Football Stories: Luca Toni, il Numero Uno dei bomber

Pochi mesi fa Luca Toni ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato dopo 322 reti realizzate, di cui 306 con i club e 16 con la maglia della Nazionale azzurra. Quella del bomber di Pavullo nel Frignano è una carriera tanto bella quanto difficile da raccontare: dopo gli inizi in Serie C1 tra Modena, Fiorenzuola e Lodigiani (di mezzo un breve trascorso all’Empoli in B senza lasciare il segno), si mette in mostra tra i cadetti con la maglia del Treviso, con cui segna 16 reti in 39 presenze nel 1999-2000. L’anno successivo il Vicenza gli dà la chance di debuttare in massima serie e lui non delude, realizzando 9 gol in 33 apparizioni con i veneti. Dopo due anni al Brescia in A torna in B col Palermo, con cui esplode definitivamente: con i rosanero, infatti, realizza la bellezza di 30 reti in 47 partite al suo primo anno, contribuendo alla promozione dei siciliani, e l’anno successivo va a segno 21 volte in 36 presenze, portando il Palermo in Coppa UEFA.

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Attira così l’interesse della Fiorentina, che nell’estate 2005 lo porta al Franchi per 10 milioni di euro: è un affare per i viola, come dimostrano le 33 reti messe a segno dal bomber emiliano in 42 incontri disputati, che gli valgono la qualificazione ai Mondiali di Germania 2006 vinti con l’Italia di Lippi. Nella competizione chiude i giochi nel quarto di finale vinto 3-0 contro l’Ucraina con una doppietta che proietta gli azzurri alla storica semifinale contro la Germania padrona di casa. Dopo la seconda annata a Firenze viene ceduto al Bayern Monaco, lasciando la Fiorentina dopo aver vinto la classifica cannonieri nel 2006 e la Scarpa d’oro nello stesso anno con 31 gol. In Baviera il centravanti si ripete e vince la classifica marcatori della Bundesliga (24 gol) e della Coppa UEFA (10 gol) nel 2007-2008.

Quando la sua carriera sembrava ormai volgere al termine, dopo aver indossato le maglie di Roma, Genoa e Juventus, passa al club qatariota dell’Al-Nasr, allenato dal connazionale Walter Zenga. Ma Toni sente di avere ancora tanto da dare al calcio che conta e così il destino gli dà una mano nel 2012, quando la Fiorentina lo ricontatta dopo aver perso Berbatov, passato al Fulham. L’attaccante non può che accettare e a Firenze torna a dimostrare tutto il suo valore, realizzando 8 reti in 27 presenze e rendendosi sempre utile alla causa viola.

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L’anno successivo si trasferisce al neopromosso Verona di Mandorlini, di cui diventa sin da subito il principale punto di riferimento, anche grazie alla doppietta all’esordio nel successo per 2-1 contro il Milan. Al suo primo anno a Verona segna addirittura 21 gol in 36 presenze tra campionato e Coppa Italia. Un caso? Nient’affatto, l’anno dopo Toni non si ferma e fa addirittura meglio, andando a segno 23 volte in 39 partite. Quest’anno, invece, le cose sono andate diversamente per Toni e il “suo” Verona, che ha esonerato Mandorlini per chiamare Delneri ed ha salutato la Serie A dopo tre anni e una stagione piuttosto travagliata. Il bomber di Pavullo ha avuto comunque modo di dire la sua con 7 gol in 25 presenze e un cucchiaio su rigore nel match vinto 2-0 contro la Juventus, sua ultima partita da giocatore professionista di fronte al proprio pubblico.

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