I segreti di Football Manager, cosa si nasconde dietro un progetto vincente da oltre un decennio

Football Manager è da sempre uno dei giochi di calcio più venduti di sempre, seppur unico nel suo genere e completamente diverso da colossi quali Fifa e Pes. L’idea di creare un videogame nel quale ci si impersona in un allenatore/manager di calcio nasce sul finire degli anni ’80 a Kevin Tom, che dà alla luce le prime tre serie di Football Manager (nel 1988, 1990 e 1993) salvo poi interrompersi visto lo scarso successo della terza serie. Contestualmente Paul e Oliver Collyer sviluppano lo stesso progetto, mettendo sul mercato Championship Manager, conosciuto in Italia con il nome di Scudetto. La serie ha un enorme successo raggiungendo l’apice nei primi anni 2000 con CM 01/02 e CM 03/04, il primo con l’introduzione di una grafica 2D. Nel 2004, però, la Sports Interactive dei fratelli Collyer, ideatori del gioco, rompe con la Eidos Interactive, società che si occupava della commercializzazione del gioco, siglando un accordo con SEGA, in questo modo Sports Interactive mantiene il codice base, il database e la programmazione del gioco, mentre Eidos il marchio. Scudetto trova così la sua prosecuzione in Football Manager, con il primo grande successo di Football Manager 2005, un successo che continua tutt’ora di stagione in stagione. Peculiarità del gioco è il suo realismo, con un database con dati, caratteristiche e attributi dei calciatori di praticamente tutto il mondo registrati e riportati fin nei minimi dettagli grazie ad un progetto di ricercatori, volontari che ogni anno danno il proprio contributo occupandosi per mesi di una squadra. Non solo, le potenzialità di Football Manager sono state adocchiate anche dalle società calcistiche, che sempre più si affidano al suo enorme database per scoprire quelli che saranno i grandi giocatori del futuro, caratteristica nella quale raramente il gioco manageriale sbaglia, avendo anticipato nel tempo l’esplosione di gente come Messi, Aguero e Verratti.

Una schermata delle tattiche di Football Manager

Dopo aver redatto nel tempo una serie di guide su questo coinvolgente manageriale (clicca qui per leggerle), abbiamo deciso di scoprire meglio cosa si nasconde dietro l’organizzazione di Football Manager, facendo due chiacchiere uno dei ricercatori per l’Italia, Emanuele D’Amico.

Ciao Emanuele e grazie per la disponibilità, sappiamo che sei uno dei volontari ricercatori per Football Manager, ci spiegheresti meglio l’organizzazione che c’è dietro e nello specifico in cosa consiste?

Ciao, è un piacere poter parlare con voi della mia passione. Sono ormai cinque anni che faccio parte di questa grande famiglia di Football Manager, e da due anni sono entrato come ricercatore Vip, quest’anno mi occuperò del Genoa Calcio. Siamo in tanti ad essere appassionati di Football Manager ed ogni anno curiamo sia i trasferimenti che avvengono durante il calciomercato sia le CA (abilità attuali) e le PA (abilità potenziali) di ogni giocatore.

Come mai hai deciso di collaborare con Fm? come hai scoperto di questa possibilità? E’ stato semplice, perchè per me non è un semplice gioco, si tratta di realtà, in quanto chi gioca ad FM riesce a captare il talento prima che diventi un campione. Ho scoperto di questa possibilità grazie ad Fm-italia che ogni anno concede la possibilità di cimentarsi nel mondo della ricerca.

 Come fa Fm ogni anno a prevedere in anticipo quelli che saranno i campioni del futuro?
 Come detto chi fa parte della ricerca ha una marcia in più, riesce a scovare il talentino sconosciuto prima che il mondo del calcio lo conosca, osservando minuziosamente le caratteristiche dei giocatori sin dalla giovane età, per i più fortunati andandoli a guardare direttamente sul campo o parlando con chi li ha allenati o visti all’opera da vicino.
 Da quanto tempo giochi a Fm e come ti ci sei avvicinato la prima volta?
Gioco ad FM dall’edizione 2004\2005 grazie al mio migliore amico Giuseppe Nelli che mi ha spiegato tutti i passaggi fondamentali per diventare un buon manager, è a lui che devo questa grande passione.
Come mai così tante persone vi si appassionano? Cosa rappresenta Fm per un allenatore virtuale?
Football Manager è più di un gioco, non ti bastano tre ore per giocarci, ogni secondo c’è un nuovo problema che ti tiene incollato alle sedia sino a tarda notte. E’ una riproposizione della realtà dove non basta comprare giocatori forti per vincere, ma anche saperli mettere in campo, tenere in mano uno spogliatoio, mantenere in ordine le finanze.
Ne avrai giocate tante, ma se dovessi citare una carriera che ti è rimasta nel cuore più di altre?
Non posso che citare la carriera con il Torino dove con duro lavoro ed un progetto basato su calciatori  italiani sono riuscito a vincere 2 Scudetti, 2 Supercoppe Italiane, 1 Champions e 1 Mondiale per club.
Altra domanda secca, il nome di un calciatore che ti è rimasto nel cuore?
Diversi giocatori mi sono rimasti nel cuore, più di tutti Andrea Belotti, sin dai tempi dell’Albinoleffe, quando lo comprai per 500 mila euro con il Milan, diventando pian piano dopo Pippo Inzaghi il mio idolo.
Sappiamo che FM è spesso bravissimo nell’anticipare i tempi e rivelarci i campioni del domani, su quale giovane ti senti di scommettere che diventerà un campione?
Ne ho visionati molti, alcuni anche per 4/5 stagioni senza esser poi acquistati. Ho allenato nella carriera al Torino Gaetano Castrovilli preso per 3,3M di euro dalla Fiorentina e rivenduto al Barcellona nel giugno 2020 a 25M. È un giocatore che ho seguito nelle final eight e posso dire che ha una facilità di calcio e dribbling impressionante, secondo me diventerà più forte di Bernardeschi.
 Chiudiamo con una curiosità, questo gioco è solo un passatempo o anche nella realtà vorresti intraprendere un percorso che ti porti a lavorare nel calcio come allenatore o osservatore?
Innanzitutto mi ha dato la possibilità di conoscere, seppur telefonicamente, una persona molto autorevole nel campo di Football Manager che è Alberto Scotta, conosciuto come Panoz, che è il capo della ricerca di Fm per l’Italia. Per quanto riguarda la tua domanda, credo proprio di si. Quest’anno finirò gli studi e poi mi concentrerò nel cercare corsi per scouting. Il mio sogno sarebbe quello di lavorare nel Milan come osservatore, anche perché a casa ho una agendina dei molti talenti italiani ed alcuni europei. Spero un giorno di aprirla per consigliare magari qualche Ds come Petrachi qualche mio pupillo.
Grazie per la disponibiità ed in bocca al lupo per i tuoi progetti.
Grazie mille, e crepi il lupo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *