Che fine ha fatto? Rey Volpato, la grande promessa mancata

Febbraio 2005. Grazie al 2-0 sul Genoa in finale, la Juventus Primavera vince il suo sesto Torneo di Viareggio. Tante future stelle fra i giovani bianconeri, da Giovinco a Marchisio, da Criscito a de Ceglie. Ma c’era una stella più luminosa di loro, uno che sembrava già pronto per una carriera da campione: Rey Volpato.

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La parabola di Rey Volpato: dall’esordio in A col Siena…

Di quella squadra Volpato era il centravanti e bomber. Classe ’86, cresciuto nella Santangiolese, a 7 anni era stato chiamato dal Padova (con cui aveva poi esordito e segnato in C1); nel 2004 il passaggio alla Juve. Gli osservatori vedono in lui grandi qualità e Capello lo aggrega spesso agli allenamenti della prima squadra. Poi, per maturare, viene mandato in prestito al Siena; in Toscana colleziona qualche scampolo di partita e contro l’Udinese, schierato titolare, segna una doppietta che porta i suoi alla vittoria. La strada sembra in discesa, ma nella primavera del 2006, dopo uno scontro in allenamento, Volpato si rompe il crociato sinistro ed è costretto a rimanere ai box per svariati mesi. Ripresosi dall’infortunio (probabilmente troppo in fretta, come dirà in seguito), viene mandato in Serie B, all’Arezzo di Antonio Conte, che a Siena era stato il secondo di de Canio e lo aveva espressamente richiesto: gioca a singhiozzo per i postumi dell’infortunio, ma segna comunque 6 reti. A fine stagione gli amaranto retrocedono e Rey è di nuovo costretto a cambiare squadra: passa in comproprietà all’Empoli, gioca anche in Coppa Uefa, ma di gol neanche l’ombra. Ancora Conte prova a rilanciarlo chiamandolo al Bari, ma non va; il calvario prosegue in prestito tra Piacenza e Gallipoli, solo 4 gol in tre anni e tanti malanni fisici.

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…al Campodarsego, in Serie D

Messo fuori rosa dal Bari, nel 2011 passa a titolo definitivo al Livorno, che spera in un colpaccio a basso costo: con i toscani gioca solo 3 partite, prima di passare in prestito al Lumezzane a gennaio. In C1, se non altro, ritrova continuità, collezionando 13 presenze condite da due gol, ma la sfortuna si accanisce su di lui: si fa male nuovamente al ginocchio sinistro, rompendosi il menisco. Un infortunio che lo fa sparire del tutto dai radar del calcio che conta. Riparte dal Pergocrema senza successo, poi, dopo il fallimento della squadra, passa in Serie D all’Union Quinto, segnando 5 gol in 22 partite. Dopo un’ottima annata alla Thermal Abano con 9 reti decide inspiegabilmente di scendere addirittura in Eccellenza e passa al Campodarsego: qui diventa un vero leader, ne fa 14 in 18 presenze, ma ancora una volta si rompe i legamenti del ginocchio, stavolta quello destro, e la squadra fallisce l’obiettivo promozione. Nello scorso giugno è passato all’Adriese. Una carriera da dilettante per uno che sembrava avviato verso l’Olimpo del calcio.

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