Se il più recente è il 5 Maggio 2002, il più antico risale alla stagione 1966/67, con ancora l’Inter, suo malgrado, protagonista.
L’Inter di Herrera
A 4 turni dal termine i nerazzurri di Herrera hanno altrettanti punti di margine sulla Juventus dell’altro Herrera, Eriberto. Al quart’ultimo turno c’è lo scontro diretto, vinto dai bianconeri, portandosi a -2 (all’epoca la vittoria valeva 2 punti, ndr). Fatto sta che, da quella giornata, i nerazzurri non riusciranno più a vincere una gara fino al termine del campionato, pareggiando due gare e cadendo all’ultima giornata a Mantova complice una papera del proprio portiere, mentre la Juve batte 2-1 la Lazio laureandosi campione d’Italia. Sarà l’ultima Inter di Helenio Herrera, che lascerà dopo la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni contro il Celtic.
La fatal Verona
Non bisogna attendere molto per un altro harakiri, è il campionato 1972/73 ed ancora Milano, questa volta sponda rossonera, sarà protagonista. I rossoneri di Nereo Rocco si presentano al Bentegodi di Verona freschi vincitori della Coppa delle Coppe, vinta pochi giorni prima a spese del Leeds, con un punto di vantaggio su Lazio e Juventus. Sarà una lunga giornata, nella quale succederà di tutto, mentre i rossoneri cadono sotto i colpi del Verona per 5-3, i bianconeri vanno sotto all’Olimpico contro la Roma, per poi rimontare, contemporaneamente arriva anche il ko della Lazio con il Napoli. I bianconeri si laureano campioni e Verona diventerà tristemente nota per i milanisti come la “fatal Verona”.
La pioggia di Perugia
Se la Juventus può vantare tre vittorie all’ultima curva come descrittovi fin’ora, c’è una stagione, quella 1999/00, che invece si rivela beffarda per la squadra torinese. A 8 giornate dal termine la Juventus di Carlo Ancelotti ha 9 punti di vantaggio sulla Lazio, sembra una formalità arrivare a fine campionato in testa con un margine così ampio, ma i bianconeri perdono 4 volte nelle ultime settimane di campionato. L’epilogo è tristemente noto per il popolo bianconero: a Perugia, complice la pioggia, va in scena una gara complicata sin dal principio per i piemontesi. Il campo è a lungo impraticabile, una vera e propria piscina, così il fischietto Pierluigi Collina decide di sospendere a lungo la gara. Nel frattempo la Lazio si sbarazza facilmente per 3-0 della Reggina, attendendo in silenzio nell’Olimpico novità dalla città umbra. Dopo numerosi tentativi alla fine Collina fa scendere in campo le squadre per il secondo tempo, nonostante le condizioni totalmente avverse ad una qualsiasi forma di gioco gli umbri trovano il gol con Calori, portando l’1-0 fino alla fine, consegnando lo Scudetto alla Lazio.
Il 5 Maggio
L’ultimo caso è, come detto, il più noto: nel 2001/02 a 5 turni dalla fine la Juve ha 6 punti in meno dell‘Inter e 3 in meno della Roma. I nerazzurri trovano però a tre giornate dalla fine sulla loro strada il sorprendente Chievo, mentre gli uomini di Lippi accorciano grazie al sigillo di Nedved con il Piacenza superando la Roma che impatta con il Milan. La penultima giornata non regala sorprese, a 90′ dal fischio finale del campionato l’Inter si presenta così con un punto di vantaggio sulla Juve e due sulla Roma. Contro una Lazio a caccia di un posto in Coppa Uefa i nerazzurri vanno subito davanti con Vieri, ma Poborsky pareggerà poco dopo. Di Biagio e ancora Poborsky (complice un evidente errore del difensore Gresko) porteranno le squadre sul 2-2 , poi, mentre la Juve aveva ipotecato da tempo la pratica Udinese fissando il punteggio sul 2-0, nel secondo tempo, ci sarà il crollo nerazzurro: prima l’ex Simeone, poi Inzaghi fisseranno il finale sul 4-2, consegnando lo Scudetto alla Juve.