Che fine ha fatto….? Maicosuel, il rigorista indigesto del Friuli

Tutti gli occhi son puntati sul Messico. Non ci si aspetta molto da loro. Anzi nulla. Gli occhi son tutti per El Diez che partita dopo partita si sta prendendo pian piano la Coppa del Mondo. Da solo. In Brasile si teme per una vittoria albiceleste. Mentre accade tutto questo, nasce a Cosmopolis, Maicoseuel Reginaldo do Matos.

Foto Valter Parisotto - LaPresse 28 08 2012 Udine ( Italia ) Sport Calcio Udinese vs Sporting Braga Preliminari Uefa Champions League - Stadio Friuli Udine Nella foto: maicosuel sbaglia il rigore Photo Valter Parisotto - LaPresse 28 08 2012 Udine ( Italy ) Sport Soccer Udinese vs Sporting Braga Play-off Uefa Champions League - Friuli Stadium of Udine. In the pic: maicosuel

Nello stato di San Paolo, i campetti li potete benissimo immaginare da soli: sabbia, ciottoli e ginocchia sbucciate. è pericoloso perder l’ equilibrio. Le partitelle in questi campetti durano dalle 2 alle 6 ore e solo la cena può fermare la voglia di giocare di tanti ragazzini. Ma il piccolo Maicosuel, stanco di non avere uno schema di allenamento, decide, insieme al padre di iscriversi ad una scuola calcio, a quella più vicina perchè i mezzi pubblici o non ci sono o costano troppo per la famiglia. La squadra locale è fortunatamente affiliata al Guaranì un club importante della zona. A soli 11 anni, il Guaranì preleva Maicosuel e lo inserisce nelle proprie giovanili. Il ragazzo però mostra un fisico che difficilmente si può migliorare, visti i mezzi che la società possiede. La palestra non è sempre agibile e il campo di allenamento non offre molte garanzie. Ma la voglia di diventare professionista c’è.

Dopo tre anni nel Guaranì, si fa avanti per Maicosuel l’Atletico Sorocaba, club nato appena dieci anni prima (21 febbraio 1991) grazie alla fusione di due società, il Club Atletico Barcelona e l’Estrada de Fero Sorocaba. Esordisce giovanissimo in prima squadra e già i primi addetti ai lavori iniziano a segnarsi il suo nome sul taccuino. Il primo club che si fa avanti è il Paranà Club, per O Mago arrivano finalmente i primi gol e le prime presenze importanti: è un trequartista svelto, che grazie al baricentro basso riesce a spiazzarti in mezzo metro, ha un destro docile e come tutti i brasiliani che si rispettino, una buona tecnica. Nel 2006 vince il suo primo titolo, il campionato paranaense e arriva addirittura quinto in Serie A. La stagione seguente il Cruzeiro decide di puntare su di lui, anche se le prestazioni saranno spesso prive di gioia e spettacolo. Maicosuel arriva nuovamente quinto in campionato mentre il Paranà retrocede.

Viste le poche presenze e la tanta voglia di giocare, Maicosuel si trasferisce a San Paolo per giocare nel Palmeiras con la formula del prestito. Le 14 presenze e la solo rete, gli impediscono di restare in maglia verde. Nuovamente in prestito, stavolta al Botafogo che ha sede nella meravigliosa quanto pericolosa Rio de Janeiro. I derby son tanti e tutti molto accesi e O Mago nel 2009 sembra davvero far sparire la palla per poi farla ricomparire nella rete avversaria. Le 11 reti in 19 presenze, gli valgono le attenzioni di alcuni club europei. Si parla di Portogallo e Germania in particolare. Dalle spiagge di Rio al freddo tedesco. Si perchè Maicosuel si affida all’Hoffenheim e l’Hoffenheim si affida a lui. Una sfida che va vinta. O divieni il nuovo asso brasiliano o torni in Brasile come meteora non adatta al calcio che conta. Dopo aver raggiunto un buon settimo posto da neopromosso nella passata stagione, l’Hoffenheim è chiamato a confermare quanto di buono fatto vedere. Si cala però di intensità e il piazzamento sarà solo undicesimo. Nella sua unica stagione in terra tedesca, il brasiliano disputa un buon campionato e la coppia brasiliana sulla trequarti Maicosuel-Carlos Eduardo si trova alla perfezione. Nonostante le buone prestazioni, il club decide di non puntare più su di lui e lo cede per circa cinque milioni di euro al Botafogo.

La seconda esperienza al Botafogo non è esattamente come la prima: qualche infortunio gli vieta di disputare buone prestazioni ma se il treno passa una sola volta, in questo casa ne ripassa una seconda. Quando ormai l’ opportunità di rigiocare in Europa sembra svanita, ecco che si fa avanti l’Udinese che di brasiliani a basso costo se ne intende eccome. Il brasiliano esordisce nell’andata del preliminare di Champions, contro lo Sporting Braga. L’ esordio in Serie A, corrisponde alla prima marcatura. Al Franchi si affronta una nuova Fiorentina targata Montella. Il vantaggio del brasiliano su assist di Luis Muriel illude i bianconeri che nel giro di pochi minuti, tra l’altro quelli finali, si devono inchinare a Stevan Jovetic che con due reti, mette in banca i primi punti della stagione viola. C’è però da giocare il ritorno e dopo l’ uno a uno in Portogallo ecco un nuovo uno a uno al novantesimo che di fatto manda le squadre ai supplementari. In mezz’ora ancora nulla è deciso, si andrà quindi dagli undici metri. Si presenta il brasiliano dal dischetto e compie una delle stragi calcistiche più degne di nota. Prende la rincorsa ma non calcia, accarezza e il pallone colpendolo sotto. 206271_heroaVien fuori così un cucchiaio venuto bene ma non riuscito perchè Beto si muove ma non si butta e blocca così il pallone. Udinese fuori dalla Champions League per il secondo anno consecutivo. Da quel momento Maicosuel ha un calo quasi naturale. Difficile rialzarsi quando per colpa tua la squadra non disputerà una competizione importante come la Champions. Friuliani retrocessi in Europa League, ma Guidolin non inserisce il brasiliano nella lista per la competizione. Forse sbagliando o forse no fatto sta che un ragazzo brasiliano con un carattere non troppo brasiliano perde la fiducia in se stesso e piano piano, si spegne la luce del talento.

Maicosuel torna in Brasile proprio quando Ronaldinho lascia il Brasile. L’ ex Udinese andrà all’Atletico Mineiro, mentre Dinho andrà in Messico, al Queretaro, dopo aver vestito per due stagioni  la maglia bianco nera. Sembra tornato il sole, invece in 27 partite segna solo tre reti . Nell’estate del 2015 si trasferisce in prestito negli Emirati Arabi, non grazie ad un progetto tecnico ma al solito progetto arabo. Poche presenze e ancora meno reti, costringono Maicosuel a tornare in patria al Mineiro, sancendo una carriera in fase discendente. Da un possibile crack del Brasile, ad un quasi flop in Europa, tutta colpa di un cucchiaio indigesto.

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