Tra plebisciti e qualche contestazione, la storia degli ultimi dieci anni del Pallone d’Oro

Quello del Pallone d’Oro è stato spesso un argomento discusso in passato, io stesso vi scrissi al riguardo qualche stagione fa al momento in cui Gigi Buffon fu escluso dalla lista dei 59 candidati al premio di France Football allora unito alla Fifa (clicca qui per leggere l’articolo).La storia del Pallone d’Oro è infatti piena di podi discussi, vincitori mai approvati da stampa e addetti ai lavori, basti pensare alla vittoria del ’96 di Sammer, o quella più data di Belanov, ma anche quelle più recenti di Messi e Cristiano Ronaldo. Già, perchè anche i due primatisti assoluti del trofeo, con ben 5 vittorie, due calciatori che nell’ultimo decennio hanno riscritto a suon di record la storia del calcio, in alcune annate han visto la propria vittoria messa in discussione, il perchè è presto detto.

Partiamo da un presupposto, mai nella storia del trofeo di France Football per ben 10 anni consecutivi vi erano stati soltanto due vincitori, ad alternanza, e questo la dice lunga sulla mostruosità dell’argentino e del portoghese. A questo, però, va aggiunto anche un dato di fatto, ossia che per 6 stagioni, dal 2010 al 2016, le modalità di assegnazione sono variate in seguito alla fusione con il premio di miglior giocatore Fifa, dando vita al Pallone d’Oro Fifa. Quali le differenze? Se, fino al 2009, a votare era una giuria di giornalisti competenti scelti da tutto il globo, in seguito all’unione con il Fifa World Player ai giornalisti andavano ad aggiungersi allenatori e capitani di tutte le nazionali affiliate alla Fifa, il che significa che anche il Ct del Gambia, quello dell’Honduras e quello di San Marino avevano la stessa incidenza che, fino a qualche anno prima, avevano i giornalisti.

Paolo Condò, unico giornalista italiano inserito nella giuria del Ballon d’Or (così come chiamato in Francia, paese natìo del premio), in passato ha spiegato bene questa netta differenza, che ha portato ad un predominio Ronaldo-Messi, Messi-Ronaldo anche quando i due si sarebbero dovuti accontentare di un secondo o terzo posto: “I criteri di assegnazione del Pallone d’Oro sono cambiati, io sinceramente preferivo quelli vecchi, aprendo il voto anche a capitani e Ct delle nazionali si è data la possibilità di vincere sempre a Messi e Ronaldo in quanto calciatori più conosciuti anche nelle nazioni più piccole e povere, a discapito di altri calciatori meritevoli ma meno conosciuti da chi non segue con occhio attento il calcio europeo”.

Una sintesi chiara, chiarissima, di quanto avvenuto tra il 2010 e il 2016, e lo testimonia il fatto che, a detta di tutti, almeno 3 delle 6 edizioni citate avrebbero meritato un altro vincitore; di più, scorporando i voti “delle nazionali” e contando solo quelli dei giornalisti, come da vecchi criteri, nel 2013 il premio sarebbe andato a Frank Ribery, autore del triplete del Bayern.

Ma ripassiamo brevemente la storia dei 6 Palloni d’oro “incriminati”:

2010: Nella stagione del triplete dell’Inter e del Mondiale vinto dalla Spagna per la prima volta si ergono a protagonisti tre calciatori su tutti, Diego Milito, autore di un’annata strepitosa e capace di mettere la firma in tutti i trofei nerazzurri (gol in finale di Coppa Italie e Champions, gol al Siena all’ultima di Serie A), Wesley Sneijder, vincitore anch’egli dei trofei nerazzurri e finalista mondiale con l’Olanda, e Andrès Iniesta, vincitore della Liga con il Barça e autore di un Mondiale incredibile, con la firma in finale proprio contro gli orange. Seguendo la logica delle stagioni caratterizzate dal Mondiale il premio sarebbe dovuto andare ad uno degli ultimi due, con la stampa decisamente orientata verso lo spagnolo dopo la finale di Johannesburg, o comunque all’attaccante argentino per la stagione disputata. Niente di tutto ciò, il premio andò a Lionel Messi, autore di un Mondiale non entusiasmante con l’Argentina ed uscito in semifinale di Champions per mano della banda di Mourinho, secondi Iniesta e Xavi. Un Pallone d’Oro che ancora oggi resta un mistero.

L’inspiegabile Pallone d’Oro del 2010 dato a Messi

2011: Nell’anno della Champions blaugrana, dopo l’infinita sfida al Real Madrid di Mourinho nelle semifinale di Champions, ineccepibile il  premio dato ancora all’argentino del Barcellona, a completare il podio Cristiano Ronaldo e ancora Iniesta.

2012: A vincere la Champions League è il Chelsea, che sorprendentemente supera il Barcellona in semifinale ed il Bayern, davanti al proprio pubblico, in finale ai rigori. Scrivi Chelsea, leggi Drogba, assoluto trascinatore della squadra di Di Matteo ed autore in finale del gol del pari con uno stacco di testa imperioso e del rigore della vittoria. La Liga va al Real Madrid, la Coppa del Re al Barça, l’Europeo alla Spagna di Iniesta e di Fernando Torres che, da non protagonista, si ritrova detentore dei due trofei europei per club e nazionali. E’ la volta buona per un nome nuovo nell’albo d’oro del Pallone d’Oro? Ovviamente no, niente Drogba, niente Iniesta, l’ivoriano incredibilmente non va nemmeno sul podio, vince ancora Messi, secondo Ronaldo, terzo ancora Iniesta. Altro Pallone d’Oro letteralmente inspiegabile.

Nè Drogba nè Iniesta, nel 2012 il Pallone d’Oro va ancora a Messi

2013: Dopo due Palloni d’Oro probabilmente immeritati da parte del dieci del Barcellona è il turno di Cristiano Ronaldo, vincitore dell’edizione 2013, a veder messo in discussione il proprio trionfo. Ricapitoliamo: coppa dalle grandi orecchie al Bayern, che vince tutto grazie al contributo di Robben e Ribery, Liga al Barça, Confederation’s Cup al Brasile, tutto lascia pensare che i tempi per un nuovo vincitore siano maturi. Ed invece no, Cristiano Ronaldo trascina il suo Portogallo al Mondiale vincendo lo spareggio con la Svezia con 4 reti in due partite e la giuria stabilisce che si, è lui a meritare il trofeo. Beffa atroce per Ribery, che senza i voti provenienti da capitani e Ct sarebbe arrivato primo, ed invece dovrà accontentarsi di un terzo posto, secondo Messi, addirittura fuori dal podio Robben autore di una stagione mostruosa e del gol decisivo in finale di Champions.

Nell’anno del triplete del Bayern di Ribery e Robben, è Ronaldo a vincere a sorpresa il Pallone d’Oro

2014: Nell’anno del Mondiale vinto dalla Germania pochi dubbi sull’assegnazione del trofeo di france Football, qualcuno cita il nome di Mario Gotze, decisivo nella finalissima di Rio de Janeiro ed autore di una discreta prima stagione al Bayern, ma è una candidatura che non regge molto. Più sensata quella di Manuel Neuer, baluardo tra i pali teutonici e del Bayern stesso, ma per dare un Pallone d’Oro ad un portiere servirebbe qualcosa di straordinario, e Gigi Buffon ne sa qualcosa…A vincere è quindi Cristiano Ronaldo, autentico trascinatore del Real Madrid di Ancelotti verso la decima Champions League, completano il podio il solito Messi e, appunto, Neuer.

2015: L’ultimo, dei Palloni d’Oro Fifa, va a colui che lo avevo vinto per primo, ovvero Lionel Messi. L’argentino trionfa giustamente dopo aver vinto tutto con il Barça centrando un nuovo triplete sotto la guida di Luis Enrique e macinando gol. Completano il podio Cristiano Ronaldo e una new entry, Neymar.

Il podio del Pallone d’Oro 2018, con Modric primo a vincere, non senza polemiche, dopo Ronaldo-Messi

Dal 2016 il Pallone d’Oro torna ad essere indipendente dal Fifa World Player of the year, riportando soltanto una giuria di giornalisti scelti a decidere chi debba sollevare il mitico trofeo che da più di mezzo secolo premia il miglior calciatore in Europa. Per la cronaca, sia nel 2016 che nel 2017 vincerà ancora Cristiano Ronaldo, che salirà a quota 5 trofei (così come Messi), protagonista nel 2016 della Champions del Real e dell’Europeo del Portogallo e nel 2017 ancora della Champions dei blancos. Con l’edizione 2018, come ormai sapete, termina il duopolio che ha scritto una pagina di storia nel trofeo personale più ambito d’Europa, con Luka Modric, non senza polemiche visto il secondo posto di Ronaldo e addirittura il terzo di Griezmann (vincitore di tutto tra Mondiale, Europa League e Supercoppa Europea) a succedere per la prima volta dal 2007 ai due fuoriclasse più decisivi nella recente storia del calcio, l’ultimo era stato Kakà.

 

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