Ventura, ma le ali?

Non abbiamo più i campioni di una volta. Vieri, Totti, Del Piero, Inzaghi, Baggio, Zola, quante volte abbiamo risentito questa frase, in un bar o a cena con gli amici, tra i banchi di scuola o negli stadi, parlando di Nazionale, negli ultimi anni?

Non contate, sarebbe impossibile. L’avete sentita, eccome se l’avete sentita, e non c’è nulla di sbagliato nel dirlo. Viva la sincerità, anzi diciamolo ancora: non abbiamo più i campioni di una volta! Cosa c’è di sbagliato? Tutte le Nazionali hanno attraversato un periodo di magra generazionale, capita ed è nella logica delle cose.

224512027-3aa0fbac-c9d9-4a56-b3d0-a7063285ca02

Cosa fare in questi casi? Le ipotesi sono due: piangersi addosso, continuando a dire che facciamo pena e blablabla, oppure rimboccarsi le maniche, lavorare sui settori giovanili in attesa di generazioni più floride e, soprattutto, sfruttare le qualità che offre OGGI il nostro calcio. Qualche qualità l’avremo pure no?

E infatti, all’indomani della scelta di Ventura quale successore di Conte, si era puntato su una continuità tattica (la difesa a 3, utilizzata nelle ultime stagioni in granata dal nuovo Ct, ndr) ma soprattutto sulla voglia di freschezza, vista la capacità dell’ex Torino di lanciare i giovani. Alcuni esempi? Basta guardare al passato recente, Cerci lanciato prima al Pisa e poi esploso al Torino, Immobile in granata, Darmian, Benassi, Bruno Peres. Mica male.

Tutto bello e tutto giusto, ma c’è una frase, ai più passata inosservata, nelle primissime conferenze stampa di Gianpiero Ventura, che cade in contraddizione con il discorso di cui sopra: “questa squadra è per il 3-5-2, il nostro calcio sta producendo diversi esterni d’attacco come Berardi, El Shaarawy, Sansone, ma sono giocatori che non possono giocare in questo modulo, per cui sto pensando di organizzare degli stage per i giocatori non 3-5-2”.

Cosa? Ma davvero un maestro come Ventura ha detto queste cose? Ebbene si, e una piccola riflessione è necessaria. Partiamo da un presupposto, Ventura è l’allenatore e ha tutto il diritto di giocare come lui ritiene possa giocare meglio questa Nazionale, ma non si dice, di solito, che un bravo allenatore è quello che sa far rendere al meglio i propri giocatori adattandosi alle loro caratteristiche, e non pretendendo che questi si adattino ai suoi schemi?

Un’Italia certamente più povera tecnicamente rispetto a quelle del recente passato ha assoluta necessità di giocatori che sappiano are del tu al pallone, che sappiano accendere la scintilla, che abbiano gamba per ribaltare l’azione. Possibile non esista nessuno del genere tra i confini nazionali? Questa Italia dovrebbe sfruttare al meglio i propri punti di forza, e uno di questi è indubbiamente la difesa, ma poi? Vista la presenza di tanti esterni d’attacco, non sarebbe bene puntare su questi, invece di incaponirsi su attaccanti che non sono fuoriclasse? Possibile che tantissime squadre giochino a 3 davanti, persino l’Israele contro la stessa Italia, e noi non ce lo si possa permettere?

Forse è una castroneria, ma un tridente Berardi-Belotti-Insigne non lo vedrei così inferiore rispetto agli attacchi di altre Nazionali più sponsorizzate. Poi il discorso Berardi merita un approfondimento: possibile che solo in Italia, un ragazzo di 22 anni con i numeri del neroverde (40 gol in A a 22 anni, nessuno come lui), per quanto ci abbia messo del suo tra squalifiche ed infortuni, non abbia ancora esordito in azzurro?

4-3-3, la linea difensiva passa a 4, un difensore da spazio ad un esterno d'attacco. Riserve:Immobile, Balotelli, Pavoletti, Zaza, Candreva, El Shaarawy, Sansone, Politano, Eder, Jorginho, Benassi, Bonaventura.
4-3-3, la linea difensiva passa a 4, un difensore da spazio ad un esterno d’attacco. Riserve: Immobile, Balotelli, Pavoletti, Zaza, Candreva, El Shaarawy, Sansone, Politano, Eder, Jorginho, Benassi, Bonaventura.

Discorso difesa, la rinomata BBC è un punto di forza assoluto di questa Nazionale, ma è così necessario, specie quando si affrontano squadre non certo di vertice (quindi l’80% delle Nazionali che si incontrano nel percorso di qualificazione), regalare un uomo all’avversario invece di puntare su un terzo attaccante?

O ancora, vista la scarsa qualità dei centrocampisti papabili, non si potrebbe perlomeno provare a mantenere si la difesa a 3, ma inserendo un terzo uomo in avanti, in una sorta di 3-4-3 tanto caro all’ex genoano ed attuale allenatore dell’Atalanta Gianpiero Gasperini?

3-4-3, mantiene la linea difensiva a 3, un centrocampista in meno da spazio a due esterni d'attacco. Riserve: Romagnoli, Rugani, Darmian, Criscito, Candreva, Benassi, Bonaventura, El Shaarawy, Sansone, Immobile, Zaza, Eder.
3-4-3, mantiene la linea difensiva a 3, un centrocampista in meno da spazio ad un esterno d’attacco.
Riserve: Romagnoli, Rugani, Darmian, Criscito, Candreva, Benassi, Bonaventura, El Shaarawy, Sansone, Immobile, Zaza, Eder.

No, non me la sento di dire che questa Italia non abbia qualità, ma per metterla in campo devi osare, altrimenti rischi di non far fare mai un salto di qualità a questa squadra.

Berardi, Insigne, El Sharaawy, Candreva, Sansone, Politano, Bernardeschi,  anche gente un pò caduta nel dimenticatoio come Cerci, Giovinco, El Papu Gomez (è naturalizzabile), non saprebbero dare una marcia in più a questa squadra? Come se la Germania non avesse gettato nella mischia i Gotze, Reus, Shurrle, Brandt per far giocare Gomez e Klose, o, all’epoca, il Portogallo avesse rinunciato a Cristiano Ronaldo, Nani e Quaresma, per non togliere il posto a Pauleta e Nuno Gomes.

Magari è un’azzardo, ma due formazioni del genere non avrebbero poi mica tanto da invidiare alle grandi d’Europa, e potrebbero valorizzare davvero tutto il bacino di calciatori che offre attualmente il nostro calcio.

Voi cosa ne pensate?

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *