Occhio a…Manuel Locatelli, l’oro del giovane Milan

Un Milan giovane e di italiani, erano questi i progetti dei dirigenti rossoneri qualche anno, quando la crisi economica del club stava iniziando a restringere i cordoni della borsa di Adriano Galliani. L’imperativo era ripartire anche grazie all’innesto dei giovani del florido vivaio rossonero, che negli ultimi anni aveva visto l’esplosione altrove come Darmian o la cessione, per rimpinguare le casse, di Cristante.

Ora, dietro Abate e De Sciglio, sta venendo fuori una nuove generazione di talentini, da Calabria e Donnarumma, quest’ultimo passato da promessa a realtà nel giro di 12 mesi, a Locatelli, ultimo in ordine temporale ad esser lanciato in prima squadra.

Eppure, ben prima del suo esordio in A la scorsa stagione, il giovane Manuel era già ben conosciuto tra gli addetti ai lavori, protagonista nella Primavera rossonera allenata prima da Inzaghi e poi da Brocchi nelle ultime stagioni.

Loca-Loca, così è il suo soprannome giurano negli ambienti milanisti, nasce nel 1998 a Lecco, iniziando da piccolissimo a tirar calci al pallone. A 8 anni l’Atalanta già intravede in lui del talento, “acquistandolo” dalla piccola squadra dell’oratorio allenata dal padre. 3 anni in nerazzurro, e a 11 è il Milan che decide di vestirlo di rossonero, un colore che da allora non toglierà più. Si narra infatti che, dopo lo scippo da parte degli orobici di un giovane che seguiva il Milan, i rossoneri si siano vendicati contrattualizzando il giovane Locatelli. Mai scelta si rivelerà più azzeccata.

Manuel fa infatti tutta la trafila delle giovanili, venendo aggregato alla prima squadra nella seconda metà dello scorso campionato. Mihajlovic lo segue da vicino, riflettendo fino all’ultimo se farlo esordire nella sfida contro la Juventus a San Siro del 9 Aprile 2016, ma alla fine il ragazzo resterà in panchina. Poco male, il talento viene fuori lo stesso, nonostante il cambio di panchina, pochi giorni dopo a guidare i rossoneri arriva Christian Brocchi, che conosce benissimo il Loca avendolo allenato nella Primavera, l’esordio arriva subito, il 21 Aprile contro il Capri, la seconda presenza non tarda ad arrivare, titolare contro la Roma all’ultima di campionato.

Centrocampista con buona visione di gioco ed un tiro niente male, nelle giovanili rossonere lo chiamavano “the architect”, facile intuirne il perchè. Stupisce la capacità di Locatelli di poter giostrare senza differenza nel ruolo di regista o di mezz’ala, trovando sempre la giocata più semplice ma allo stesso tempo efficace per creare gioco, mandando i propri compagni al gol. Pulizia di gioco e non solo, anche gol. Una volta, con la Primavera rossonera, nonostante un braccio rotto, Manuel restò in campo stoicamente realizzando un gol di testa.

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Il gol, e che gol, in Serie A Manuel lo realizza lo scorso 2 Ottobre, non certo una rete qualsiasi, ma un siluro terra aria che finisce per insaccarsi all’incrocio dei pali e vale il 3-3 nell’epica rimonta rossonera sul Sassuolo, prima del definitivo 4-3. Ad impressionare però, oltre alla naturalezza del gesto tecnico da parte di un ragazzo di soli 18 anni, sono le lacrime, belle, pure, sincere, a fine gara. “Ho realizzato il mio sogno da bambino”, sono le sue prime parole, tra le lacrime, dopo Milan-Sassuolo, una scena commovente che ha fatto il giro sul web e sui social, emozionando tutti i tifosi, a prescindere dai colori, immedesimatisi per un momento in un ragazzo che a 18 anni realizza il sogno di sempre.

A volte basta lo sguardo per capire se un ragazzo farà strada, e Manuel Locatelli, 18 anni da Lecco, sembra avere tutti i crismi per diventare un grandissimo: talento, pochi grilli per la testa, umiltà, così si va lontano, il Milan ha già in casa il centrocampista per il futuro, anzi, per il presente.

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