Che fine ha fatto? Federico Macheda, il golden boy mancato

La vita di un calciatore, si sa, va a momenti, ogni piccolo particolare può essere decisivo ad indirizzarla nel bene o nel male, bisogna saper cogliere l’attimo giusto, altrimenti in un momento ti ritrovi dal successo al dimenticatoio. E’ il caso di Federico Macheda, 25enne attaccante italiano considerato uno dei più promettenti della sua generazione ma che per un motivo o un altro non è riuscito a fare il salto decisivo, quello che gli avrebbe permesso di mantenere le promesse e maturare da talento a giocatore fatto e finito.

Macheda cresce nel settore giovanile della Lazio, considerato uno dei giocatori più promettenti ben presto le big di Premier mettono gli occhi su di lui, un pò come successo con i vari Rossi, Borini (unici a essersi poi confermati), Lupoli e Petrucci. Nel 2007 il Manchester United inizia a fargli una corte serrata che porta alla firma di un contratto triennale da parte del giocatore, soluzione possibile anche grazie alla legge che non permette agli under 16 di firmare contratti professionistici. Proprio il Presidente della Lazio Lotito e l’allora Ds Sabatini lamenteranno a più riprese le ristrettezze di questo regolamento, penalizzante per i club italiani, ma tant’è, “Chicco” Macheda prende il primo aereo per Manchester e vola al regno di Sir Alex Ferguson.

Il Machester United e il debutto da sogno

I Red Devils mettono subito il ragazzo a suo agio, permettendogli di continuare gli studi e inserendolo nella squadra Under 18, nella quale segna subito al debutto contro i pari età del Barnsley, le prestazioni positive continuano a ripetersi fino a fare del ragazzo il capocannoniere della squadra con 12 gol, debuttando anche nelle Riserve allenate dalla vecchia gloria Solskjaer e vincendo la Manchester Senior Cup. Feguson, che aveva visto crescere sotto la propria guida fenomeni come Beckham e Ronaldo, lo tiene d’occhio, studiandone i miglioramenti, fino a buttarlo nella mischia in Premier League il 5 Aprile 2009, a 17 anni.

Manchester United v Aston VillaLo United gioca contro l’Aston Villa una gara sofferta, bloccata sul 2-2, Ferguson si gira verso la panchina e chiama il ragazzo, invitandolo a terminare il riscaldamento per entrare al posto di Nani. Il giovane attaccate non fa una piega ed entra in campo carico e concentrato, trovando subito il gol alla prima occasione con un gran tiro a giro, è 3-2. Lo United gongola ed elogia Ferguson per questa mossa, quasi ironizzando sull’Italia che dopo Giuseppe Rossi (sul quale lo stesso United commise l’errore di non puntare, cedendolo al Villareal) vedeva sfuggirsi un altro giovane talento. La favola di Macheda è però solo all’inizio, come contro l’Aston Villa la situazione si ripete poche settimane dopo, stesso copione, Red Devils bloccati sul pari, stesso svolgimento: Macheda entra in campo al 75′ e nemmeno il tempo di prender posizione in attacco che arriva la deviazione, fortuita e decisiva, sul tiro di Carrick, 2-1 e vittoria per lo United. Ferguson inizia a dargli continuità facendolo debuttare dal 1′ in Fa Cup contro l’Everton per poi aggregarlo alla squadra la stagione consecutiva, giocando da titolare nella fase a gironi di Champions League contro il Cska Mosca. Gli spazi in attacco sono pochi, ma il giovane ogni qual volta ne ha l’opportunità ripaga il proprio allenatore, come nella stagione 2010-2011 quando, ancora una volta entrando dalla panchina e con lo United sotto 2-0 proprio con l’Aston Villa, firma l’1-2 a dieci dal termine dando il là alla rimonta dei suoi.

L’infruttuoso prestito alla Sampdoria

Macheda-539x404Nonostante le prestazioni Ferguson ritiene ancora troppo acerbo il ragazzo per potersi giocare stabilmente il posto da titolare, lo stesso Macheda freme per dimostrare il proprio valore, si decide così per il prestito e il ritorno in Italia, destinazione Sampdoria, fresca della cessione della coppia Pazzini-Cassano e in piena crisi in campionato.
Mai scelta si rivelerà più sbagliata, perchè la situazione a dir poco pessima dei blucerchiati, partiti con l’obiettivo di superare i preliminari di Champions League, peggiorerà settimana dopo settimana, con l’esonero dell’allenatore Di Carlo e l’arrivo di Cavasin. L’esordio in Serie A arriva nel 2-1 contro la Roma, disputando l’ultimo spezzone di gara, per poi partire da titolare nella gara di Coppa Italia contro l’Udinese e trovare il gol. Sembra l’inizio del fenomeno Macheda anche in Italia ed invece quello sarà il suo unico gol in maglia blucerchiata, nel contorno 14 presenze in campionato, 0 gol, tante panchine e prestazioni sottotono e la retrocessione del club.

I prestiti e il Cardiff

imagesLo United si pente del prestito fallimentare del ragazzo, chiedendosi se non fosse stato meglio tenerlo in rosa accanto ai propri campioni, Macheda resta così ai Red Devils all’inizio della stagione 2011-12, trovando anche il gol in Carling Cup con il Crystal Palace. Dopo sole 3 presenze in campionato si aprono però nuovamente le porte del prestito, al QPR, 3 presenze senza lasciare traccia. Dopo esser tornato per la seconda volta alla base dopo un prestito infruttuoso, Macheda inizierà un vagabondare che lo porterà a cambiare casacca con una frequenza inquietante, prima il prestito in Bundesliga allo Stoccarda, 14 presenze in campionato e 0 gol, poi quello, scendendo di categoria, al Doncaster Rovers, 15 partite con 3 reti, pochi mesi dopo invece è la volta del Birmingham City, dove finalmente tornerà a far parlare di se trovando 10 reti in 16 partite.

Alla fine della stagione 2013-14 e terminato il prestito Macheda resta senza contratto dopo la scadenza naturale con lo United, restando ancora in Inghilterra e firmando per il Cardiff City ma, dopo una prima stagione condita da 6 gol, fatica nella seconda, a causa di problemi fisici, passando in prestito al Nottingham Forrest, nella Championship inglese.

Con il Forrest le presenze sono poche, appena 3, così che nell’estate del 2016 si decide per la risoluzione consensuale del contratto. Macheda lascia definitivamente l’Inghilterra e torna in Italia, dove mai era riuscito ad esprimersi in maglia sampdoriana nell’anno della retrocessione. Il 30 Dicembre 2016 è il Novara a dare una nuova chance all’ex promessa dello United, e l’impatto con la Serie B non è per nulla male. Messe da parte del promesse di una carriera scintillante, i complimenti di Ferguson, le troppe pressioni e i tanti, troppi prestiti, resettando tutto da zero “Chicco” sembra finalmente poter trovare la sua giusta collocazione e poter dimostrare in tutta tranquillità il suo valore in B. 5 reti, di cui una doppietta il 17 Aprile 2017, il suo iniziale biglietto da visita con i piemontesi.

Un destino da promessa del calcio finitosi per perdere tra un prestito ed un altro, chissà che ora non possa ritrovarsi proprio in Italia, questo è Chicco Macheda, il golden boy mancato.

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