I bidoni del calcio, Ali Dia, 53′ in Premier League per uno scherzo ben riuscito

Essere un calciatore più che modesto, con qualche comparsata nelle serie inferiori francesi, tedesche e inglesi, e nonostante ciò avere la possibilità di giocare in Premier League. Non è un’invenzione, ma una storia reale, riuscita per uno scherzo ben architettato.

Certo, pensarlo al giorno d’oggi, con la tecnologia, internet, le app, e tutto ciò che possa realmente raccontare la carriera di un calciatore fa sorridere, ma esattamente 20 anni fa alcuni trasferimenti si concretizzavano sulla fiducia e, forse, un pò di ingenuità.

E’ il caso del “leggendario” Ali Dia, “calciatore” senegalese che grazie ad una trovata a dir poco geniale riuscì a calcare i campi di Premier League per quasi un’ora di gioco e, a suo modo, passare alla storia.

dia1E’ il 1996 e, l’allora 31enne africano giunge in Inghilterra per militare nel Blyth Spartans, squadra della Non-League (campionato semiprofessionista inglese), riuscendo a collezionare una sola presenza in metà stagione. Ali è infatti un modestissimo attaccante la cui carriera non è praticamente mai decollata, qualche presenza nel campionato finlandese, di passaggio nelle serie inferiori di Francia e Germania, il calcio sembra non fare per lui ma nonostante ciò decide di giocarsi una possibilità di firmare per una squadra di Premier League, non certo l’ultimo campionato al mondo.

L’idea è geniale, diabolica ma allo stesso tempo ridicola, eppure funziona: grazie all’aiuto di un compagno di università abile nell’imitare George Weah decide di proporsi ad alcune squadre di Premier. Il primo tentativo va a vuoto, il finto Weah contatta il West Ham di Harry Redknapp, ma quest’ultimo intuisce la truffa e declina l’offerta.

Incredibilmente, però, il secondo tentativo funziona alla grande: l’imitatore di Weah telefona a Graeme Souness, manager del Southampton, raccomandandogli di ingaggiare un suo cugino capace di mettere in fila 13 presenze nella nazionale liberiana e con un passato prestigioso in A con il Bologna e in Ligue 1 con il Psg. Chiunque sarebbe scoppiato in una fragorosa risata e avrebbe abbassato la cornetta, non Souness, che non solo non si preoccupò in alcun modo di verificare la veridicità delle parole e della fonte di queste, ma propose immediatamente un contratto mensile a Dia.

Immaginatevi la scena, un calciatore di bassissimo livello che si presenta come nuovo acquisto nel centro di allenamento di una squadra del massimo campionato, tra lo stupore generale dei compagni di squadra ad assistere ad un ridicolo spettacolo di un calciatore incapace anche nei fondamentali del calcio. A raccontarlo è l’ex calciatore dei Saints Matthew Le Tissier, che conferma come “era impossibile vedere del talento in quel ragazzo di colore che si presentò all’allenamento, non riusciva nemmeno a controllare la palla, non sapeva muoversi bene in campo, impensabile fosse convocato per una gara ufficiale”.ali_dia_im

Ed invece, dopo una convocazione per il match del campionato riserve contro l’Arsenal, poi rinviato per cattivo tempo, Ali Dia, anche grazie ad una serie di infortuni, riuscì a vedere il campo. Inizialmente in panchina nella gara di Premier contro il Leeds, al 32′ proprio Le Tissier fu costretto ad uscire per infortunio: un rapido cenno alla panchina, Souness nello stupore generale decide di giocarsi la “carta” Ali Dia. “Correva per il campo e sembrava Bambi sul ghiaccio, era qualcosa di imbarazzante”, dirà Le Tissier. Per la cronaca, il senegalese, in campo con il numero 33, venne sostituito per la disperazione all’ 85′ sullo 0-2 per inserire un difensore, Monkou.

Dopo quella gara sparì senza mai più farsi vedere dalle parti di Southampton, riapparendo nuovamente nelle serie inferiori inglesi nel Gateshead, ancora una volta per una manciata di presenze, per poi appendere le scarpette al chiodo un anno dopo.

Calciatore per un giorno e per scherzo, di certo Ali Dia non dimenticherà facilmente quei 53′ in campo, come non li dimenticherà Graeme Souness, sbeffeggiato per esser caduto in un tranello ed aver mandato in campo il peggior giocatore della storia della Premier League.

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