Nato nella provincia di Namur, il 26 settembre 1996 non proprio da genitori di origine belga. Si fa strada con la palla al piede ma per farlo nel migliore dei modi, è necessario l’aiuto di qualche esperto. Dai sei ai dieci anni, nella squadra locale, poi nella squadra più importante a livello provinciale e per finire nel 2009 allo Standard Liegi, non troppo lontano da casa. A tredici anni, mostra già buone doti, grazie anche alla sua vivacità e alla voglia di non stare mai fermo. Apprende le cose in modo molto rapido e nelle selezioni giovanili è uno dei migliori. Vuol bruciare le tappe, come brucia i suoi avversari sulla fascia. Una saetta che neanche vedi passare, ama rientrare sul destro per calciare in porta anche se la finalizzazione è una delle caratteristiche da migliorare, per farsi realmente notare. L’impegno c’è e la voglia di arrivare in alto, è tanta. Bastien sa di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Luogo adatto perchè, a Liegi valorizzano i giovani visto che in prima squadra nel 2011 vi erano Witsel e Batshuayi e Defour. Momento adatto perchè nella tenerà età si forma il calciatore che verrà in seguito. Le cose però cambiano in fretta. E in meglio, perchè se c’è una scuola calcistica in Belgio, migliore di quella dello Standard è la scuola dell’Anderlecht.
A soli quindici anni, Samuel si trasferisce a Beuxelles. Arriva nella capitale belga, nel 2012 e due anni più tardi, Besnik Hasi il nuovo mister dei biancomalva, gli fa fare gli ultimi dieci minuti di coppa nazionale nella gara vinta per 4-1 contro il Mechelen, il 3 dicembre 2014. Passa la stagione ma Bastien scende in campo solo in un altra occasione. C’è bisogno di giocare. Lo vogliono in Belgio, nella serie cadetta ma si può puntare più in alto, anzi si deve. Un palcoscenico intrigante arriva dalla Campania. No, non è il Napoli ma bensì l’Avellino. E’ una stagione difficile per i campani, i risultati faticano ad arrivare. Bastien gioca comunque gran parte dei match, e Tesser prima e Marcolin poi (tornerà poi Tesser nelle ultime cinque giornate) gli affidano la fascia sinistra. Il primo gol in Italia arriva nella gara pareggiata col Brescia per 3-3. Segna la seconda e ultima rete in campionato il 27 dicembre a Cesena.
In estate torna in Belgio ma ormai diversi club italiani hanno messo gli occhi su di lui. Si fa avanti il Chievo, che chiama a Bruxelles e chiude l’ affare per neanche un milione. Intanto ha già debuttato con la nazionale Under 21 a Chisinau nel marzo del 2016. Maran aspetta a farlo giocare, vuol prima esser sicuro di fare la scelta giusta. Debutta in Serie A, all’Olimpico contro la Roma il 22 dicembre, con El Shaaraway rovinerà la festa dell’esordio. Non passa neanche un mese che si ritrova titolare a Firenze negli ottavi di Coppa Italia in cui gioca una buonissima partita. Anche in questo caso, esordio rovinato da una sconfitta. Maran sta facendo un buon lavoro a Verona, ed ha già capito di avere in rosa un ottimo talento che se rispetterà i piani, si ritroverà a giocare negli stadi più importanti d’Italia e non.