Football Stories – Cutolo e il gol della vendetta

Estate 2006: il calcio italiano riparte, scosso dallo scandalo Calciopoli. In Serie B ci sono la Juventus, retrocessa d’ufficio, e altre squadre gloriose come Napoli, Genoa e Bologna. E c’è anche il Verona, che dopo la salvezza sofferta dell’anno prima ha come obiettivo un campionato tranquillo. In una squadra di onesti mestieranti, fra i pochi giocatori di talento spicca Aniello Cutolo: 23 anni, esterno o trequartista, cresciuto nel Napoli, è arrivato a gennaio dall’Arezzo dopo una lunga gavetta nelle serie minori ma non ha inciso. Ora, viste le cessioni di Rosina, Sforzini e Adaílton, ha l’opportunità di giocare una stagione intera da titolare.

L’annata però non è delle migliori, anzi: due sole vittorie in 18 partite e l’Hellas si ritrova in piena zona retrocessione. Cutolo gioca così così, alternando sprazzi di classe a intermezzi da fantasma. La panchina di Ficcadenti salta e al suo posto arriva Giampiero Ventura. Gli scaligeri terminano il campionato a quota 48, appaiati con la Triestina, ma la peggiore differenza reti li condanna ai play-out; di fronte c’è lo Spezia, che grazie ad una storica vittoria contro la Juve all’ultima giornata è riuscito a tenere l’Arezzo a -1 e a chiudere al 17° posto.

L’andata si gioca al “Picco” di La Spezia. Per il Verona le cose sembrano mettersi bene quando al 23′ Sibilano segna di testa; gli uomini di Ventura creano molto, ma non riescono a chiudere il match. Un’occasione clamorosa la spreca proprio Cutolo, che su invito di Nieto dalla destra, a tu per tu col portiere, manda incredibilmente a lato. Poi nella ripresa Saverino pareggia su rigore e all’88’ lo Spezia trova il 2-1 con un tiro non irresistibile di Do Prado. Finisce così. Il ritorno al “Bentegodi” è un continuo assalto dell’Hellas, ma gli ospiti si difendono con il coltello tra i denti e non si va oltre lo 0-0. Per il Verona è Serie C.

Inevitabilmente la squadra viene smantellata. Lascia il Veneto anche Cutolo, preso di mira dai tifosi per quel gol sbagliato. Scende in Serie C giocando con Taranto e Perugia, poi di nuovo tra i cadetti e due ottime stagioni al Crotone gli valgono la chiamata dell’ambizioso Padova. Nel frattempo il Verona si rialza e nel 2011, sotto la guida di Mandorlini, torna in B dopo i play-off.

La 5° giornata di campionato mette di fronte proprio Hellas e Padova; in campo dal primo minuto c’è anche Cutolo. Per lui il “Bentegodi” è un inferno: i tifosi non hanno dimenticato, e appena tocca palla lo sommergono di fischi e insulti. Segna il veronese Russo, poi al 29′ la palla arriva a Cutolo: controlla, prende la mira e dal limite dell’area fa partire un sinistro che scavalca il portiere; il pallone colpisce la traversa e rimbalza in campo. Qualche attimo di suspence, poi il fischio: è gol. Mentre tutto lo stadio inveisce, il fantasista napoletano esplode in un’esultanza prolungata e va a zittire Mandorlini, reo di aver pronunciato frasi razziste nei confronti dei meridionali; il tecnico risponde per le rime e viene espulso. La vendetta di Cutolo è completa.

La sua carriera prosegue al Padova, poi Pescara e Livorno. Ora è alla Virtus Entella, e se il Verona dovesse retrocedere le due strade potrebbero incrociarsi di nuovo…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *