Geni della panchina: strafottente ma vincente, Brian Clough

Prendete il genio e mischiatelo alla sregolatezza, il risultato che otterrete sarà Brian Clough. Definito football genius, fu colui il quale impose la novità sulla tradizione, in un paese, l’Inghilterra, dove la tradizione è tutto. L’Inghilterra ha visto nascere Brian, lo ha cresciuto, lo ha ammirato, lo ha criticato. Quando sei Brian Clough non hai alternative, o sei amato o sei odiato. La sua vita è stata una continua ricerca della perfezione tattica, una continua mania di vittoria che lo ha portato ad essere uno dei migliori allenatori al mondo di tutti i tempi. Lui, però, si sarebbe opposto a quest’ultima frase, sostenendo di non essere uno dei ma il migliore. Tra le tante frasi pronunciate ve ne è una che è entrata, di diritto, nella storia del soccer: “I wouldn’t say I’m the best manager in the business, but I’m certainly in the top one” che tradotto vuol dire: “Non direi di essere il miglior allenatore in circolazione, ma sono certamente nella top one”.

downloadLa voglia di affermarsi come top of the tops ha trasformato un semplice figlio di operai in un’icona di un calcio nuovo. Il nuovo, si sa, fa sempre paura, ed è facile da criticare poiché inevitabilmente in contrasto con la tradizione. Brian però ha abbracciato la filosofia del nuovo, l’ha amata, la portata sul tetto d’Europa per ben due volte consecutive, dimostrando che il nuovo non sempre è sinonimo di sbagliato.

Brian Howard Clough nasce a Middelsbrough il 21 Marzo 1935. Figlio di operai abbiamo detto, Brian coltiva sin da piccolo il sogno di diventare un calciatore. Inizia la sua carriera nelle giovanili della squadra della sua città, il Middlesbrough, nel 1951. Il talento c’è e si vede, per questo nel 1955 passa in prima squadra, nel Middlesbrough totalizzerà 213 presenze realizzando 197 gol. La carriera di Brian sembra spiccare il volo e nel 1961 passa al Sunderland, squadra con cui realizza 54 gol in 61 presenze. Ma proprio quando naviga col vento in poppa, la sua carriera da calciatore si infrange contro un infortunio che gli impedirà di tornare a calcare da calciatore un prato verde. Brian però non si butta giù, ha voglia di vivere di calcio, e nel 1965 si siede in panchina per la prima volta, alla guida dell’ Hartlepool United. Vi rimarrà fino al 1967. E’ questo l’anno in cui siederà sulla panchina del Derby County. Con lui, il Derby vinse la Second Divison nella stagione 1968-69 e la First Division nella stagione 1971-72, il primo titolo nazionale nella sua storia. Fu proprio in quegli anni che iniziò una sfida, tutta tecnica e tattica con un altro allenatore di spicco nel panorama britannico: Don Revie.

Dopo le dimissioni dal Derby arriva la chiamata del Brighton & Hove, meta caldeggiata dal suo fedele compagno di viaggio Peter Thomas Taylor, squadra che allenerà per pochissimo tempo, appena 8 mesi, prima di trasferirsi al Leeds. E’ il 20 Luglio 1974, Don Revie viene chiamato dalla nazionale inglese, Clough è il nuovo allenatore del Leeds United. La parentesi al Leeds dura ancora meno di quella al Brighton, il suo ego si scontra con il cuore pulsante dello spogliatoio del Leeds rappresentato da Joe Jordan e Gordon McQueen. Dopo l’infortunio costatogli la carriera, la parentesi presso il maledetto United rappresenta il punto più basso della carriera di Brian. Ma Brian è forte, ancora una volta ritorna…più forte di prima.

Il 6 Gennaio 1975 Clough si trasferisce al Nottingham Forest, la squadra acerrima rivale del suo Derby. Al Nottingham Brian scrive la storia, personale e del Club di Nottingham.

Il gioco del club è dinamico, in poche parole…futuristico. A metà degli anni 70 il Nottingham arrancava in Second Division, Clough prende per mano la squadra e centra la promozione in First Division nel 1977. Ciò che successe negli anni successivi, però, Brian non avrebbe potuto immaginarlo nemmeno nei suoi sogni più rosei.

Il primo anno in First Division è devastante, a fine stagione il Nottingham è campione d’Inghilterra con 64 punti, maggior numero di vittorie, minor numero di sconfitte e miglior difesa. Arrivano anche la vittoria della Football League Cup e la qualificazione in Coppa Campioni.

1979La stagione successiva, il 30 Maggio 1979, la cenerentola Nottingham Forest raggiunge la finale di Coppa dei Campioni, l’avversaria è il Malmö, lo stadio l’Olympiastadion di Monaco di Baviera. Il primo tempo si conclude sullo zero a zero, Clough pensieroso non è soddisfatto della prova della sua squadra. Brian striglia i suoi negli spogliatoi e il risultato si vede, nel secondo tempo il Forrest passa in vantaggio con Trevor Francis. La partita si chiude 1-0 per il Nottigham che si laurea campione d’Europa. E’ l’ultimo di una serie di miracoli compiuti da Clough, contro il Liverpool (campione uscente) nei sedicesimi, AEK, Grassophers e infine Malmö. Il secondo anno in First Division non è egualmente fortunato per i Reds che chiudono secondi, in Coppa Campioni però la musica è ben diversa. Le vittorie contro Osters, Arges Pitesti, Dinamo Berlino e Ajax permettono alla squadra di Clough di contendersi ancora una volta lo scettro d’Europa, l’avversario è l’Amburgo che ha eliminato il Real Madrid. Nella finale del Bernabeu Clough si affida ai suoi uomini migliori: Shilton tra i pali, Lloyd a guidare la retroguardia con la corsa sulla fascia di Anderson, in mediana McGovern e Francis in avanti il killer instinct di Robertson. I tedeschi, forti dell’eliminazione del Real Madrid, partono avanti nei pronostici, cosa che non interessa a Clough, che si accomoda in panchina più sereno e sicuro di sé che mai. Finisce 1-0 per il Nottingham grazie ad una splendida rete di Robertson e ai miracolosi interventi di Shilton.

Dopo le due vittorie europee i The Reds dovranno attendere 9 anni prima di poter tornare alla vittoria, nella stagione 1988-89, infatti, Clough centrerà la vittoria in League Cup e Full Memebers Cup, ripetendosi l’anno successivo con la Coppa di Lega e, nel 1991-92, ancora con la Full Members Cup, l’ultimo trofeo vinto dalla squadra di Nottingham. Nel 1992-93 il Forest giunge 22esimo in campionato e Clogh, dopo 18 anni, rassegna le proprie dimissioni. In diciotto anni di permanenza sulla panchina biancorossa Colugh raccoglie la vittoria di un campionato (1977-78), quattro Coppe di Lega (1977-78, 1978-79, 1988-89, 1989-90), una Community Shield (1978), due Full Members Cup (1988-89, 1991-92), una Supercoppa Europea (1979) e infine, dulcis in fundo, due Coppe dei Campioni consecutive (1978-79, 1979-80).

Clough muore il 20 settembre 2004, dopo esser stato inserito, nel 2002, nella Hall of Fame del calcio inglese. La sua memoria rimane ancora viva nei tifosi del Forest, piccola squadra di provincia trasformata da Clough in una potenza del calcio europeo.

Giuseppe Tranchina

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