I bidoni del calcio: Savio Nsereko

Savio Magala Nsereko,  a molta gente questo semplice nome non dirà niente, lo ricorderanno invece, non troppo volentieri, i tifosi di Fiorentina, Bologna e West Ham. Nato in Uganda, precisamente a Kampala, si trasferisce a Monaco di Baviera dove acquisisce la cittadinanza tedesca, successivamente intraprende la carriera da calciatore tra le fila del Monaco 1860, nel quale gioca appena un anno prima di passare al Brescia.

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Savio con la maglia del Brescia, 22 presenze e 3 gol con le rondinelle

Il giovane Nsereko fa il suo esordio in Serie B contro il Crotone, vittoria per la squadra bresciana con la quale gioca 22 partite segnando 3 goal. Sembra l’inizio di una giovane promessa, così il West Ham tenta il colpaccio acquistandolo per 9 milioni di sterline. Risultato? 10 presenze e 0 goal, stagione a dir poco deludente. La Fiorentina però non si lascia intimorire dal pessimo score e lo acquista nell’ambito dello scambio con Manuel Da Costa, pensando di fare un affare, ma la permanenza in viola non gli frutta neanche una presenza. Il 18 gennaio 2010 va al Bologna dove colleziona appena 2 presenze ed (ovviamente) 0 goal. In Italia Nsereko non vuole più stare, così il 23 giugno del 2010 torna al Monaco 1860, la squadra che lo aveva lanciato nel mondo del calcio. Sembra un ritorno gradito, ma Nsereko la combina grossa: con una chiamata al direttore sportivo del suo club d’appartenenza racconta la storia di un fratellastro rimasto morto in una sparatoria. Da quel giorno Savio scompare per più di una settimana, destando preoccupazione per le sue sorti.

A Firenze Savio non lascerà tracce, 0 presenze e numerosi prestiti in giro per il mondo
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Soltanto un giorno dopo ecco il clamoroso ritrovamento nella casa della sorella, un’ azione che alla società bavarese non piace assolutamente, così il 24 ottobre 2010 arriva l’annuncio attraverso il  sito ufficiale del club riguardo la rescissione senza preavviso del contratto di prestito che legava il club tedesco a Savio Nsereko. A detta della dirigenza della società bavarese infatti, il giocatore non aveva fornito motivazioni plausibili per la propria sparizione. Il povero Savio però non vuole mollare, così nel 2011 si trasferisce in Bulgaria al Cernomorec, squadra della massima divisione nazionale, ma la permanenza dura poco. Ritorna alla Fiorentina che senza pensarci due volte lo gira in Serie B, in prestito alla Juve Stabia. Bastano pochi giorni per fare in modo che Savio Nsereko la combini di nuovo grossa, fugge a Londra e dopo 21 giorni di assenza si ripresenta a Castellammare di Stabia presentando un certificato medico che coprirebbe l’intero periodo della sua assenza. Successivamente chiede un permesso per essere curato in una clinica specializzata in Germania per risolvere i suoi problemi. Il 24 gennaio 2012 e viene ceduto in prestito fino a fine stagione al Vaslui, altra stagione insipida o perlopiù amara. Nel corso della sessione estiva di mercato torna in Germania stavolta all’ Unterhaching, squadra di terza divisione. La rovina è dietro l’angolo, precisamente prende corpo in Thailandia dove dopo aver frequentato delle prostitute finge il sequestro e chiede 25.000 euro alla famiglia per risanare i conti. Viene così processato finendo in carcere. Tornerà nel mondo del calcio nel 2013 con la maglia del Viktoria Koln, quarta serie tedesca, ma sarà un anno di fuoco: ne combina infatti  un’altra delle sue, rubando l’orologio ad un compagno di squadra. Altro giro altra squadra, prima passa agli israeliani del Hapoel Akko, poi va in Kazakistan, all’ Atiraw, nel quale milita tutt’ora, magari chissà, pronto a combinarne un’altra delle sue.

Savio Magala Nsereko, tante sparizioni e soli 4 gol in carriera, decisamente un “bomber” incompreso.

 

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