Occhio a… Ianis Hagi, il cognome che pesa come una piuma

Molti di noi hanno il proprio padre come super eroe. Tralasciando Batman, Spiderman e Diabolik nel più profondo del nostro cuore c’è il padre che per noi farebbe qualsiasi cosa. In ogni nostra azione c’è sempre un pò di lui. Ecco adesso, prendete qualsiasi mezzo e andate all’Artemio Franchi di Firenze e riferite queste parole a Ianis Hagi.

Già il cognome dice qualcosa, qualcosa di magico. Il più grande calciatore romeno di tutti i tempi ha un figlio che milita oggi nelle file della Fiorentina e anche se Sousa ora come ora ci va cauto, il talento di Ianis è pronto a sbocciare e a far del male alle difese avversarie.

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Mentre Istanbul è ai piedi di Re Gheorghe di Romania, in una clinica della capitale turca nasce a metà ottobre 1998, il suo primogenito che prenderà il nome di Ianis, Ianis Hagi. Il cognome ha già il suo peso e la notizia presto si diffonde. Gheorghe si diverte col figlio e lo vuole inserire al più presto nel mondo del calcio. In patria troverà sicuramente spazio, sia grazie al talento sia grazie al cognome che in Romania è venerato a livelli disumani. Alla tenera età di nove anni, Ianis si ritrova nella Steaua Bucarest ma vi resta solo qualche mese. Il talento c’è, i piedi e la fantasia sono l’ingrediente segreto che rendono il ragazzino magico e imprevedibile. Imprevedibile grazie anche alla maestosa capacità di usare destro e sinistro allo stesso modo, alla stessa efficacia.

Un arma letale se usata correttamente. A farlo giocare con i più grandi però… Sia chiaro la palla quando la ha fra i suoi piedi non la vede nessuno ma, in un contrasto più o meno duro, più o meno cattivo, Ianis fa fatica a rimanere in piedi. Ad oggi i suoi dati indicano 172 cm per 68kg. Una piuma, che mentre vola porta con sè anche il pallone. A misurarsi e a difendersi dalle difese italiane non sarà per niente facile. Ci sarà bisogno di bilanceri e manubri, stando però attenti a non rovinare le sue caratteristiche fisiche. Esempio lampante: confrontate Pato quando atterrò per la prima volta a Malpensa con una foto di quando lasciò Milano per il Brasile. Nel giro di qualche anno era si diverso come calciatore ma soprattutto era diverso come atleta. Attenti ad esagerare con la palestra.

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Dopo la Steaua, Hagi gioca per l’Accademia intitolata a suo padre che non è altro che la squadra “B” del Vitorul Costanza. Gioca con la maglia neroazzurra per cinque anni, dandosi da fare, coltivando giorno dopo giorno il proprio talento cristallino. Il cognome però rimbalza sui giornali e sulle riviste. Iniziano ad arrivare i primi osservatori da Londra, dalla Spagna e anche dall’Italia. Molti lasciano, non convinti dal suo fisico. Altri invece arrivano a trattare direttamente col ragazzo. Ed è proprio la Fiorentina che dopo averlo visto giocare per molto tempo, lo acquista per una miseria (2 milioni di euro) e porta il giovane talentino romeno sotto la cupola del Brunelleschi. Fà sicuramente effetto avere 17 anni e vedere tutto questo splendore appena alzi la testa. Ma Ianis non è qui per far foto e mangiare la bistecca, è qui per crescere come ragazzo e come atleta. Il padre è lontano e appena può lo segue. E’ dura ma se fai sacrifici verrai presto ricompensato. Paulo Sousa, spesso gli regala la panchina e difficilmente gli fa togliere la casacca. La sua occasione presto la avrà e a quel punto sarà un attimo a far si che quella piuma esulti, proprio come il suo super eroe.

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