-3-3 e poi il 3-5-2 l’olandese non vedrà praticamente più il campo, collezionerà in campionato altri 3 spezzoni di gara ed una presenza in Coppa Italia, senza lasciare il segno, la sintesi perfetta della sua avventura in bianconero.

Al termine della stagione verrà ceduto, senza rimpianti, al Werder Brema, che lo riporta in Germania per 5,5 milioni di euro più 2 di bonus, in Germania tornerà a giocare con continuità, pur senza strafare, mettendo a segno 4 reti in due stagioni e mezzo. Nel mercato invernale 2015 viene ceduto in prestito in Premier League, al Southampton, forte del supporto del suo connazionale ed allenatore, Koeman, debuttando nell’1-0 al Manchester United e mettendosi subito in mostra per una doppietta al Newcastle nel 2-1 ai Magpies. 

Scaduto il prestito inglese, durante il quale colleziona complessivamente 17 presenze e due reti in Premier, nell’Agosto 2015 torna in patria, nel Feyenoord, a titolo definitivo, tornando su buoni livelli con 31 presenze e 8 reti, l’anno successivo migliora il suo score con 9 reti, si laurea campione di Olanda con il suo club dopo 18 anni dall’ultimo titolo. A fine stagione decide di lasciare l’Olanda e firmare un triennale con i turchi del Basaksehir. Eljero Elia, un talento purissimo che, però, nel suo bagaglio non ha mai mostrato voglia di emergere e continuità.

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