Che fine ha fatto… David Bentley?

Pochi di voi ricorderanno quel ragazzo che nella partita di inaugurazione del nuovo Wembley nel 2007 tra le nazionali U-21 di Inghilterra-Italia incantò con una splendida punizione e grandiosi lanci. La sua partita fu offuscata in quel caso dalla splendida tripletta di Pazzini, almeno agli occhi di noi italiani. Gli inglesi, che invece già conoscevano il suo potenziale, lo paragonarono addirittura ad un mostro sacro come il capitano dei Three Lions David Beckham.

Il giocatore in questione si chiama David Bentley e sembra avere un futuro dorato davanti a se.

 

Gli inizi

David nasce a Peterbourough, importante cittadina del Cambridgeshire, il 27 Agosto 1984; fino all’età di 13 anni gioca nella vicina città di Wormley con il Wormley Youth Football Club. Una squadra in particolare nota il talento di questo ragazzo dell’est inglese: è la fucina di talenti più importante di oltremanica, l’Arsenal del neo-tecnico Arsene Wenger. Dopo aver giocato per 3 anni come attaccante nelle squadre giovanili dei Gunners, David comincia ad allenarsi con la prima squadra. Servono altri tre anni di allenamenti con campioni del calibro di Henry, Pires e Ljungberg tanto per citarne alcuni.

Sono i primi anni 2000, che molti reputano i migliori della storia del club,e il giovane ragazzo deve farsi spazio tra dei mostri sacri. La sua prima partita da professionista la disputa contro l’Oxford United nel terzo turno di FA Cup nel Gennaio del 2003. Nella stagione successiva gioca una partita da titolare in campionato, esordendo il 4 maggio contro il Portsmouth. Disputa anche 5 partite in FA Cup, segnando 1 gol con uno splendido pallonetto a Schwarzer nella vittoria per 4-1 contro il Middlesbrough.

La retrocessione col Norwich

La stagione successiva il giocatore viene ceduto in prestito al Norwich; con i Canaries colleziona 26 presenze, due gol e cinque assist nonostante un infortunio che lo tiene fuori dai campi di gioco da gennaio ad aprile. L’esperienza a Carrow Road si conclude in malo modo, con i gialli del Norfolk che retrocedono dalla Premier all’ultima giornata. David a questo punto ritorna a Londra con l’intenzione però di essere ceduto, questa volta a titolo definitivo, per ritrovare il divertimento nel giocare a calcio come dichiarato dallo stesso giocatore. I Gunners però lo cedono ancora una volta a titolo temporaneo al Blackburn. I Riversiders però hanno fiducia in lui e lo acquistano a titolo definitivo nella sessione di Gennaio.

L’esplosione a Blackburn

Con i Rovers Bentley disputa le migliori stagioni della sua carriera: 122 partite, 20 gol e 26 assist che lo portano anche ad indossare la maglia della nazionale. Nella stagione di esordio segna una tripletta contro lo United che lo porta alla ribalta sui giornali. La stagione successiva è quella della consacrazione: David gioca benissimo tutta la stagione, facendosi notare anche in Coppa Uefa con una splendida volèe da fuori area contro il Salisburgo, segnando 7 gol e confezionando ben 14 assist per i compagni. Alla fine della stagione è nominato il Miglior giocatore dell’anno dai tifosi dei bianco-blu. Nonostante insistenti rumours di un suo imminente trasferimento ai Red Devils, Bentley rinnova con i Rovers fino al 2011. La stagione 2007-08 procede sulla falsariga della precedente, con il giovane centrocampista che macina gioco e assist, segnando anche spettacolari gol con tiri da fuori e punizioni. Nonostante la mancata qualificazione alle coppe Europee Bentley disputa alcune amichevoli estive con la nazionale maggiore. L’addio di Mark Hughes alla panchina della squadra del Lancashire significa però anche l’addio del ragazzo di Peterborough.

Le difficoltà al Tottenham 

Bentley si trasferisce nuovamente nel nord di Londra, questa volta però non all’Arsenal dove era cresciuto, bensì dagli odiati rivali del Tottenham. Il suo cartellino costa al club di White Hart Lane la bellezza di 15 milioni di sterline più bonus. Considerato però che il ragazzo ha ancora 24 anni e che è uno dei centrocampisti più affidabili dell’intera Premier la spesa sembra irrisoria in confronto al potenziale. La sua prima stagione con gli Spurs è un po’sotto le aspettative, nonostante un gol pazzesco segnato ai suoi ex compagni dell’Arsenal con un tiro al volo da trenta metri che lo farà entrare nel cuore dei suoi tifosi. La seconda stagione va peggio, con Bentley spesso costretto a guardare dalla panchina. Nella sessione di mercato invernale del suo terzo anno a Londra David viene ceduto in prestito al Birmingham. Conclude la sua esperienza in Lilywhite con 62 presenze, 6 reti e 9 assist.

In giro per l’Inghilterra

Con la squadra della seconda città d’Inghilterra in metà stagione segna un gol e fornisce un assist in 15 partite. I giornalisti del luogo però lo definiscono un giocatore “flattered to deceive” che in in italiano si può tradurre con “sembrava promettente ma ha deluso”. La seconda stagione in prestito la gioca in Championship (la nostra Serie B) con i concittadini del West Ham United. Con gli Hammers gioca 5 partite, per poi operarsi al ginocchio e rimanere fuori per 6 mesi. Con la nuova stagione cambia il manager al Tottenham (Villas Boas), ma non l’idea che ha di lui la società; viene così mandato in prestito per 3 mesi al Rostov, diventando il primo inglese a giocare nel campionato russo. La seconda parte di stagione segna invece il suo ritorno nella squadra che lo lanciò: il Blackburn Rovers. Con i Rovers disputa le sue ultime 7 partite da professionista. Infatti il suo contratto con il Tottenham scade e,  dopo un anno di inattività, decide di ritirarsi dal calcio giocato.

I motivi del ritiro

Il 13 giugno 2014 Bentley annuncia il proprio ritiro con la seguente dichiarazione: “Il calcio è diventato robotico e noioso. Mi sono disinnamorato di questo sport, quando iniziai a giocare era uno sport brillante ed appassionante e successivamente con l’arrivo della pioggia dei soldi è diventato noioso, prevedibile e tutto calcolato.

Inoltre ha dichiarato: “… certe persone sono costruite per fare la vita da calciatore, ma io non credo di esserlo. Ho avuto gli strumenti ma non penso di aver avuto la testa.”

Attualmente Bentley vive a Marbella, in Andalusia, con i suoi tre figli e sua moglie. Gestisce un ristorante e alcune discoteche sulla spiaggia.

Lorenzo Balestri

 

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