Che fine ha fatto… Mario Alberto Santana?

Ormai lo sappiamo bene, i calciatori non sono più quelli di una volta. Non sentono il peso della maglia, l’ amore per i colori della squadra e il calore dei tifosi. Le bandiere purtroppo sono in via di estinzione. Gli argentini sono il popolo che più si affeziona a una maglia e ce ne sono a migliaia di esempi: i nostri Zanetti, Cambiasso, Batistuta, gli altri Messi, Tevez, Riquelme e Martin Palermo. Come molti altri argentini, ad esempio, Saviola, Crespo, Juan Sebastian Veron e Maxi Rodriguez girano praticamente tutta Europa o come in questo caso tutta Italia, per lungo e per largo.

0IC7VJSA--310x210Con meno fama, ma con sicuramente più maglie indossate vi è Mario Alberto Santana. Sì proprio lui, l’ esterno tutta tecnica e dribbling che si è fatto notare maggiormente con maglie di Palermo e Fiorentina. Mario Alberto Santana nasce a Comodoro Rivadavia il 23 dicembre 1981. La posizione geografica della città non gli consente di essere osservato da molti talent scout visto che la cittadina si trova a sud del paese, nella meravigliosa Tierra del Fuego, la Patagonia. Quelli del San Lorenzo però hanno sentito parlare di lui e prima vanno ad osservarlo e poi lo prendono per poche migliaia di dollari. 3 buoni anni al San Lorenzo e il Venezia di Zamparini, nel 2002 lo porta in Italia. Zamparini però decide di cedere la società e di acquisire il Palermo e si porta con sè proprio Santana. In maglia rosanero gioca bene e gli allenatori (ben 3 in una stagione) gli danno fiducia. Il Palermo fallisce però la promozione in Serie A ma per il nazionale argentino questo non è un problema perchè la stagione dopo gioca in prestito per il Chievo Verona in Serie A. Nella città di Romeo e Giulietta mette a segno il suo primo gol in Serie A contro il Perugia.

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A fine stagione torna in Sicilia col Palermo finalmente promosso e in due anni in rosanero segna 5 gol in poco più di 100 gare. Un brutto infortunio alla vertebra lombare gli impedisce di giocare il Mondiale tedesco visto che Santana era nel giro della nazionale albiceleste. E qui cominciano i primi rumors attonro a lui. Roma, Fiorentina e qualche spagnola lo vogliono ma ad aggiudicarselo è la società dei fratelli Della Valle che lo paga 5 milioni nel giugno 2006. In una gara di Coppa Italia Santana si infortuna nuovamente, e dovrà restare fermo qualche altro mese. Ai viola mancherà questo tassello perchè l’ argentino è importante anzi, fondamentale per la testa di Luca Toni che con i suoi gol porterà la viola ad una grandissima rimonta in campionato dopo esser stati penalizzati di 15 punti per i tristi fatti legati a Calciopoli.Col conseguente accesso alla Coppa Uefa la viola arriva sino alla semifinale persa coi Rangers, Santana conclude la stagione 2007/2008 con 26 presenze e 6 gol. Le seguenti 2 stagioni sono costellate di numerose assenze grazie ai tanti e sicuramente troppi infortuni in qualsiasi parte del corpo.
A metà luglio 2011 è il Napoli la nuova società si Santana, rimasto svincolato. Nella sessione di mercato invernale però, passa al Cesena e coi bianconeri segna 3 reti: una del derby col Parma, una al Palermo e una alla Roma. A luglio 2013 il Napoli lo gira ancora in prestito, stavolta Santana veste granata. Col Torino trova più continuità rispetto al Napoli e Cesena. Schierato come esterno di centrocampo o spesso usato anche come ala, Santana trova più volte la via del gol e del cross. Il bottino di fine stagione sarà di 27 presenze e 4 reti. I granata però non riscattano il giocatore e Santana si trasferisce a Genova, sponda Grifone. Poche presenze grazie ad infortunio e salta praticamente mezza stagione. A gennaio si fa avanti l’Olhanense per lui, neopromossa nella Liga portoghese. Solo 3 presenze e ritorna a Genova. Il Grifone lo mette praticamente ai margini della squadra perchè non rientra più nei piani della società.

santana2Il Frosinone è la sua attuale squadra in cui in 11 presenze ha collezionato solo una rete. Abile nei doppi passi e nel saltare i difensori, sicuramente è stato anche sfortunato, visti i numerosissimi infortuni che lo hanno tenuto a lungo fuori dal rettangolo di gioco.

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