Che fine ha fatto…? Tim Wiese, il portiere wrestler

 

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In Italia, Tim Wiese viene ricordato soprattutto dai tifosi juventini, i quali ricordano con piacere una sua “papera” che permise ad Emerson di segnare la rete valsa poi il passaggio dei piemontesi ai quarti di finale di Champions League nella stagione 2005/06. Secondo alcuni, il brasiliano non se ne accorse, ma venne richiamato all’attenzione da Cannavaro, che urlando “Pumaaaa” lo spronò. Questa, però, è un’altra storia.

In realtà, Wiese è sembre stato un portiere per nulla mediocre, essendo stato anche nel giro della Nazionale tedesca (con cui conta 6 presenze e 9 gol subiti), vincitore di due medaglie di bronzo (Brasile 2010 e Polonia-Ucraina 2012); oltre che una bandiera del Werder Brema per circa 7 anni. Del resto, il primo portiere era un certo Oliver Kahn, non un novellino.

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Esordiente nel 2000 nel Fortuna Colonia, passato poi al Kaiserslautern, al Werder Brema e infine all’Hoffenheim, il tedesco ha deciso, dopo il suo ritiro avvenuto nel 2014, di dedicarsi alla sua passione, il body building. Ciò, lo ha portato a ingrandire il proprio fisico, arrivando a pesare circa 120 chili di muscoli. Una mossa che gli è valsa una visita da parte degli emissari della World Wrestling Entertainment, la più grande compagnia di wrestling degli Stati Uniti d’America, i quali lo hanno fatto esordire nel corso della loro tourneè in Germania.

Attualmente, Wiese si sta allenando nel centro specializzato della WWE in Florida, in previsione di poter debuttare questo stesso anno. Dal canto loro, gli americani vorrebbero usarlo come punta di diamante per sfondare nel mercato tedesco. Attenzione, però: mancare una presa su un ring può costare più che su un campo da calcio….

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