Occhio a… Kasper Dolberg, il Johnny Depp con la palla fra i piedi

Se non fosse un brillante, talentuoso e giovanissimo calciatore, lo vedreste probabilmente ad Hollywood. Biondo, lineamenti nordici e occhi verde acqua. Una replica contraria di Johnny Depp. Ma col trucco e le scene, Kasper Dolberg c’entra poco. Pochissimo. Con le telecamere però sì, perchè è grazie a loro che sappiamo di che pasta è fatta questo giovane talento.

Dopo Ibrahimovic, Eriksen e Fisher Olsen ha fatto ancora centro: è lui ad aver portato ad Amsterdam Dolberg.

Silkeborg. Danimarca. Mare: nulla. Calcio: poco. Sole: pochissimo. Breve storia triste di questo piccolo paese di neanche quarantamila anime. Il sole per moltissimi mesi decide di non farsi vedere da quelle parti, al contrario del freddo. John Steen Olsen ama però il poco sole e il freddo poichè è uno scout anzi, lo scout dell’ Ajax. Volete dirmi che da queste parti vi sono giocatori dai piedi buoni? Questo non si sa, fatto sta che Olsen dopo aver portato ad Amsterdam un certo Ibrahimovic e i vari Eriksen e Fischer, ci porta anche un ragazzino biondo di nome Kasper. Da calciatore, Olsen così così, da scout over the top. La cosa che impressiona subito Olsen è la tranquillità di questo centravanti, caratteristica oggi più unica che rara, vedere per credere dieci minuti di Diego Costa. Altra caratteristica maestosa è la sua eleganza nel controllo di palla e i movimenti senza essa. Un numero nove più che atipico. Olsen ne rimane ben impressionato e non ci mette molto a convincere sia l’Ajax che il ragazzo. Il matrimonio fra lui e la società è cosa fatta per la ridicola cifra di 270.000 euro in data 5 gennaio 2015, ma il danese arriverà ad Amsterdam solo a Giugno.

In estate, Kasper si aggrega alla formazione Under-19 risultando fin da subito la punta di diamante. Sovrasta fisicamente gli avversari grazie al suo metro e ottantotto  e il controllo di palla è impeccabile. Ai piani alti dell’Ajax si discute se lanciarlo subito in prima squadra. Si opta per aspettare l’ estate in modo che il ragazzo arrivi pronto e determinato all’esordio coi lancieri. Il 26 luglio sbarca finalmente nel calcio che conta ma non è una partita a caso. L’ Ajax affronta i greci del PAOK nel preliminare di Champions League ad Amsterdam. Dopo il vantaggio ospite, al minuto 57 Dolberg riceve palla in verticale. Controlla la palla verso la porta, la tocca una seconda volta per sistemarsela sul destro e il terzo tocco è una fucilata da 25 metri che si insacca alla destra del portiere. Lo stadio impazzisce. Dolberg festeggia come un ragazzino e insieme a lui festeggiano altri ragazzini, perchè nell’undici dell’Ajax il più vecchio avrà forse trent’anni.

E’ tempo anche di esordire in Eredivisie. Esordisce il 7 agosto contro lo Sparta Rotterdam. Una settimana dopo, all’Amsterdam Arena, Peter Bosz lo inserisce nella formazione titolare. Al danese col numero 25 sulle spalle bastano soli otto minuti per siglare il primo centro in assoluto in campionato. Lancio dalla difesa, Klaassen controlla e mette nel mezzo una palla morbida che Dolberg deve solo toccare con la testa. I due si abbracciano felici ed insieme a loro tutto lo stadio. Dopo il pareggio ospite, la squadra di casa vuole di nuovo il vantaggio prima dell’ intervallo. Sinkgraven (altro talento) riceve palla sul lato corto dell’area, sguardo nel mezzo, cross basso di sinistro e si avventa sul primo palo proprio Dolberg che anticipa il suo marcatore in scivolata. Il danese colpisce la palla con l’esterno del piede destro, prendendo in contro tempo il portiere. Una vera e propria zampata, alla Pippo Inzaghi. Al minuto 63, Bosz decide di “premiarlo” facendolo uscire e regalandogli un brivido come la standing ovation. La partita terminerà due a due.

Il nome di Dolberg inizia già a circolare per tre motivi: gioca nell’Ajax, ruolo centravanti (e i centravanti dell’Ajax fanno sempre gola) e soprattutto è nato nel 1997. Oltre al gol, risulta prezioso anche per i numerosi assist che fornisce ai compagni, oltre che alle numerose azioni pericolose che crea. Si muove molto, non dà punti di riferimento e le sue sponde sono oro colato per la squadra. A metà novembre del 2016 esordisce anche in nazionale maggiore, dopo aver fatto molto bene nelle categorie più giovani. Non rimane molto altro da dire. Godiamoci questo ragazzo, che vederlo giocare è un piacere per gli occhi. Gol, assist, giocate e tanto, tanto lavoro per la squadra. Se i vari Ibrahimovic, Suarez e Milik (per lui ancora è presto) hanno fatto la strada che tutti sappiamo, allora anche Kasper, grazie alle sue qualità, ha la strada spianata verso il successo.

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