L’editoriale: Napoli, perché sognare è lecito

NAPLES, ITALY - SEPTEMBER 20: Team of Napoli pose for photograph prior the Serie A match between SSC Napoli and SS Lazio at Stadio San Paolo on September 20, 2015 in Naples, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

La 23esima giornata di Serie A si è appena conclusa e, ancora una volta, ad incantare è stato il Napoli di Maurizio Sarri. Una prestazione impeccabile quella dei partenopei, capaci di asfaltare all’Olimpico una Lazio impalpabile. Il record di Bianchi della stagione ’87-88 è eguagliato, e alla prossima giornata si prospetta per gli azzurri, impegnati al San Paolo contro il Carpi, la possibilità di superarlo. Sognare è lecito purché si faccia con i piedi ben piantati per terra. Quali sono i punti di forza di questo Napoli?

Reina: Il portiere spagnolo, di ritorno dopo un anno ai margini del Bayern Monaco, si è letteralmente caricato sulle spalle la retroguardia partenopea. Personalità dentro e fuori dal campo, che ha dato sicurezza ad un reparto che ne aveva ben poca ad inizio stagione. Se a questo aggiungiamo le numerose prodezze salva risultato, allora sarà facile comprendere come questo Napoli abbia una vera e propria garanzia tra i pali.

Albiol-Koulibaly: Una coppia così affiatata non si vedeva a Napoli da molto tempo. Due giocatori ritrovati, dopo i deludenti risultati ottenuti durante la gestione Benitez. Uno, Albiol, che ha messo a disposizione della squadra la sua grande esperienza ed intelligenza tattica, l’altro, Koulibaly, che è stato un continuo crescendo di ottime prestazioni grazie alla cura Sarri, che ne ha saputo esaltare la fisicità condita da una buona capacità atletica.

Hysay-Ghoulam: Il terzino albanese, ex Empoli, arrivato a Napoli con più dubbi che certezze da parte dei tifosi, si è conquistato l’amore dei tifosi a suon di ottime prestazioni sulle fascia. Così come Ghoulam, il Napoli ha trovato due terzini capaci di svolgere entrambe le fasi con una naturalezza disarmante.

Jorginho: Durante la gestione Benitez era sparito dai radar. Il gemello più scarso di quello che ottime cose aveva fatto a Verona. Questa stagione è partito indietro nelle gerarchie, Sarri gli ha infatti preferito inizialmente Valdifiori. Con il passare del tempo però, ha saputo prendersi le chiavi e la regia del centrocampo partenopeo, assicurando alla squadra una circolazione di palla di alta qualità.

Allan: Il tuttofare del centrocampo, corsa, fisicità, proposizioni offensive e recuperi difensivi. Uno degli acquisti più azzeccati in casa Napoli, prestazioni super condite anche da qualche gol.

Hamsik: E’ tornato ai suoi livelli, regista offensivo come pochi al mondo. Anche lui si è ritrovato, dopo essere sceso di tono durante la gestione Benitez. Condizione ritrovata che si è trasformata in 5 gol e 4 assist, svolgendo il delicato ruolo di collante tra il centrocampo e l’attacco.

Callejon: La corsa è il marchio di fabbrica. Capace di attaccare ma anche di saper aiutare i compagni nei momenti di difficoltà. Ha ritrovato la capacità realizzativa, elemento passato comunque in secondo piano per le sue ottime prestazioni in entrambe le fasi che hanno dato maggiore solidità alla squadra.

Insigne: I paragoni si sprecano, è stato anche accostato al Re di Napoli, Diego Armando Maradona. Un sogno il suo, un napoletano sul trono di Napoli. Per lui parlano i numeri, 10 gol e 8 assist. Numeri importanti, in aggiunta a delle prestazioni da vero e proprio leader.

Higuain: Si è caricato sulle spalle il sogno di una intera città. Un peso sostenuto a suon di gol. 23 in 23 partite. E’ caduto, dopo una stagione deludente culminata con l’errore dal dischetto contro la Lazio che ha escluso il Napoli dalla Champions, ma si è rialzato. E lo ha fatto alla grande, con un attaccante cosi sognare è lecito.

 

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