Juve e Roma testa al campionato ora, partendo dalle certezze europee

Due giorni ruggenti per il calcio italiano in Europa. La Juve ritrova finalmente il sorriso e lo fa in grande stile violando l’Ethiad e la squadra più in forte d’Inghilterra, la Roma di Rudi Garcia finalmente s””italianizza” anche in Europa e ferma il Barcellona degli alieni, anche se di extraterrestre ieri c’è stato il gol di Florenzi.

juve cityPartendo dai bianconeri il 4-3-3 di martedì è sembrato essere la veste giusta per valorizzare le forme di questa Juve, che seppur “under construction” ha messo per larghi tratti sotto i citizens dimostrando la maturità europea ormai raggiunta a prescindere da ogni schema tattico. Cuadrado ormai sembra imprescindibile e la mancanza di un vertice basso impone rivisitare il modulo 4-3-1-2 su cui Allegri ha costruito le fortune della Juve l’anno scorso. Se c’è un allenatore in Italia che sappia fare di necessità virtù quello è proprio il tecnico livornese. La fase di possesso palla, il movimento dei tre di centrocampo, molte volte troppo vicini e miglior gestione delle ripartenze e delle scelte soprattutto sulle fasce; questi gli aspetti su cui si deve lavorare per ritornare rullo compressore. C’è l’impressione che la stagione possa passare dal recupero degli infortunati, soprattutto Marchisio e Khedira, dal momento che Hernanes e Sturaro hanno convinto parzialmente. Il brasiliano porta troppo palla e Sturaro gagliardissimo in fase di non possesso non è lo stesso in fase di possesso. Domenica a Marassi non sono ammessi passi falsi, la Juve non ha più tempo da perdere e con una quadratura ormai quasi ritrovata può iniziare il proprio campionato. Qualche perplessità pu destare sicuramente la profondità della rosa, non certo impostata su questo stile di gioco, testimonianza dell’incoerenza finale del mercato juventino. Di ruolo dell’attacco a tre sembrano esserci i soli Cuadrado e Madzukic, Morata può adattarsi bene per le sue caratteristiche ma forse Paulo Dybala può faticare un pò.

La Roma ieri seraflore, ricordando la batosta europea, dell’anno scorso ha mostrato finalmente l’umiltà necessaria per raggiungere la giusta maturazione europea. I giallorossi hanno impostato la partita più che sulla propria identità ma sulle contromisure, necessarie per affrontare il Barcellona. Com’era prevedibile, il pallino del gioco è stato totalmente nelle mani del Barcellona, che ha fatto registrare addirittura il 69% di possesso palla, con 656 passaggi riusciti contro i 174 della Roma. I blaugrana sono anche la squadra che ha tirato più volte verso la porta, ben 19, ma centrando lo specchio di Szczesny e De Sanctis solo 5 volte. Sicuramente manca ancora tanto per consacrarsi nel gotha del calcio continentale ma la strada tattica è sicuramente migliore rispetto allo scorso anno. L’appuntamento di domenica contro il Sassuolo non è da sottovalutare, la squadra di Di Francesco è forse la squadra più perimetrale della serie A, proprio il punto debole della Roma, non a caso il gol di ieri è nato dalla fascia destra.

Gianluca Spagnuolo

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