Che fine ha fatto? Julio Baptista, la bestia brasiliana

Sarebbe bello se qualcuno ci regalasse carta, penna e qualche informazione e ci dicesse: fammi una squadra con calciatori svincolati. Ce ne sarebbe delle belle. Nella mia personale formazione, un quasi titolare sarebbe Julio Baptista. Qualcuno potrà contraddirmi ma andate a vedere gli altri e vi accorgerete che Baptista è lusso e necessità allo stesso tempo.

Madre natura gli ha regalato un fisico da rugbista. Gli altri bambini rimbalzavano appena si scontravano contro di lui. Ma prima di scontrarti dovevi affiancarlo e questo spesso risultava molto difficile. Nasce il primo ottobre 1981 nella zona povera di San Paolo, fatta di polvere, carità e tante lacrime. Solo à bola fa distrarre veramente. I piedi son buoni, la tecnica non manca e allora perchè non far sul serio? Nel 2000 esordisce col San Paolo come centrocampista centrale. Per farvi capire a cosa andavano incontro gli avversari provate a mescolare Hulk e Felipe Melo. Nel giro di tre anni vince tutto con la sua squadra (tranne la Libertadores). In Europa si incomincia a sentir parlare di lui ed un giovane Monchi, che ci metterà poco a far parlare di sè, acquista Julio Baptista per portarlo al suo amato Siviglia per circa quattro milioni di euro. A Siviglia può continuare a parlare portoghese col suo connazionale Dani Alves. Joaquin Caparros si convince che uno come lui non può star così lontano dalla porta e pian piano lo inserisce negli schemi offensivi della squadra. I risultati alla prima stagione europea saranno grandiosi, la squadra si piazza sesta qualificandosi per la Coppa UEFA, mentre Julio Baptista con venti reti arriva secondo nella classifica cannonieri, davanti a sè Il Fenomeno con 24. Oggi, Messi e Cristiano arrivano a 24 reti a gennaio, le difese sono leggermente cambiate. La stagione seguente vede il Siviglia impegnato anche in Europa. Dopo aver passato il girone, passano i sedicesimi di finale contro il Panathinaikos, i sogni sivigliani li spezza capitan Cardone da Parma che con una rete in due incontri fa volare un giovanissimo Parma fino alla semifinale, cedendo con un netto 3-0 ai russi del Cska che poi vinceranno in casa dello Sporting Lisbona. Julio Baptista arriva nuovamente dietro Il Fenomeno ma il Pichichi 2005 va a Diego Forlan, del Villareal. Il Siviglia finirà nuovamente sesto, qualificandosi ancora una volta per l’Europa inferiore. In estate però Julio Baptista passa ai Galacticos del Real Madrid per 25 milioni di euro. A quel punto il brasiliano è davanti a un bivio: o diviene decisivo o rimarrà un mezzo giocatore. Come molti passati dal Bernabeu, purtroppo, Julio Baptista rimarrà uno dei tanti a vestire la camiseta blanca più importante e famosa al mondo. Le gare in realtà sono tante in stagione (45) ma i gol saranno troppo pochi (9) per meritare la conferma per l’annata seguente.

Piazza ideale per rilanciarsi è sicuramente Londra, già ma di quale colore? Wenger si fida di lui e lo conquista, mentre a Madrid va José Antonio Reyes, anch’egli svincolato oggi. A Londra si conferma nuovamente un calciatore che con la porta non trova un feeling continuo. La potenza sicuramente non manca. Il 9 gennaio 2007 tuttavia, riesce a stabilire un record ancora oggi imbattuto ovvero quello di segnare quattro gol ad Anfield. La partita di FA Cup terminerà col punteggio tennistico di 6-3 per i Gunners. A fine stagione però, Wenger decide di non riscattarlo, complici anche i venti milioni richiesti da Madrid. Nel Real degli olandesi, Bernd Schuster gli concede 33 partite ma lui segna solo quattro reti. Il Real vincerà la Liga, ma il treno è passato due volte e Baptista lo ha sempre perso.

Questa volta è addio definitivo a Madrid. Dalla capitale spagnola a quella italiana. La famiglia Sensi, in accordo con Spalletti, paga 9 milioni di euro il brasiliano. Insieme a Riise e a Menez la società capitolina vuol riconfermarsi nei posti alti della classifica. Il primo gol in maglia della Roma arriva alla seconda giornata di campionato contro il Palermo al Barbera ma una doppietta di Miccoli e un gol di un giovanissimo Cavani rovineranno la festa a Baptista. Passati i gironi di Champions davanti ai capitolini sbuca l’Arsenal, che passerà ai quarti solo grazie ai calci di rigore. La stagione non inizia e non finisce bene e la Roma si piazzerà solo sesta . Baptista arriva finalmente in doppia cifra coi gol (12), ma dopo altri 18 mesi nella capitale, il brasiliano viene attratto dai soldi di Abdullah Al Thani che da qualche mese ha acquistato il Malaga.

Il club allenato da Pellegrini si piazza all’undicesimo posto in uno dei tornei più competitivi di sempre (dalla 18esima posizione alla ottava vi sono solo sei punti di differenza). Le due seguenti stagioni saranno costellate dagli infortuni che non permettono a Baptista di ripetersi come negli anni passati. Torna quindi in patria, per vincere col Cruzeiro due campionati brasiliani di fila e un campionato Mineiro. Dopo tre stagioni a Belo Horizonte, nel 2016 vira verso nord per giocare ad Orlando il cui presidente della neonata società è brasiliano (Non a caso nel club viola gioca anche Kakà). Nella MLS la Bestia gioca con una certa continuità trovando sei volte la rete, ma l’avventura dura meno di un anno perchè, a scadenza di contratto, Il primo gennaio 2017 entra nella lunga lista degli svincolati.

 

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