Football Stories: Tito Vilanova, maestro di calcio e di vita

Ci sono storie che sebbene non riguardino vittorie di trofei internazionali o partite memorabili riescono a far tremare il cuore ed emozionare. Una di queste storie è quella di Tito Vilanova. La storia di Tito può riassumersi con due parole, antitetiche, salita e discesa. Questo binomio, questo connubio, ha accompagnato la carriera di Vilanova fino al 25 Aprile 2014. Quel giorno, quel maledetto giorno, un cancro si porta via Francesc Vilanova. Verrebbe da pensare che Tito abbia perso la partita più importante della vita, quella contro la morte, ma non è affatto così. Lui ha vinto. Ha vinto quando è arrivato ad allenare una tra le squadre più forti al mondo, ha vinto quando, malato di cancro, si cura, torna e vince la Liga.

imagesTito sale alla ribalta, suo malgrado, il 17 agosto 2011. Si gioca il ritorno della finale di Supercoppa di Spagna, l’ennesimo capitolo del duello tra il Real Madrid e il Barcelona. Scoppia una rissa e Mourinho mette un dito nell’occhio a Vilanova, in conferenza lo chiamo “Pito” (pisellino). Il lavoro, duro, ha dato a Vilanova la possibilità di cambiare il corso della storia, di non essere semplicemente il bersaglio di Mou o il vice di Guardiola ma di divenire uno dei simboli del Barça. Il 22 Novembre dello stesso anno, si opera per un cancro alla ghiandola parotide. E’ la prima di una lunga serie di battaglie che Tito affronterà, con passione, determinazione, con la voglia di vincere e continuare a vivere. Tito torna e diventa “lo stratega”. Lo stratega perché non è un semplice vice, è il braccio destro di Pep Guardiola, insieme creano un sistema di gioco divertente ed inarrestabile: il Tiki-Taka. La loro amicizia andrà ben oltre il rettangolo verde, i due sono amici da sempre, da quando condividevano assieme nella cantera del Barcelona palleggi e panini al prosciutto. Cosa è stato Vilanova per Guardiola può essere riassunto nelle parole pronunciate dallo stesso Pep: “Quando eravamo giovani io e Tito volevamo conquistare il mondo, e questo è ciò che abbiamo fatto. E’ stata un’esperienza unica condividere così tante esperienze di vita con lui. Mi accompagnerà per sempre.”

Facciamo un passo indietro, è il 18 Dicembre 2012. Il male si ripresenta, altra battaglia, altra vittoria. Tito torna a fine Marzo, l’11 Giugno si prende la rivincita su Mou. La Liga è del Barça. Il destino però si accanisce nuovamente contro di lui, costringendolo a lasciare il calcio il 19 Luglio. “Dopo cinque anni meravigliosi in una squadra nella quale ho realizzato tutti i miei sogni da allenatore, è giunto il momento di affrontare un cambiamento nella mia vita professionale e di dedicare le mie forze per curarmi dalla malattia”. Se ne andrà dal calcio in silenzio dopo che vi era entrato nel caos più totale dopo le vicende di Supercoppa. E se andrà per sempre il 25 Aprile 2014, ancora nel silenzio, questa volta assordante degli spalti gremiti di persone che gli hanno voluto dire per l’ultima volta “addio” nel suo stadio, al Camp Nou, al grido di “Tito per sempre etern”.

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