Islanda, un Paese alla ribalta sportiva

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Ai margini geografici dell’Europa vi è l’isola che più ha mantenuto la lingua vichinga. Trecentomila abitanti, quanto la provincia di Macerata in Italia, in una terra che, in media, conta tre persone per chilometro quadrato.

Sono in pochi a conoscere davvero questa terra, la cui popolazione si alimenta principalmente di agnello e di pesce (squali in particolare), ma sono sempre di più coloro che stannoi iniziando a provare una simpatia calcistica verso questa Nazione, soprattutto dopo la recente storica qualificazione agli Europei. In Italia, il ricordo più vivo è tutt’oggi quello della vittoria degli islandesi sugli azzurri nell’amichevole di esordio di Marcello Lippi sulla panchina italiana.

Il KR, prima squadra d'Islanda
Il KR, prima squadra d’Islanda

Il calcio in Islanda – In un Paese le cui specialità sono sempre state, oltre alla poesia, la pallamano e la Glìma (il tradizionale stile di lotta islandese), il calcio ha sempre avuto un po’ poco seguito, soprattutto all’estero. La squadra più forte, come spesso succede, è storicamente quella della capitale, il Knattspyrnufélag Reykjavìkur, o più semplicemente KR, squadra di Reykjavìk che in quanto prima nel proprio campionato approda spesso ai preliminari di Champions, non riuscendo però ad imporsi. Essa vanta 26 scudetti e 14 coppe nazionali. Per dare un’idea del calcio in Islanda, si pensi che il KR venne fondato nel 1899, ma dovette aspettare 13 anni prima di potersi confrontare contro un’altra squadra!

Una delle esultanze dello Stjarnan
Una delle esultanze dello Stjarnan

La squadra probabilmente più famosa all’estero, comunque, è lo Stjarnan, che ha raggiunto la notorietà sul continente grazie alle esultanze fantasiose dei giocatori dopo i gol. Essa gioca in uno stadio che può contenere circa 1.000 spettatori, e in pochi sanno che nei primi anni ’90 ha anche partecipato ad un campionato di Football Americano, vincendolo.

Eidur Gudjohnsen
Eidur Gudjohnsen
Emil Hallfredson
Emil Hallfredsson

Il giocatore più forte della storia dell’isola, e comunque il più conosciuto, è Eidur Gudjohnsen, attaccante che vanta ad oggi 79 presenze e 25 gol in Nazionale, dove ha esordito nel 1996 contro l’Estonia, entrando in campo al posto del padre Arnòr. Egli ha vestito molte delle maglie più prestigiose del continente: Valur, PSV, KR, Bolton, Chelsea, Barcellona, Monaco, Tottenham, Stoke, Fulham, AEK Atene, Cercle Bruges, Club Bruges. Attualmente è in Cina, allo Shijiazhuang E.B.

Un calciatore che invece abbiamo modo di poter ammirare nella nostra massima serie è Emil Hallfredsson, centrocampista di quantità dell’Hellas Verona, che nel Belpaese ha giocato anche con la Reggina. Attualmente, nella Nazionale islandese vanta 49 presenze ed una rete.

L'Islanda festeggia la storica qualificazione
L’Islanda festeggia la storica qualificazione

La Nazionale islandese – Dall’esordio del 1946 sino agli anni 2000, gli unici risultati eclatanti raccolti dalla Nazionale islandese erano una vittoria con la Germania Est e due vittorie contro la Norvegia, mentre contro la Danimarca, nel 1967, arrivò addirittura un 14-2 in quel di Copenaghen.

Nel nuovo millennio, però, ecco la ribalta. Dapprima con la Nazionale Undr 21, qualificatasi per la prima volta ad un campionato europeo giovanile nel 2011 in Danimarca (subito eliminata, ma dopo essersi tolta la soddisfazione di vincere 3-1 contro i padroni di casa), poi con la Nazionale maggiore, che due anni fa conquistò le simpatie dell’Europa sfiorando la qualificazione ai mondiali brasiliani.

Kolbeinn Sigthrsson, una delle maggiori promesse
Kolbeinn Sigthrsson, una delle maggiori promesse

Nel corso delle qualificazioni agli ultimi campionati mondiali, infatti, iniziò a mettersi in luce la stella del giovane attaccante Sigthrsson, recentemente acquistato dal Nantes per 3 milioni, e l’Islanda sfiorò l’impresa. I 17 punti raccolti valsero il secondo posto del girone, alle spalle della Svizzera e sopra Slovenia, Norvegia, Albania e Cipro. La favola, questa volta non poetica ma reale, si arrestò però agli spareggi, dopo aver collezionato uno 0-0 casalingo contro la Croazia ed essersi fatta prendere dall’emozione e dal nervosismo nella gara di ritorno, persa per 2-0.

Una favola? O l’inizio di qualcosa di bello e ben costruito? La risposta si è avuta quest’anno, quando l’Islanda si è ripetuta e questa volta è riuscita a conquistare la qualificazione diretta ai prossimi europei. Già nella prima giornata, infatti, il 3-0 casalingo ai danni della Turchia lasciò poco spazio ai dubbi. Dopo lo stesso risultato in Lettonia e la sorprendente vittoria per 2-0 ai danni dell’Olanda, anche il più scettico dovette ricredersi.

Nel girone degli isolani, la qualificazione è già stata ipotecata anche dalla Repubblica Ceca, mentre Turchia e Olanda, le grandi favorite, si contendono un posto nel play-off. resteranno a casa Kazakistan e Lettonia. Una cosa però è certa: in Francia volerà anche l’Islanda, trascinata dal capitano Aron Einar Gunnarsson, in forza al Cardiff, e dal tecnico svedese Lars Lagerback, uno dei più amati di sempre nella terra delle fate.

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