Football stories: ROBIN FRIDAY

Robin chi? Sì, Robin Friday conosciuto come “il più grande calciatore che non avete mai visto” o “l’ altro Best”. è strana la sua storia anche perchè il calcio non è la sua vera passione ma è solo un contorno ad una vita che lo vede spesso in conflitto con gli altri. Anche perchè a soli 15 anni comincia a fumare e drogarsi e naturalmente viene visto di malocchio dagli altri, anche perchè siamo nell’ Inghilterra dei primi anni ’60. Ma andiamo con ordine. Friday nasce nella periferia ovest di Londra ad Acton per la precisione, un quartiere difficile della working class, il 27 luglio 1952. Si innamora del pallone già a 6 anni e appena decenne è capace di palleggiare con un arancia. Robin è svogliato nello studio e a scuola non ci va molto spesso. Dopo vari provini al Crystal Palace e al Queens Park Rangers mostra le sue doti al Chelsea ma allenatori, dirigenti e soprattutto i compagni si accorgono che Robin, quel favoloso ragazzino con i capelli lunghi e neri, ha un carattere difficile e scontroso con chiunque e quindi anche il Chelsea lo molla. Durante la sua esperienza ai Blues, finisce in riformatorio per 14 mesi perchè sorpreso a rubare un’ autoradio. Riesce però ad allenarsi con i ragazzini del Reading durante la sua permanenza in riformatorio. A 15 anni è lui che molla gli studi, si trova un lavoretto come muratore e i primi soldi saranno la rovina per lui. Comincia a fumare, bere e drogarsi vizi che saranno suoi cari compagni di viaggio fino al 1990. Premetto che questa è sì una storia ma non di calcio, tantomeno di calcio europeo considerando che Robin non ha mai esordito in Premier League. Esordisce con gol nei dilettanti del Walthamstow Avenue dopo aver messo incinta una ragazza di colore dopo averla sposata. A quei tempi le coppie interrazziali erano mal viste e difficilmente accettate. Con i dilettanti del Walthamstow guadagna 10 sterline a settimana. Le sue ottime prestazioni evidenziano che il ragazzo ha un coraggio incredibile, si butta su palla e avversari travolgendo tutto, anche perchè il suo fisico può reggere bene forti urti. Nel 1971 l’ Hayes mette Robin sotto contratto con stipendio a 30 sterline settimanali. Pochi giorni dopo aver firmato per i Missioners Friday rischia di morire, cadendo da un tetto su di un largo palo che gli perfora la natica e sfiora il polmone. Non ha però i soldi per curarsi quindi lo fa da solo e dopo soli 100 giorni torna in campo. Episodio curioso ma non isolato accade nella primavera 1972 quando Friday è tra i titolari ma non è in campo e nemmeno allo stadio. L’ Hayes comincia la partita in 10 e trovano Friday completamente ubriaco mentre sta parlando con un posacenere, in un pub nei pressi dello stadio. Si cambia ed entra in campo ma vaga come un fantasma sul terreno di gioco quindi gli avversari non si preoccupano di lui. Errore fatale perchè la partita rimane bloccata sullo 0-0 e su un lancio lungo della difesa Friday soreprende compagni ma soprattutto avversari e insacca il gol vittoria per l’ Hayes. Nel 1974 dopo aver giocato contro il Reading in una gara di FA Cup impressiona i dirigenti del Reading che già lo conoscevano e per poco meno di 800 sterline Robin torna ai Royals. Lascia così l’ Hayes con una valanga di gol in 3 stagioni contornate con ben 7 espulsioni. La sua foga per il gioco costringe il manager del Reading a farlo allenare con la squadra riserve perchè ai  primi 2 o 3 allenamenti ha già steso 3 compagni. Durante la stagione di quarta divisione il Reading naviga in zone profonde della classifica mentre Robin sta incantando con le riserve. Il manager Hurley convoca Friday e alla seconda partita entra, come sempre senza parastinchi e segna un gol che risulterà utile per il tabellino ma inutile per il risultato. I tifosi hanno già il suo idolo ma i compagni spesso lo isolano anche perchè fuori dal campo viene spesso coinvolto in risse. Friday viene trasferito in una casa vicino alla sede del club ma sarà una scelta del tutto sbagliata perchè Friday alle ore più inopportune possibili mette vinili di heavy metal a volumi da rave in preda agli svarioni di LSD. Sul campo è una autentica macchina da gol risultando spesso decisivo sia nel bene che nel male. Quando è in giornata, segna e trascina quando invece non lo è si fa espellere per motivi stupidi o per interventi troppo cattivi. Alla terza stagione col Reading almeno in campo mette la testa a posto e trascina i Royals alla promozione in terza divisione e tra una sbronza l’ altra mette a segno 21 gol di cui uno è doveroso citare. 31 marzo 1976 Elm Park, classico lancio lungo inglese anni ’70, Friday stoppa di petto e calcia al volo in rovescita di spalle alla porta. La palla entra al sette dopo 30 metri di volo. Riceve gli applausi da avversari e tifosi ma anche dal direttore di gara il quale a fine match gli si avvicina e gli dice: “probabilmente è il gol più bello che io abbia mai visto, complimenti” Friday non ringrazia, ma replica “ah si…allora dovresti venire a vedermi più spesso”.  Altro episodio tra il divertente e l’ incredibile accade nel 1976. Mentre è in campo vede un tifoso che sta bevendo una pinta di birra, essendo in Inghilterra non vi sono barriere e a quei tempi erano ancora permessi gli alcolici dentro lo stadio, quindi dopo aver segnato l’ ennesimo gol, lui scavalca i cartelloni pubblicitari, si avvicina al tifoso e beve un sorso della sua birra, raccogliendo applausi dei tifosi del Plymouth Argyle. Friday rientra sul terreno di gioco e viene espulso gridando in faccia al direttore di gara “brutto scemo avevo sete e allora?”. A giugno 1976 si trasferì al Cardiff per 30.000 sterline. Durante il suo secondo matrimonio venne beccato sulle gradinate della chiesa mentre si stava fumando uno spinello e al banchetto successivo fece scattare una rissa tra gli invitati anche loro fuori di testa pieni di birra e superalcolici. Robin non ha mai pensato alle conseguenze, agiva e basta. Appena arrivato in Galles si fece subito notare sia in campo che fuori e venne arrestato perchè beccato in treno senza biglietto. La notte prima dell’ esordio col Fulham individuò il solito pub , entrò e si scolò ben 15 birre per poi rientrare tranquillamente in hotel. Il giorno dopo mette a segno una doppietta ricordando che uno dei difensori del Fluham è un certo Bobby Moore il quale durante il match è vittima di Friday che gli schiaccia i testicoli. A Cardiff però non si trova bene nonostante sia evidente che è il miglior giocatore della seconda divisione. Torna a Reading e prega Hurley di riprenderlo in squadra ma il club non può permettersi Friday. In treno viaggia senza biglietto e se non si chiude in bagno, finge di essere un controllore accaparrandosi così il biglietto necessario oppure viene multato e trasferisce il verbale al club con tanto di “mi avete voluto e questo è il conto”. In Galles come ovunque sengna gol a raffica e uno è da ricordare perchè entra di diritto nella storia del calcio inglese: 16 aprile 1977 partita difficile da sbloccare e Robin cerca di segnare in qualsiasi modo. Si scontra spesso col portiere avversario e frustrato lo colpisce con una pedata in pieno volto. Viene ammonito e porge la mano al portiere Aleksic in segno di scuse ma il portiere rifiuta la mano di Frday e fa ripartire velocemente il gioco. Friday con grande tenacia vuol castigare Aleksic quindi recupera palla sul difensore punta Aleksic, lo mette a sedere e segna entrando in porta col pallone. Friday esulta verso il portiere mostrandogli le dita a V  che in Inghilterra è segno di vittoria ma anche di offesa. Sarebbero davvero tanti gli episodi da raccontare come la manata al difensore Mark Lawrenson. Venne espulso per il gesto violento rientrò nello spogliatoio ma non nel suo ma in quello del Preston North End e defecò proprio nella borsa del povero Lawrenson. Dopo prestazioni altalenanti il Cardiff rescise il contratto e Robin senza nessuna protesta rientrò a Londra ritirandosi dal calcio a soli 25 anni. Eh si.. in poco meno di 10 anni di carriera ha combinato tutti questi casini e quante ne hanno viste quelli del Reading e del Cardiff. Come detto rientra a Londra e si mette a fare l’ asfaltatore così può bere quanto vuole, drogarsi quanto vuole senza render conto a nessuno. Verrà trovato privo di vita il 22 dicembre 1990 per overdose. Ad Acton è ancora venerato e probabilmente adesso nell’ aldilà tra Friday e il quinto Beatles, quel meraviglioso giocatore del Manchester United, si saranno sicuramente presi a pugni fra di loro per poi risolvere la cosa con una bella pinta di birra, parlando di donne alcool e droghe. Il quinto ed il sesto Beatles verranno per sempre ricordati, ma non si spiega ancora oggi come un talento come quello di Friday non sia arrivato ai massimi livelli inglesi. La sua testa probabilmente non andava a braccetto con il talento calcistico e per questo verrà ricordato come the greatest footballer you never saw.

 

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