Occhio a…Il settore giovanile dell’Ajax, fra giovani, disciplina e tanta intelligenza

Tutto parte da lui. O meglio tutto parte dal suo secondo padre, Rinus Michels. Perchè se oggi esiste il tiki-taka fatto di continui e insistenti movimenti con, ma soprattutto senza palla, lo dobbiamo a Marinus Jacobus Hendricus Michels. Se Guardiola aveva Messi, Michels aveva Johan Crujiff il quale, non molto tempo fa, descrisse il metodo su cui il suo Ajax crea e perfeziona ogni santo giorno giovani aspiranti calciatori del settore giovanile ajacide. 

La storia culturale dei Paesi Bassi va perfettamente a braccetto con quella sportiva. Sul finire degli anni ’60 giovani rivoluzionari scendono nelle principali piazze di Amsterdam perchè vogliono la testa dei collaborazionisti. Sul finire degli anni ’60 un giovane ragazzo olandese dai capelli neri e lunghi, si sta prendendo prepotentemente la scena calcistica olandese e presto sfonderà i confini nazionali per comandare sul calcio europeo e non. Di mezzo c’è semplicemente la storia del gioco. Nel 1992 Johan Crujiff, ormai allenatore, regala ai tifosi del Barça la loro prima Coppa dei Campioni che dal 1993 si evolverà in Champions League. Abbandonata la trionfante (ma non troppo) carriera da allenatore, Crujiff si dedicherà alla famiglia e al settore giovanile dell’Ajax. I ragazzi di oggi snobbano l’Ajax, preferendogli un più ricco Real Madrid, un più spettacolare Barcellona e un più fisico Chelsea. Ma l’Ajax è la squadra con l’età media più bassa fra queste. Il segreto è semplice: investire sul settore giovanile. Da Cillesen a Kishna, da Klaassen a El Ghazi, fino a Nouri, Kluivert e Sinkgraven, sono tanti i ragazzi che ogni anno si affacciano per qualche partita all’Amsterdam Arena e il più delle volte offrono ottime prestazioni.

ajax-accademy-1-720x340Il settore giovanile dell’Ajax è uno dei più fiorenti e innovativi di tutto il pianeta, che ha portato i vari Sneijder, Huntelaar e Bergkamp a primeggiare in Europa. Il metodo messo in pratica dal club è semplice ed efficace seppur molto lungo. Crujiff spiegò come, al fianco dei ragazzini, sia fondamentale avere ex giocatori, meglio se campioni, cosa che in Italia non è mai stata messa in atto, vedere per credere, ad esempio, Del Piero, Maldini, Antognoni e Bergomi. Le strutture messe a disposizione sono utili, ben sfruttate e di ultima generazione e anche il modo con cui i ragazzi vengono seguiti è ipertecnologico.

ajax-talent-campOgni allenatore o addetto ai lavori ha con sé un semplice tablet in cui, grazie ad un programma di cui non si conosce il nome, vi sono riportate le schede tecniche di tutti i calciatori del vivaio con i loro dati e le loro caratteristiche. Questo programma ha la funzione di individuare i punti deboli del ragazzo in modo da eliminarli o, quanto meno, eliminarli parzialmente. Se un ragazzo calcia solo col piede sinistro, allora si lavorerà maggiormente sul piede destro. Così come vi sono lo stacco aereo, la presa del portiere, la velocità e il dribbling. Un altro fondamentale componente di questo magnifico sistema è che fin dagli inizi sul campo a 11, alla prima squadra verrà impiegato sempre e solamente il 4-3-3, con terzini rapidi, centrocampisti dotati di ottimo palleggio, ali tecniche e veloci. Questo fa si che il ragazzo si trovi a suo agio anche in un futuro debutto in prima squadra, facilitando il suo inserimento.

Ma per crescere al meglio un giovane ragazzo, bisogna lavorare anche fuori dal campo. Il club mette costantemente a disposizione dei ragazzi alcuni pulmini che gli prenderanno a scuola e li porteranno al centro sportivo,dove eccellenti insegnanti li aiuteranno nello studio. Dopo i compiti è il turno di lavorare in palestra. L’Ajax ha pensato ad ogni minimo dettaglio, e non gli si può certo insegnare come investire sul vivaio. La palestra è affacciata sul campo di allenamento della prima squadra, così che i ragazzini possano vedere i loro idoli allenarsi. Il messaggio che vuol dare il club ai loro ragazzi è che i sacrifici pagano sempre, dai ogni goccia di sudore ogni giorno e presto ti troverai al campo sottostante, ad allenarti con Schone, Klaassen e qualche vecchia conoscenza del vivaio. Dopo aver lavorato anche sul campo, i pulmini riportano i ragazzi a casa.

imagesIl vivaio Ajax non è però tutto rose e fiori e per far si che funzioni al meglio c’è bisogno di una rigida disciplina, che col tempo diventerà utile ai calciatori. Innanzitutto se col tempo non dimostri di essere all’altezza delle aspettative rischi di essere “bocciato” e spedito a casa. Se sgarri con la squadra, simuli e ti lamenti di continuo non avrai futuro nella Academy pur se sei un fenomeno. L’Ajax dà la precedenza a calciatori olandesi, trovati nei propri confini nazionali, nonostante la numerosa presenza di calciatori danesi, arabi e svedesi. Il club è riuscito anche ad esportare questo modello in giro per l’Europa e, infatti, il Barcellona ne è la prova più convincente, pur avendo molti milioni in più rispetto al club di Amsterdam. La sottile differenza fra i due club è che l’Ajax investe solo ed esclusivamente sul vivaio, senza spendere milioni a caso per calciatori brasiliani e argentini evitando così di avere milioni di debiti come, appunto, Barça, Real Madrid e mezza Europa. Ogni calciatore venduto dal club porta nelle proprie casse utili risorse da investire nuovamente nel settore giovanile. Quante volte avete sentito parlare di un 28enne accostato all’Ajax? Mai. E’ questa la forza del club di Amsterdam, un meraviglioso circolo vizioso che porta notevoli somme di denaro nelle proprie casse. Nei maggiori tornei europei giovanili l’Ajax conquista quasi sempre il trofeo, se mal dovesse andare, le semifinali. Questo magnifico sistema di organizzazione dei ragazzi ha portato sia denaro, sia il meraviglioso impianto dell’Amsterdam Arena, che in poco più di 24 mesi è stato costruito e messo a disposizione del club. Quasi 52.000 posti a sedere, e 140 milioni di euro investiti, l’Amsterdam Arena è sicuramente uno degli stadi più all’ avanguardia e maestosi del panorama europeo. Inaugurato nel 1996 con Ajax-Milan, l’Amsterdam Arena ospita le partite interne dell’Ajax e quelle della nazionale olandese. I soldi è utile averli, certo, ma ancor più utile è saperli spendere. E in questo ad Amsterdam sono maestri.

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