Occhio a…Rey Manaj, il futuro del calcio albanese alla corte nerazzurra

Tra le migliori promesse del campionato di Lega Pro c’è sicuramente Rey Manaj, centravanti della Cremonese . Classe 1997, il giovane attaccante sta sfoggiando colpi da campione di assoluto talento, nell’ultima stagione il ragazzo è diventato il più giovane a trovare la via del goal in Lega Pro.

Classe palese e carattere forte che spesso lo porta a litigare con lo staff e direttori di casa, il talento albanese ha attirato le attenzioni di diversi club importanti di Serie A, tra i quali ha avuto la meglio l’Inter.

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PARTENZA DA CREMONA – Nato a Lushnjë il 24 febbraio 1997, Rey Manaj entra a far parte a 11 anni delle Giovanili del Piacenza. Nel 2012 passa alla Cremonese, dove inizia a mostrare grandi doti tecniche e un talento naturale notevole.

Nel 2013 la Cremonese lo manda in prestito agli Allievi Nazionali della Sampdoria, guidati da Pedone. Qui mostra tutte le sue doti mettendosi in luce e giocando anche alcune gare con la Primavera di Enrico Chiesa. Tornato in grigiorosso, nella stagione successiva fa il salto fra i ‘grandi’ debuttando nel campionato di Lega Pro.

In Nazionale, dopo una piccola parentesi con l’Under 19, ha già debuttato con l’Under 21, con cui ha segnato subito nella gara di esordio e a breve potrebbe fare l’esordio anche con la Nazionale guidata da De Biasi.

UNA CLASSE FUORI DAL COMUNE  – Attaccante tecnicamente sorprendente, Manaj utilizza indistintamente entrambi i piedi e sa essere pericoloso anche nel gioco aereo. Cattivo e freddo sotto porta, è in grado di giocare sia da centravanti sia da seconda punta.

E’ in possesso di un tiro fulmineo dalla distanza che sa far valere anche sui calci piazzati. Nella sua stagione di debutto con la Prima squadra grigiorossa, ha collezionato finora 21 presenze e 2 goal in Lega Pro, facendo letteralmente impazzire le difese avversarie con giocate e dribbling degni di nota.

Il suo limite principale è al momento rappresentato dal carattere ostile alle regole e alle “autorità”, che spesso lo porta a protestare con gli arbitri e a prendersi qualche cartellino giallo di troppo, oltre che a litigare spesso con i propri allenatori.

UN CARATTERE DIFFICILE – A proposito dei diverbi con i tecnici e della sfrontatezza che lo caratterizza, nonché della sua abilità balistica dalla lunga distanza, c’è un particolare significativo della storia di questo giovane talento che risale ai tempi di Genova nelle giovanili.

Manaj, in un’amichevole infrasettimanale contro la Prima Squadra, vede Da Costa fuori dai pali e prova a sorprenderlo con una conclusione velleitaria da metà campo, terminato di poco alta sopra la traversa.

Pedone, tecnico delle giovanili, infastidito dalla giocata inutile tentata dal ragazzo gli dice: “Se lo rifai un’altra volta ti sostituisco!”. Poche settimane dopo gli Allievi sfidano il SIena in campionato. I genovesi conducono il match per 4-0, salvo poi subire il 4-1. Manaj decide allora di riprovare la conclusione da metà campo, una vera e propria ossessione per lui: stavolta la conclusione è calibrata al millimetro e si insacca.

Il giovane attaccante, ricordandosi quanto successo con la Prima Squadra, si gira verso il suo allenatore con il sorriso in faccia dicendo: “Mister, così va bene?”:

UN FUTURO DA PREDESTINATO – Le giocate di classe di Manaj hanno attirato su di lui le attenzioni dei club di Serie A, grandi incluse. Juventus e Inter, in particolare, ma al giovane albanese erano interessati non solo club di Serie A ma anche squadre estere: la punta della Cremonese era da tempo tenuto d’occhio da Manchester United e Atletico Madrid. Alla fine è arrivato il quadriennale con l’Inter.

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