-2- STORIE DI CALCIO EUROPEO: DINO ZOFF

Se volessi iniziare a parlare di Dino Zoff, io vi porterei a Barcellona, allo stadio Sarrià, il 5 luglio 1982. Si sta giocando, quella che risulterà, una delle partite più entusiasmanti della Nazionale azzurra. Ci sono in campo Italia-Brasile ed il risultato è sul 3-2, tripletta di Paolo Rossi. Mancano ormai pochi minuti alla fine della partita, e Klein, arbitro israeliano, concede un calcio di punizione per i sudamericani. La mette in area Eder,spicca la testa di José Oscar Bernardi e.. i tifosi brasiliani esultano, ma la palla non è entrata, Zoff l ha, incredibilmente bloccata e rialzandosi velocemente, quasi arrabbiato, fa segno che il pallone non è entrato e Klein e i suoi assistenti gli danno ragione. Il mundialito, lo sappiamo tutti com’è andato e lo dobbiamo soprattutto a Zoff oltre che a Paolo Rossi.
Dino Zoff nasce in Friuli il 28 febbraio 1942, e cresce nelle giovanili dell’ Udinese. Esordisce con i Friuliani il 24 settembre 1961 subendo 5 gol contro la Fiorentina. La stagione d’ esordio non sarà fortunata, perchè i bianconeri retrocedono, ma lui si è ormai guadagnato il posto da titolare. Dopo 4 stagioni al Mantova, si trasferisce a Napoli, dove rimarrà per 5 anni difendendo ininterrottamente la sua porta. Nel 1968 conquista il titolo di campione europeo con la maglia azzurra, giocando titolare. Arriva invece secondo al mondiale messicano del 70, anche se non disputerà nessuna gara, dato che Valcareggi, gli preferisce Albertosi. Nel 1972 arriva la Juve, che lo acquista dai partenopei. Con i bianconeri Zoff arriva alla sua definitiva consacrazione, e vince 6 scudetti, una coppa Uefa e 2 coppe Italia, e viene inserito nelle top 11, italiane ed europee. Al mondiale 1974 esce ai gironi, arriva quarto al mondiale ’78 e ancora quarto all’ europeo casalingo dell’80. Ma il successo con gli azzurri è vicino, si sente, e lo sente lo stesso Dino. L’ Italia, però, parte per il mondiale spagnolo con molte polemiche attorno, il clima non è dei migliori e Bearzot ha portato Rossi, invece che Pruzzo. L’ esordio infatti non è dei migliori. Facciamo 3 pareggi, con Polonia, Perù e Camerun, passando incredibilmente il girone, insieme ai polacchi. Gli azzurri son sommersi di critiche, ma il Vecio Bearzot, ci crede. Nel secondo girone, battiamo i campioni in carica dell’ albiceleste, per 2-1 con le reti di Tardelli e Cabrini, e con uno strepitoso Gentile che annienta letteralmente Maradona, con entrate più o meno pulite. Partita successiva, c’è il Brasile di Tele Santana, e Zoff, come detto prima, salva la patria e ci regala la semifinale. C’è ancora Boniek, sulla nostra strada, non un grosso problema, perchè la partita finisce 2-0, ancora Rossi decisivo con la sua doppietta. In finale troviamo sempre loro, i tedeschi e come sempre accade, ne escono sconfitti. Partita decisa nel secondo tempo con gol di Rossi, Tardelli e Altobelli, Breitner per i tedeschi. E come si fa a scordare il gol di Tardelli!! L Italia vince e Zoff, alza la coppa del mondo a 40 anni, il più vecchio ad averla vinta, record per molti versi, ineguagliabile.
Da allenatore invece non ha ottenuto molto, ma conquista coppa Italia e coppa Uefa in un unica stagione, ’89/90, alla guida della Juventus. Ha allenato inoltre Lazio, (oltre ad un ruolo di dirigente) la Nazionale italiana al mondiale ’98 e all’ europeo 2000. Nel 2004/05 subentra a gennaio a Sergio Buso, sulla panchina della Fiorentina ottenendo una disperata salvezza.
Secondo molti, è il portiere più forte mai esistito. Nonostante la sua statura di 182 cm, aveva un eccellente atletismo, e anche sulle palle alte, si faceva ben rispettare. Strepitoso ed esplosivo fra i pali, ha portato Juve e Nazionale a traguardi importantissimi e divendendo il primo giocatore italiano a vincere europeo e mondiale. Autentico leader in campo e fuori, Bearzot si affiderà a lui, dandogli ragione. Molti record di presenze e imbattibilità, appartengono ancora a lui.

Andrea C.

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