I bidoni del calcio: Athirson, il presunto erede di Roberto Carlos

Certi talenti nascono una volta ogni cinquant’anni. Chi ha visto giocare fenomeni come Baggio, Ronaldo, Zidane, Van Basten, tanto per citarne qualcuno, sa benissimo che certi talenti non li rivedrà mai più. Forse in questa categoria potrebbe rientrare anche Roberto Carlos: un terzino dotato di quel sinistro, quelle sue punizioni con le cosiddette “tre dita”, quelle spinte continue che lo rendevano spesso e volentieri un attaccante aggiunto, difficilmente si vedono al giorno d’oggi. Forse, tra cinquant’anni, ne nascerà un altro. C’è stata una società, però, che nel 2000 credeva di aver già trovato il suo erede: la Juventus.

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Quella di Athirson non è la solita storia del povero ragazzo brasiliano il quale il calcio lo ha salvato dalla strada: proviene da una famiglia economicamente benestante, quindi non inizierà a tirare calci ad un pallone per necessità ma solo per diletto. Padre in pensione (era un ufficiale), madre infermiera, i quattro fratelli periti informatici, Athirson comincia la sua carriera nella scuola di calcetto del quartiere, il Grajau Country, nella quale viene adocchiato dagli osservatori del Flamengo. Le porte del grande calcio gli si aprono e ben presto si ritrova ad indossare le diverse casacche delle varie nazionali brasiliane: Under 17, poi Under 20, fino ad arrivare addirittura in prima squadra, la Seleçao, proprio come sostituto naturale del sopracitato Roberto Carlos. Nella stagione ’99-2000, da terzino, segna ben dieci gol, ed è a questo punto che la Juventus gli mette gli occhi addosso. In Brasile quello che si mormorava da tempo sottovoce adesso viene urlato a gran voce: Athirson è il nuovo Roberto Carlos; la voce arriva alle orecchie di “El Cabezon” Omar Sivori, il quale lo consiglia a Luciano Moggi. La vecchia signora non vuole farselo scappare e ha fretta di chiudere, il Flamengo non ha intenzione di liberarsene facilmente: ne nasce un caso giudiziario. Dopo appena una settimana di trattative arriva la firma col giocatore, ma non c’è ancora l’intesa tra i club; la Juventus vuole avere il giocatore a disposizione già da settembre per l’inizio del campionato, ma la società sudamericana punta i piedi e così i bianconeri devono aspettare che il terzino si svincoli il 31 dicembre 2000. Trattativa finalmente finita? Proprio per niente. A quel punto il Flamengo tira in ballo un accordo precedente con il procuratore del giocatore, causando un contenzioso legale lungo e travagliato. La Juventus ottiene dalla FIFA un transfer provvisorio, grazie al quale Athirson diventerà un giocatore bianconero a tutti gli effetti soltanto il 23 febbraio 2001, ma sarà tutta fatica sprecata. Forse, prima dell’acquisto, la dirigenza ne avrebbe dovuto parlare di più con l’allenatore, dal momento che il laterale brasiliano non entrerà mai nelle grazie di Carlo Ancelotti e verrà utilizzato con il contagocce. Complice anche un precedente infortunio, l’esordio arriva soltanto a metà del girone di ritorno: è il primo aprile e Roberto Baggio tira il peggior pesce possibile al popolo bianconero. Athirson sostituisce Zidane al 74′, con la squadra in vantaggio per 1-0. La partita sembra già segnata, ma quando mancano ormai tre minuti alla fine un giovane Andrea Pirlo lancia in profondità da centrocampo, al divin codino basta un solo tocco per stoppare la palla al volo e dribblare contemporaneamente Van Der Sar.

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La partita finisce 1-1, risultato che peserà tantissimo nell’economia di quel campionato, non il migliore degli esordi per Athirson. Il brasiliano non convince e quell’anno vedrà il campo solo in altre quattro occasioni. La stagione finisce con un altro secondo posto, inaccettabile per la società degli Agnelli: via Ancelotti, ritorna Marcello Lippi, ma la musica non cambia. Athirson rimane ai margini del progetto bianconero e nel gennaio del 2002 viene rispedito senza troppi riguardi al Flamengo, in attesa di un suo ritorno in tempi più favorevoli. Ritorno che non avverrà mai: il 2 ottobre 2003 la Juventus rescinde il contratto, andando anche incontro a una penale di 2,3 milioni di euro. È la parola fine all’avventura italiana del terzino.

Anche la rivista "Hurrà Juventus" ci aveva visto lungo...
Anche la rivista “Hurrà Juventus” ci aveva visto lungo…

Probabilmente l’erede di Roberto Carlos deve ancora nascere. Forse non nascerà mai. Una certezza, però, c’è: sicuramente non era Athirson.

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