Euro 2016, il pagellone degli azzurri

1 Gianluigi BUFFON 8 – A 38 anni è ancora la solita saracinesca: salva su Piqué e Chiellini (!) con riflessi spettacolari e non sbaglia un intervento. Lo rivedremo in Russia? Monumentale.

2 Mattia DE SCIGLIO 7,5 – Piacevole sorpresa. Sembrava avviato verso la mediocrità degli incompiuti, invece ha tirato fuori gli attributi e si è ripreso un ruolo da protagonista. Ottimo contro Spagna e Germania.

3 Giorgio CHIELLINI 8 – Lontano parente del difensore insicuro visto ai Mondiali. Giorgione è tornato insuperabile con la consueta grinta, concedendosi anche un gol di rapina alla Spagna.

chiellini
Chiellini esulta dopo il gol alla Spagna

 

4 Matteo DARMIAN 5 – In Brasile una delle poche note liete, in Francia una delusione: partito titolare, è finito in panchina dopo l’esordio e da lì non si è quasi più visto. Il rigore sbagliato è l’istantanea di un Europeo sottotono.

5 Angelo OGBONNA 6 – Non ha sfigurato nella “sgambata” contro l’Irlanda. Dimostra di essere una buona alternativa, anche se forse andrebbe provato in partite più impegnative.

6 Antonio CANDREVA 7 – Moto perpetuo sulla destra. Tanta corsa e grinta, tanti cross messi in mezzo. Ottimo contro il Belgio, meno contro la Svezia; poi un infortunio lo ha estromesso sul più bello.

7 Simone ZAZA 5 – Di buono c’è lo spezzone contro la Svezia, in cui avvia il gol di Éder. Con l’Irlanda combina poco o nulla, con la Germania entra per tirare il rigore e sbaglia goffamente. Ma non è tutta colpa sua.

Dopo una lunga rincorsa, il rigore di Zaza finisce alle stelle
Dopo una lunga rincorsa, il rigore di Zaza finisce alle stelle

 

8 Alessandro FLORENZI 6,5 – Corre come un forsennato e questo gli toglie un po’ di lucidità quando c’è da attaccare. L’impegno comunque non manca mai. Il salvataggio su Müller è da antologia.

9 Graziano PELLÈ 7,5 – Al netto del rigore tragicomico, è stato il riferimento offensivo della squadra. Duelli, sponde, lavoro sporco e due bei gol (quasi in fotocopia) che hanno sancito le vittorie su Belgio e Spagna.

Gol di Pellè e Italia ai quarti
Gol di Pellè e Italia ai quarti

 

10 Thiago MOTTA 5 – La sua convocazione con tanto di numero 10 aveva scatenato le critiche del popolo. I dubbi rimangono: che ci faceva in Francia? Troppo lento e compassato.

11 Ciro IMMOBILE 5,5 – Convocato nonostante le ultime esperienze non certo esaltanti. Da subentrante mette paura al Belgio con qualche sgroppata, da titolare sbatte contro il muro irlandese e scompare.

12 Salvatore SIRIGU 5,5 – Penalizzato perché valutato su una sola partita, ma la responsabilità del gol di Brady è in gran parte sua. Paga forse la ruggine accumulata al PSG.

Brady anticipa l'uscita di Sirigu e regala la vittoria all'Irlanda
Brady anticipa l’uscita di Sirigu e regala la vittoria all’Irlanda

 

13 Federico MARCHETTI s.v. – Chiamato un po’ a sorpresa per sostituire l’infortunato Perin. Era il terzo portiere e ha fatto da spettatore.

14 Stefano STURARO 5,5 – Contro l’Irlanda è un mezzo disastro; contro la Germania, titolare d’emergenza, tira fuori la grinta e se la cava in qualche modo. Si può fare di meglio.

15 Andrea BARZAGLI 8 – Lascia la Nazionale in lacrime dopo l’ultima, grande avventura. Sempre preciso, mai in difficoltà, neanche contro gli avversari più giovani e rapidi. Sostituirlo sarà un’impresa.

16 Daniele DE ROSSI 6,5 – Non sarà un fulmine di guerra, ma in mezzo al campo si fa sentire; detta i tempi della manovra e arretra per aiutare la difesa. Poi anche lui alza bandiera bianca per infortunio.

17 ÉDER 7 – Corre, rincorre, lotta; è il classico attaccante che lavora per la squadra. Ha risposto alla diffidenza dei più giocando un buon torneo, coronato dal gol decisivo contro la Svezia.

Eder brucia la difesa svedese e insacca il gol decisivo
Eder brucia la difesa svedese e insacca il gol decisivo

 

18 Marco PAROLO 7,5 – In crescendo. Timido all’esordio, sfiora il gol con la Svezia ma è contro le big che si mette in luce: intelligenza, carattere e dinamismo, anche nell’inedito ruolo di regista.

19 Leonardo BONUCCI 8,5 – L’ultimo baluardo e il primo all’assalto. Impeccabile in difesa, preciso in impostazione, freddo dal dischetto. Nonostante l’errore successivo il suo Europeo resta da incorniciare.

La caratteristica esultanza di Bonucci dopo il pareggio su rigore con la Germania
La classica esultanza di Bonucci dopo il pareggio su rigore con la Germania

 

20 Lorenzo INSIGNE 6 – Invocato da molti per dare fantasia all’attacco, in quel poco che ha giocato ha mostrato buone cose e dal dischetto ha fatto il suo dovere. Il fisico minuto lo ha un po’ penalizzato.

21 Federico BERNARDESCHI 5 – Conte gli concede una chance da titolare contro l’Irlanda, ma il talentino viola si dimostra ancora acerbo e scompare in balìa del pressing avversario. Lo rivedremo.

22 Stephan EL SHAARAWY s.v. – Solo pochi minuti con l’Irlanda per il Faraone, rimasto ai margini di questa Nazionale.

23 Emanuele GIACCHERINI 8 – È un pupillo di Conte e ne incarna le caratteristiche alla perfezione. Corsa, sacrificio e anche qualità; esce dal campo dopo aver dato tutto. Da manuale il gol segnato al Belgio.

Giaccherini stoppa a seguire e batte Courtois: è lui il simbolo dell'Italia di Conte
Giaccherini stoppa a seguire e batte Courtois: è lui il simbolo dell’Italia di Conte

 

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