Pirlo e la punizione in zona Cesarini a Genova all’89’ (stagione 2013/14)

Stagione 2013/14, la Juve di Antonio Conte, che guida la classifica con un rassicurante +14 sulla Roma seconda, è di scena a Genova, campo storicamente ostico contro quel Gasperini che spesso e volentieri è riuscito a imbrigliare la squadra che lo lanciò nel grande calcio.
Tra le file zebrate mancano due big come Marchisio e Tevez, e difatti il gioco ne risente, i rossoblu sono abili a chiudere tutti gli spazi e ringhiare su ogni pallone. Il primo tempo si chiude a reti inviolate, nella ripresa il ritmo da parte degli ospiti cala e il Genoa inizia a crederci, prima Bertolacci fa scaldare i guantoni a Buffon, poi un ingenuità di Vidal costa il penalty. Dagli 11 metri si presenta Calaiò, sguardo concentrato, rincorsa breve, ma sulla sua strada trova un super Buffon che lo ipnotizza e mantiene il risultato sul pari. In una gara spesso ci sono dei segnali, a volte invisibili, che devi saper cogliere, se soffri come un matto e non perdi vuol dire che puoi osare e magari anche vincerla. La gara sfila senza grossi sussulti fino all’89’ quando il neo entrato Quagliarella si procura una punizione da posizione interessante. Tutti gli occhi e le telecamere sono per Andrea Pirlo, lo stadio si zittisce di colpo tra la silenziosa paura dei genoani e l’altrettanto silenziosa speranza dei sostenitori bianconeri, il “maestro” prende la rincorsa e trova il “sette, regalando ai suoi un preziosissimo 1-0 che sarà poi decisivo nella rincorsa ai 102 punti, ai quali da lì ne sarebbero mancati soltanto 27.


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