Occhio a…Moise Kean, il baby gioiello della cantera bianconera

KeanSembra Balotelli, ma si chiama Moise Kean. Non tragga in inganno solo la somiglianza fisica, quando lo si accosta a Super Mario lo si fa anche per un talento fuori dal normale per un ragazzo della sua età. Kean ha 16 anni ed è la stella della Primavera della Juventus, nella quale gioca, e segna, contro ragazzi di 2-3 anni più grandi di lui.

Moise nasce nel 2000, e fa davvero strano pronunciare quella data accostandola alla nascita di un calciatore. Già, dopo la convocazione in prima squadra, il baby bianconero il 19 Novembre 2016, contro il Pescara, è diventato il primo calciatore del nuovo millennio ad esordire in Serie A, sostituendo a pochi minuti dal termine Mario Mandzukic.

Kean

Quando  Kean aveva un anno in bianconero arrivava Gigi Buffon, e fa sorridere pensare che i due ora incroceranno i propri sguardi e si scambieranno qualche parola sul prato dello Juventus Stadium da compagni di squadra. Originario della Costa d’Avorio ma nato a Vercelli e quindi italiano a tutti gli effetti (tant’è che milita nelle Under azzurre), Kean mostra qualità fisiche impressionanti per un giovane della sua età, ma anche un talento precoce, la freddezza sotto porta e la velocità di esecuzione sono i suoi biglietti da visita, come i 5 gol in altrettante gare in questa stagione.

La storia del giovane bianconero sembra quella di un predestinato, sempre in anticipo, sempre bruciando le tappe. Inizia piccolissimo nell’Asti, dove lo notano Juventus e Torino, dando vita ad un acceso derby della Mole, ad aggiudicarselo sono i bianconeri che sembrano puntare forte su di lui. Giovanissimi nazionaliAllievi, poi la Primavera a soli 15 anni, con Fabio Grosso, tecnico della Primavera della Juventus, che nel Settembre 2015 lo convoca per la gara di Youth League contro il City, studiandolo da vicino ed aggregandolo costantemente alla propria squadra, vedendo nel piccolo Moise un diamante grezzo su cui lavorare. E il lavoro funziona, contro ragazzi più grandi Kean non incontra difficoltà, mettendosi in evidenza grazie ad una tecnica di base niente male ed i gol, il pane quotidiano di un attaccante. E poi il tiro da fuori ed il colpo di testa, Kean sembra avere tutte le qualità di un attaccante completo, abile a svariare su tutto il fronte offensivo o a farsi trovare pronto in area. Infine il carattere, già, quello un pò fumantino, altro punto in comune con Mario Balotelli, ma sul quale Grosso ha lavorato e sta lavorando, venendo ripagato dalle prestazioni in campo.

“Non ho difficoltà a giocare con calciatori più grandi di me, sono abituato. Quello che mi importa è fare bene e segnare”. (Moise Kean)

E pensare che, a soli 16 anni, Kean non ha nemmeno un contratto da professionista, avendo in vigore quello valido per le giovanili e che vale fino ai 19 anni, con le insistenti voci d’oltremanica ad allarmare la Juventus, pronta a blindarlo per evitare lo scippo del City ed altre squadre inglesi, sempre attente a saccheggiare i talenti italiani e aiutate da un sistema che non prevede contratti giovanili definitivi. Nel frattempo Mino Raiola, uno che con i giovani ha un fiuto particolare, l’ha messo sotto la sua scuderia, un altro indizio su un talento tanto precoce quanto luccicante.133021917-1da60689-f370-47d0-afe1-e8bb57e1d24d

Aspetto fisico, movenze, talento, finiti i paragoni con Balotelli? Ovviamente no, anche perchè, a rafforzare questo parallelo ci ha pensato lo stesso Kean, che probabilmente vede in Mario un punto di riferimento, copiando la celebre esultanza del “Why always me?” dopo una doppietta al Perugia.

Talento e sfrontatezza, se Moise riuscirà a trovare il giusto equilibrio tra queste caratteristiche, magari imitando Balotelli più per le prodezze in campo che altro, la Juventus potrà dire di avere un vero gioiellino in casa, un 2000 pronto a scrivere la storia.

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