Che fine ha fatto? Nicola Leali, uno dei tanti nuovi Buffon

Esser paragonato agli albori della propria carriera a qualcuno, si sa, non è sempre un vantaggio. Troppe le pressioni per un giovane calciatore che, invece di poter fare in tranquillità il proprio percorso, è costretto a reggere il peso del confronto con mostri sacri dello sport. In quanti si sono persi in queste condizioni?

La storia di Nicola Leali parte proprio così, perchè essere paragonati a 17 anni a qualcuno come Buffon, non uno qualunque ma il migliore di sempre, non dev’essere propriamente semplice. Gratificante di certo, ma al primo errore son dolori… Di errori Nicola Leali non ne ha fatti molti, certamente meno di molti suoi illustri colleghi, ma da due stagioni è finito fuori dai radar della Serie A e dell’Italia. Già, perchè se non puoi essere il nuovo Buffon, dopo anni in cui ti è stata affibiata quest’etichetta, allora non vali niente, troppo difficile considerarti per quel che sei, ossia un portiere medio per, appunto, una squadra di media classifica. Ma facciamo un passo indietro, alla stagione 2010/11, Leali ha 18 anni e di lui si dice un gran bene. Esplosività e agilità le sue qualità migliori, messe in evidenza nel torneo Primavera. A fine stagione, e siamo al Maggio 2011, con il Brescia ormai retrocesso dalla massima serie, si da spazio tra i pali al 18enne Nicola, nella sconfitta dei suoi contro il Brescia. Il giovane si farà, troppo evidenti le sue qualità per non prenderle in considerazione,il suo nome inizia a comparire sui taccuini di molti osservatori, l’ex Presidente Corioni getta benzina sul fuoco per far lievitare il prezzo dichiarando:

«Sarà il nuovo Buffon della Juventus. Loro hanno già il numero 1 al mondo, ma hanno acquistato comunque il più forte, giovane portiere italiano per il futuro che attualmente c’è in circolazione. »

Così, sotto l’attenta lente di osservazione proprio della Juventus, Leali disputa mezzo campionato di Serie B, dividendosi la posta col più esperto collega Arcari. La strategia di valorizzazione delle rondinelle non è delle migliori, mettendo in mostra il proprio gioiellino solo a tratti, ma è comunque fruttuosa: a fine stagione per quasi quattro milioni Leali diventa un nuovo calciatore della Juventus. Svolge la preparazione estiva agli ordini di Antonio Conte, l’idea comune è quella di affiancarlo a Buffon e Storari come terzo portiere per farlo crescere, ma la richiesta del Lanciano spiazza tutti, per lui si aprono così le porte del prestito e la titolarità inamovibile in Serie B. Coni i neopromossi abruzzesi Leali si mette in mostra con degli interventi talvolta prodigiosi, contribuendo alla salvezza dei suoi e ricevendo il riconoscimento come miglior portiere della Serie B 2012/13, non male ad appena 20 anni.

Le sue prestazioni, ovviamente, non sono passate inosservate, sembrerebbe tutto pronto per il salto in A, ma a Torino hanno idee diverse e accettano il prestito allo Spezia, ancora in B. Anche con i liguri la stagione è buona, a livello personale, dove si rende protagonista della vittoria ai rigori contro il Genoa parando il penalty di Lodi, e a livello di squadra, raggiungendo i playoff. A fine anno arriva il momento del grande salto in Serie A, ancora i prestito, è il Cesena ad avvalersi delle sue prestazioni. Inizia bene il campionato con i romagnoli, poi, complice una classifica pericolante, che culminerà con la retrocessione in B, e qualche incertezza, perde il posto a favore di Federico Agliardi, fin lì suo vice. Si rifarà un anno dopo, vestendo ancora in A la maglia del neopromosso Frosinone, dove disputa 33 gare di campionato su ottimi livelli, vedasi le parate contro Fiorentina, Atalanta e Udinese, nonostante la retrocessione del club.

Nonostante buone stagioni la nomea di nuovo Buffon è ormai passata, tra gli emergenti ci sono soprattutto Donnarumma, seguito dal giovane Meret e Scuffet, così a 23 anni per Leali sembra già passato il treno, tutta colpa di un paragone fin troppo pesante, senza il quale sarebbe comunque stato un buon portiere di A. Nell’estate del 2016 la Juventus, ancora proprietaria del suo cartellino, punta ancora sul prestito, l’ennesimo di una carriera che non potrà mai prendere il volo cambiando club, allenatore e compagni ogni anno. Leali fa le valige ed emigra, destinazione Grecia, divenendo il portiere del prestigioso Olympiacos, debuttando in Europa League e vincendo il campionato greco. Partito come riserva di Kapino, a fine anno colleziona 13 presenze in campionato, decisamente poche per uno che giocava titolare in A, rifacendosi con 10 presenze in Europa e quattro in Coppa di Grecia. Declassato a riserva in Grecia dopo buone stagioni in A, Leali torna a Torino in attesa dell’ennesimo prestito, una strategia ormai chiaramente penalizzante per il classe ’93. Nemmeno il tempo di tornare in Italia che è tempo di ripartire, ovviamente in prestito, direzione Belgio: ad accoglierlo è lo Zulte, club satellite della Juventus che nella scorsa stagione aveva visto tra le sue fila l’ex bianconero Marrone.

Da erede di Buffon a un club di media classifica belga, questa la parabola di un ragazzo che certamente non sarebbe divenuto il nuovo numero uno al mondo, ma che di fatto non ha molto da invidiare a colleghi stranieri in Serie A, a 24 anni Leali ha ancora anni di carriera per far ricredere tutti e dimostrare che si, un club che punti su di lui più di un anno può meritarlo.

 

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