Che fine ha fatto? Takayuki Morimoto, i gol dal lontano Oriente

Un passato quasi glorioso. Quando la Serie A si affrontava con normalità, con entusiasmo e convinzione dei propri mezzi. Quando il Massimino spingeva la squadra. Non si scopre certo oggi, ma neanche ieri che andare a giocare a Catania, significava pericolo (in senso puramente calcistico). Era difficile uscire dal Cibali con qualche punto in tasca. Tutto questo grazie ai giocatori che ci hanno sempre messo il cuore e la grinta, uno su tutti Beppe Mascara, idolo del Massimino. 

Ma non vi era solo Mascara a creare pericoli alle difese avversarie. Vi era anche un ragazzino agile, svelto e brevilineo. Proviene da lontano, dal lontano Oriente. Sbarca in Sicilia nel 2006 da perfetto sconosciuto, anche perchè avete mai visto voi un giapponese in Sicilia? Non è certo venuto per far foto e andare in spiaggia, il suo compito è quello di segnare gol. Takayuki Morimoto, passa dal Tokyo Verdy al Catania nel 2006, Lo Monaco punta su di lui e mette a disposizione di Pasquale Marino un buon innesto in attacco. Debutta a fine gennaio 2007 e dopo soli cinque minuti dal suo ingresso realizza la rete del pareggio contro l’ Atalanta. Altre buone prestazioni convincono Marino ad utilizzarlo più spesso ma a Marzo mentre tutto filava liscio, il giapponese si rompe il legamento e rimane fuori per tutto il resto della stagione. Nonostante sia ancora indisponibile, Lo Monaco si affretta a riscattarlo dal club di provenienza. Il giovane orientale ringrazia per la fiducia, segnando un altro gol del pareggio contro il Parma alla prima giornata di campionato successivo ( in una giornata piuttosto vivace poichè Baldini, tecnico etneo, diede un calcio nel sedere a mister Di Carlo).

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Morimoto però non riesce a ingranare la marcia e complice anche qualche infortunio, realizza solamente un gol in stagione, ovvero quello già citato al Parma. La stagione seguente è quella che consacra il giapponese. Zenga viene confermato in panchina e la partenza di Vargas non sembra poi mettere in difficoltà la squadra, che inizia il campionato col botto e alla settima giornata si troverà addirittura al primo posto. I risultati arrivano tutti o quasi, al Massimino: la vittoria col Palermo e i sofferti tre punti con la Roma di cui Morimoto ne è assoluto protagonista. Ad inizio partita infatti, il giapponese ha due buone occasioni per segnare ma Doni salva sulla linea, la Roma è in evidente difficoltà e in una palla persa dai giallorossi, Baiocco segna in contropiede. Ma non finisce qui. Lancio lungo dalla difesa, Morimoto aggancia, colpisce la palla ed esulta con le mani alle orecchie: è due a zero Catania. Inizia la ripresa ed è ancora Morimoto a battere col piatto destro, Doni in uscita. Il Massimino è una bolgia. I gol di Vucinic e Menez, non bastano alla squadra di Spalletti a rimontare e la gara finirà sul 3 a 2 per i padroni di casa. Dopo la sosta invernale, la squadra di Zenga trova le prime difficoltà e incappa in tre sconfitte di fila con Inter, Atalanta e Juventus.

Il primo Marzo 2009 va in scena il derby di Sicilia alla Favorita di Palermo. Conviene andare direttamente alle ore 15:47, momento in cui Roberto Rosetti fischia la fine del primo tempo. Il tabellone luminoso indica: Palermo 0 Catania 3. Ledesma, Morimoto e Mascara, con gol da centrocampo, stanno affossando il Palermo e non hanno intenzione di fermarsi. Il pubblico locale si aspetta una rabbiosa reazione ma è esattamente quello che non succede. Michele Paolucci mette il punto esclamativo sul match e sigla il definitivo zero a quattro. Il Catania chiuderà il campionato alla posizione numero quindici. Protagonisti indiscussi sono Mascara e appunto Morimoto, che insieme hanno fatto impazzire mezze difese di Serie A.

Zenga lascia Catania e al suo posto viene chiamato Atzori, il quale fino a dicembre ottiene solamente nove punti. Pulvirenti esonera il tecnico laziale e chiama Sinisa Mihajlovic che rianima lo spogliatoio e porta la squadra a concludere il campionato alla tredicesima posizione. Dal Brasile arriva anche un argentino col passato al Barcellona e i capelli lunghi. Maxi Lopez in soli sei mesi segna undici reti da esordiente assoluto in Italia. Morimoto gioca più partite rispetto alla stagione precedente ma segna meno reti. Rimane in Sicilia anche la stagione seguente senza però lasciare il segno. Ecco quindi che il Novara acquista il giapponese. Morimoto vede in Piemonte le prime difficoltà, complice anche la squadra non esperta e non abituata a giocare in massima serie. Segna comunque quattro reti in diciotto presenze. Dopo la retrocessione in Serie B, Morimoto torna in Sicilia ma vi rimane solo per sei mesi. A gennaio 2013 migra verso il medio Oriente: All’Al Nasr ritrova Zenga come allenatore e Beppe Mascara come partner in attacco. Segna dieci reti in 22 gare e nell’estate seguente fa ritorno in Giappone, per giocare prima, due anni nel JEF United, poi nel giugno 2016 veste la maglia nerazzurra del Kawasaki Frontale.

Dici Morimoto e pensi Catania. Lontana dalla Serie A, oggi il Catania milita nella Lega Pro ma nonostante tutto il Cibali continua a spingere solo per la maglia. E mentre cerca la risalita ricorda i suoi eroi: Mascara, Spinesi, Maxi Lopez, Martinez, Izco, Vargas…e Morimoto. Tornerà presto il Catania ad alti livelli.

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