Pierluigi Gollini nasce a Bologna il 18 marzo 1995. Dopo aver giocato con la Spal, quella vecchia volpe di Pantaleo Corvino che sui giovani ci ha sempre azzeccato, convince i Della Valle ad acquistare il giovanissimo portiere e per neanche mezzo milione di euro, Gollini veste viola. Basta una sola stagione a Firenze per attirare le attenzioni dei migliori club europei. Lo vogliono in Spagna ma è il Manchester United ad acquistarlo e lo porta nel 2011 in Inghilterra. Pierluigi è uno dei quei tanti ragazzini che affollano le Academy dei Red Devils e ben presto riesce ad imporsi sugli altri. Sir Alex lo tiene d’ occhio e gli concede qualche allenamento con la prima squadra. I metodi e i modi di allenarsi inglesi lo rendono un calciatore ancora più atletico (188cm, 81 kg) e sicuro di sè. Bravo anche con i piedi e grazie all’esperienza inglese, è cresciuto tanto anche come uomo. L’ esordio in Premier non arriverà mai e Gollini, voglioso di farsi notare, decide di tornare in Italia da svincolato. Mandorlini vuole nel suo nuovo Verona, un portiere giovane, italiano e pronto a mettersi in discussione con Rafael e Benussi e quale miglior curriculm del giovane bolognese? Gollini arriva nella città di Giulietta e Romeo come partente terzo portiere ma il 24 settembre 2014 si ritrova titolare al Bentegodi nella gara contro il Genoa, pareggiata 2-2. Nell’ultimo torneo di Viareggio, viene eletto miglior portiere della manifestazione, arrivando però secondo, perdendo in finale contro l’Inter. Anche con le nazionali giovanili si è sempre reso assoluto protagonista, prima con l’ Under 18 e successivamente con l’ Under 19. Intanto anche Di Biagio lo tiene in grande considerazione per una eventuale convocazione con l’ Under 21. Leali, Perin, Bardi, Sportiello, Sepe, Scuffet e Gollini, la concorrenza è alta per il dopo Buffon.