Football Stories – Andata all’inferno e ritorno, il lungo viaggio dei Rangers

Un famoso detto dice “dalle stelle alle stalle“, indicando come ci si possa ritrovare in brevissimo tempo dalla vetta più alta del successo al nulla totale. Devono aver provato decisamente una sensazione del genere i tifosi dei Glasgow Rangers, la più titolata società di Scozia ed una delle più vincenti al Mondo, nonchè la prima a livello mondiale ad aver raggiunto lo storico traguardo dei 50 campionati vinti, assestandosi attualmente a 54 titoli. Ritrovarsi dal lottare per la vetta del campionato con gli storici rivali del Celtic, dando vita ad uno dei derby più infuocati d’Europa, il famoso Old Firm, alla quarta serie del calcio scozzese non deve essere certamente semplice per calciatori e tifosi abituati a competere per ben altro, ma è ciò che ha dovuto passare la metà protestante di Glasgow.boro_682x400_1004260a

Già, la splendida cittadina scozzese, calcisticamente parlando, è divisa in due, i Rangers, di credo protestante e più vicini alla mentalità del Regno Unito, e il Celtic, cattolico e più simile alla mentalità europea. Una sfida religiosa che rappresenta l’elitè del calcio scozzese, basti pensare che dal 1984 ininterrottamente sono le due uniche società ad aver vinto la Scottish Premiership. Tra un titolo ed un altro, con in bacheca anche la Coppa delle Coppe del 1973, la storia dei Rangers, dopo aver raggiunto una delle vette più alte nel 2008, con la finale di Coppa Uefa persa con lo Zenith dopo aver eliminato la Fiorentina, cambia drasticamente nel 2012.

Nella primavera del suddetto anno, infatti, i Gers entrano in amministrazione controllata dopo il mancato pagamento di 9 milioni di sterline al fisco britannico, subendo anche una penalizzazione di 10 punti in campionato. La situazione è preoccupante, l’idea di far si che i giocatori si decurtino fino al 75% dello stipendio fallisce miseramente visto il poco tempo a disposizione per mettere in atto il piano, il debito di oltre 100 milioni di euro è una spada di Damocle pesantissima sulla società. Inevitabile, dunque, la messa in liquidazione, con la formazione di una NewCo (una nuova società): i The Rangers Football Club. Chiamati a votare la possibilità di ammettere direttamente nella massima serie la NewCo, le restanti società della Scottish Premier League optano per una risposta negativa, con 10 voti a sfavore, un astenuto ed uno a favore; la palla passò dunque alle società dalla seconda alla quarta serie, chiamate a votare l’ingresso dei Rangers direttamente nella serie cadetta, ma ancora una volta l’esito è sfavorevole, con un risultato di 25 risposte negative a 5 i Rangers furono così costretti a ripartire dall’ultima serie del calcio professionistico scozzese, la quarta, denominata Third Division.

109237533_312765cIl cammino dei nuovi Rangers parte così dal basso, ottenendo innanzitutto la possibilità di fare mercato, fondamentale per far fronte alle ovvie partenze e pianificare una squadra competitiva: scendono con la propria squadra in Third Division alcuni calciatori già in rosa, come McCulloch, il terzino Lee Wallace, l’ex difensore del Palermo Goian, il nazionale statunitense Bocanegra e Andrew Little, mentre vengono ingaggiati nomi comunque noti come l’ex difensore di Lazio e Napoli Cribari e la promessa francese Faure, ex Lione.

La nuova squadra debutta nella Challenge Cup contro il Brechin City, avendo la meglio ai supplementari, mentre il debutto in campionato è il 2-2 con il Peterhead, nel quale Ibrox si riempie di 50mila tifosi, accorsi anche in quarta serie per supportare la propria squadra. Il campionato è ovviamente senza storia, troppo superiore la rosa della squadra di Glasgow, che conclude la stagione con un +24 sulla seconda e che conosce, dopo oltre un secolo, un altro derby, affrontando i Queen’s Park, la società scozzese più antica (unica amatoriale), che nel 1879 diede vita al primo derby di Galsgow, 9 anni prima della nascita dell’Old Firm.

Scalata una serie, il percorso dei Rangers prosegue nel 2013/14 dalla Second Division, terza serie scozzese, e per far ciò la società opera fortemente sul mercato, acquistando dal Dundee United Joy Daly, che passerà alla storia come il primo irlandese cattolico della storia del club. Anche in questo caso la rosa allestita si rivela la più forte del campionato, inanellando 15 vittorie di fila e festeggiando la promozione con largo anticipo, terminando il torneo da imbattuti, e ben figurando anche in Coppa di Scozia, raggiungendo le semifinali.

Ibrox+Stadium+Rangers+v+Stirling+Albion+IRN+8ddcFg3wLPBlE’ il 2014/15 e, a distanza di due anni dal fallimento, i Rangers sono ad un passo dal ritorno ai massimi livelli, debuttando nella seconda serie scozzese. Complici le retrocessioni di Hibernian ed Hearts dalla SPL il campionato si rivela però molto più competitivo del dovuto, con il debutto dei Gers proprio contro gli Hearts, rimediando un 1-2 casalingo. La stagione non inizia nel migliore dei modi e, dopo l’eliminazione dalla Challenge Cup, il tecnico McCoist dà le proprie dimissioni, venendo sostituito da Stuart McCall. In campionato non c’è storia, troppo forti gli Hearts per chiunque, così, andato il primo posto, la promozione sarà decisa soltanto grazie ai playoff, ai quali accederanno le squadre dal secondo al quarto posto.

Nel bel mezzo della stagione Glasgow però si illumina grazie ad un sorteggio, un’urna beffarda decide infatti che, a distanza di 3 anni, debba tornare l’Old Firm, con Rangers e Celtic una di fronte all’altra, per la prima volta dopo il fallimento dei Gers,  nella semifinale di Coppa di Lega. Il derby è pur sempre il derby, ma le due categorie di differenza si fanno sentire, con il Celtic che vince abbastanza agevolmente 2-0 volando in finale.
Archiviata la parentesi di Coppa i Rangers devono così ricalarsi nella mentalità della terza serie, concludendo il campionato al terzo posto ed accedendo ai Playoff. Gli spareggi iniziano bene, battendo il Queen of the South ai quarti di finale e l’Hibernian, arrivato secondo nella regular season, in semifinale. L’apoteosi è ad un passo, soltanto il Motherwell, penultimo nella Scottish Premier League, separa i Gers da un rapido ritorno ai livelli che gli competono. Ibrox si colora come sempre a festa per quella che rappresenta la partita più importante della storia recente dei propri beniamini, ma la tensione, oltre che la categoria di differenza, gioca un brutto scherzo ai Gers, che tra il 27′ e il 47′ soccombono tre volte difronte agli avversari, gettando di fatto alle ortiche la stagione. La gara terminerà 3-1, ancor più pesante sarà il risultato al ritorno: 0-3, i Rangers sono costretti a ripartire nuovamente dalla seconda serie, tra le lacrime del popolo di Ibrox, che già pregustava nuovi Old Firm e perchè no la lotta per il titolo, ritrovandosi invece a destreggiarsi ancora nella serie inferiore.

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Quando si fallisce di solito si prende da lezione l’insuccesso per migliorare quello che non è andato, i Rangers fanno proprio così, liquidando McCall e chiamando Warburthon sulla panchina. Il tecnico inglese sembra perfetto per Ibrox, impostando rapidamente la squadra su un 4-3-3 fluido e che si basa sull’apporto in gol del vecchio bomber Kenny Miller e di Waghorn, giunto dal Wigan. Il debutto è da ricordare, col 6-2 all’Hibernian in Challenge Cup, in campionato va ancora meglio, 11 vittorie consecutive proiettano la squadra in testa, prima della brusca frenata proprio contro l’Hibernian. Ma i Gers hanno capito la lezione, sanno di essere la squadra più forte del campionato e mantengono le distanze, piazzando l’allungo decisivo nel finale di stagione e vincendo il campionato con 4 giornate d’anticipo, il 5 Aprile 2016.

050416_dumbarton_dressing_room_celebration_01Questa volta, nuovamente vestito a festa, Ibrox sa che è quella giusta, riempiendosi in ogni dove e regalando grandi emozioni ai tifosi accorsi: 1-0 al Dumbarton firmato Tavernier (terzino inglese tutto corsa e tecnica, ne sentiremo parlare) e ritorno in massima serie, con la festa sugli spalti intonando il grido “Going to 55”. E’ la chiusura ideale del cerchio 4 anni dopo, viaggio all’inferno andata e ritorno, il lungo cammino dei Rangers, la squadra più titolata di Scozia, è concluso.

Ma le emozioni, dopo un periodo di magra, per il popolo di Ibrox non sono finite, quando cadi ti fai male, ma nel rialzarti hai più voglia e fame di prima, e non ne vuoi sapere di mollare. E’ ciò che hanno imparato gli stessi giocatori, come il Capitano Lee Wallace, che in pochi mesi si sono ritrovati sballottati dall’Europa ai confini del calcio professionistico scozzese. Subito dopo la promozione, infatti, i Rangers hanno la possibilità di tornare ad alzare un titolo, la Petrofac Challenge Cup, ossia la Coppa di Scozia riservata alle squadre dalla seconda alla quarta serie, ed anche in questo caso è una festa: 4-0 proprio al Peterhead, la squadra affrontata al debutto nella quarta serie nel 2012.

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Due vittorie in pochi i giorni, la storia dei Gers rinizia ad assaporare appieno la parola “successo”, ancora nulla, però, in confronto a quello che si vedrà il 17 Aprile. A volte beffardo come la stagione prima, a volte alleato, questa volta il destino tende ai Rangers una mano enorme per scrivere un’altra pagina di storia, forse la più bella del recente passato. L’Old Firm torna ancora una volta, ancora in semifinale, questa volta in Coppa di Scozia, ed il Celtic, seppur senza rivali nella prima serie, sembra più alla portata.

old firm 4_778x436All’Hampden Park di Glasgow, infatti, i tifosi dei Rangers termineranno la gara in lacrime, ma questa volta di gioia, perchè 4 anni dopo il fallimento arriva la prima vittoria nell’Old Firm, al secondo tentativo, con una categoria di differenza, in capo ad un match a dir poco emozionante. Vantaggio Rangers con Miller, pareggio Celtic con Sviatchenko, si va ai supplementari: ancora vantaggio Gers con McKay, ancora pareggio dei The Boys con Rogic, si va ai rigori. Dal dischetto si esaltano i portieri e si va ad oltranza, fino all’errore di Rogic, quello che riscrive la storia recente del calcio scozzese e dell’Old Firm, regalando ai Rangers la finale di Coppa di Scozia il prossimo 21 Maggio contro l’Hibernian.

La risalita è compiuta, con il sigillo finale, quello più atteso, dell’Old Firm, non sappiamo se i Rangers torneranno ad essere subito competitivi nella Premier scozzese, contendendo da subito il titolo al Celtic, ma una certezza l’abbiamo: questa è una storia bellissima, da raccontare e raccontare di nuovo, un viaggio nei meandri più bassi ed impervi del calcio made in Scotland fino al ritorno in alto, ed in fondo, sotto sotto, questo farà piacere anche ai rivali del Celtic, anche se non lo ammetteranno mai….

Bentornati Rangers, bentornato Old Firm!

 

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