Marchisio e l’addio alla Juventus: “La Juve mi ha dato tanto e non avrei mai scelto un’altra squadra italiana, sarò sempre bianconero”

Claudio Marchisio e la Juventus, una storia d’amore intensa e condita da successiva, un  ragazzo di Torino cresciuto a pane e Juve prima di divenire un protagonista indiscusso della prima squadra e con la maglia della Nazionale. Ed anche dopo il trasferimento in Russia, allo Zenit, l’amore per l’ex numero 8 bianconero per la sua ex squadra è rimasto invariato. A raccontare l’addio ai campioni d’Italia e l’idea del trasferimento a San Pietroburgo è lo stesso “principino’:

“L’avventura era al capolinea, ma il mercato stava chiudendo e pensavo che sarei rimasto.
La società ha deciso di rescindere, per me non è stato facile però avevo voglia di cambiare.
La Juve è stata più di due terzi della mia vita: ero un bambino, non immaginavo nemmeno che fosse possibile realizzare un sogno così.
Con il senno di poi si potrebbe dire: ci sono stati tanti infortuni a centrocampo, magari avrei avuto spazio.
Ma sarebbe stato sbagliato rimanere, non avrei retto un altro anno come l’ ultimo.
Dopo il brutto infortunio al ginocchio del 2016 non ho avuto altri problemi fisici.
Speravo in qualche possibilità in più, ma ho sempre messo il gruppo davanti al singolo, ho dato tanto ma anche la Juve mi ha dato tanto.
Non ho rimpianti.
Nel calcio, come nel lavoro e in amore, ci sono tanti modi per chiudere le storie.
Alla fine mi considero fortunato per ciò che ho avuto.
Ho perso due finali di Champions e un Europeo, ma sono felice di aver vinto 7 scudetti.
Con Allegri non abbiamo mai litigato, però dopo l’infortunio aveva altre priorità e non mi vedeva più come prima. Io gli chiesi fiducia e continuità, ma lui ha fatto altre scelte.
Non avrei mai scelto un’altra squadra in Italia, eppure le richieste non mi mancavano, il Milan ad esempio: è successo due volte, una con Allegri e l’altra con Montella. Mi sono sempre arrivate tante offerte sia dall’estero che dall’Italia, però non sarei mai andato in un altro club italiano.
Così ho scelto lo Zenit, mi hanno convinto il progetto e la possibilità di giocare le coppe.
Avevo avuto offerte dagli Stati Uniti e dal Giappone. Confesso di aver avuto qualche tentennamento, più che altro per mia moglie e i miei figli, ma ogni cambiamento offre stimoli e opportunità e io voglio trasmettere al club la mia voglia di vincere.
Lo Zenit può tornare a vincere il campionato: è strutturato come un top club europeo, anche se il calcio russo è completamente diverso.
Berlino o Cardiff il rimpianto più grande? Tutte e due.
Per la storia della Juve e di quel gruppo. Dentro di noi sentivamo che prima o poi la Champions sarebbe arrivata. Per il bene che voglio al club e ai ragazzi, auguro a tutti di vincere quest’ anno.
Sarebbe il modo migliore per chiudere un ciclo.
Io sarò sempre juventino”.

CLAUDIO MARCHISIO

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