Iniziò la sua carriera da calciatore con la casacca della squadra della propria città, ovvero il Turun Palloseura, squadra della Mestaruussarja, l’allora prima divisione finlandese. Inizia molto bene, facensosi conoscere anche grazie al goal vittoria nei sedicesimi della Coppa UEFA 1997-98 a San Siro contro L’Inter e alla doppietta in trasferta contro gli austriaci dell’Admira. Nel marzo successivo, il responsabile del mercato dell’Inter Ernesto Pellegrini lo acquista ma l’allora allenatore Giovanni Trapattoni lo gira in prestito tra Bellinzona e Bologna.
Proprio con la maglia della squadra emiliana debutta in Serie A, ma con esiti molto negativi. Con lui in campo il Bologna non riesce a vincere, 3 presenze e 3 sconfitte, tutte senza neanche un goal da parte della propria squadra. Durante la permanenza con la maglia felsinea s’interessò allo studio, iscrivendosi alla facoltà di filosofia esistenziale dell’Università di Bologna e iniziando così a trascurare il calcio. Dopo un’esperienza nel campionato tedesco, nella 2. Fußball-Bundesliga, contribuendo, sotto la guida di Werner Fuchs, alla risalita dell’Hertha Berlino nella massima serie, ritorna in Finlandia ancora nelle file del TPS, dove rimane fino al 1993. Passò dunque nel campionato israeliano con l’Hapoel Be’er Sheva per la stagione 1993-1994, dopo aver positivamente impressionato nella partita precedentemente vinta per tre a uno dalla sua nazionale, durante le qualificazioni ai Mondiali del 1994, contro quella israeliana. Concluse la carriera nel 1994 nelle file del Tampereen Pallo-Veikot (con cui vinse il titolo di Campione finlandese) a causa di un persistente infortunio all’anca e per il maggior interesse verso lo studio, nel quale ottiene notevoli risultati, ottenendo un dottorato in economia e diventando professore all’Università di Turku ed al dipartimento di Scienze Tecnologiche di Helsinki. È direttore del “Progetto Strax”, che studia i macro-flussi economici, membro dell'”American Council for the United Nation’s University Millennium Project di Washington”, socio della “World Future Society” e fa parte dello “Speakers Forum”.
Aaltonen Mika un genio non in campo, solo fuori.