“Sono stato depresso, ma in una situazione come quella della depressione non hai nulla, non senti ciò che ti accade attorno, aspettavo arrivasse la notte per prendere le pastiglie e riposare: la gente è mossa da una speranza, da un desiderio, da un obiettivo, ma quando soffri di depressione, non sei tu, quando sei così vulnerabile è difficile controllare i momenti della vita.
Avrei voluto poter giocare tutta la vita al Barça, ma non ero lì al mio meglio e non potervo dare il mio 100% alla squadra.
Ma sono orgoglioso della mia carriera al Barça, un pò meno di alcuni attriti che si sono creati in alcuni momenti con i nostri rivali di sempre.
Non è necessario aver fatto parte del Barcellona o del Real Madrid per sapere che la situazione era molto sgradevole e in questa situazione Mourinho ebbe un ruolo chiave.
Quello che si poteva vedere non era la solita rivalità, andava oltre il radicalismo, era odio, veniva coltivato di proposito ed era insopportabile.
Fece molti danni alle squadre, ai giocatori e alla Nazionale spagnola, oltre a non dare una bella immagine del campionato spagnolo all’estero”.
ANDRES INIESTA