Occhio a… Max Meyer, il biondo di Oberhausen

Da molto tempo il campionato tedesco sforna ragazzini molto interessanti, preparati bene sia dal punto di vista fisico , mentale ma soprattutto tecnico. Da Schurrle a Gotze passando per Reus e Neuer ovviamente tutti “Made in Germany”. C’è però un ragazzino nelle file dello Schalke che non è per niente male e non arriva nemmeno al metro e 70. è un trequartista che ama svariare tra le linee e che calci di destro o di sinistro fa veramente poca differenza. Può fungere anche da ala, utile sia per calciare in porta sia per crossare per la testa del cacciatore Huntelaar. Stiamo parlando di Max Meyer, talentuosissimo calciatore dello Schalke 04 e futura stella della nazionale tedesca. Nato vicino ad Oberhausen il 18 settembre 1995 e giocare a quei livelli, a quei ritmi per un ragazzo della sua età non è cosa da poco. Anzi. Comincia a giocare nella squadra della sua città, nemmeno il tempo di restarci 2 anni che è già tempo di fare le valigie e a 9 anni si trasferisce al Duisburg il quale possiede un eccellente settore giovanile. Il Duisburg lo segue, lo cura e lo cresce atleticamente e Maximilian è sicuramente il miglior ragazzino che hanno da quelle parti. Nel 2009 lo Schalke ci prova ma prima del ragazzo, bisogna convincere la famiglia a trasferirsi a Gelsenkirchen. Dopo varie chiaccherate si giunge finalmente ad una conclusione che porterà il piccolo Max a vestire la maglia blu dello Schalke. Dopo 3 anni strepitosi nel vivaio del club, Max viene incluso spesso negli allenamenti della prima squadra e dopo la partenza di Holtby al Tottenham, Meyer sarà il suo più che degno sostituto. Esordisce in Bundes ad inizio febbraio 2013 contro il Bayern Monaco quando ancora non ha 18 anni. La stagione successiva veste la contesa numero 7 ricordando che prima l’ aveva indossata un certo Raul Gonzalez Blanco, uno che di gol ne ha fatti pochi. Lo Schalke lotta e spesso vince e arriva terzo nella Bundes 2013/2014, qualificandosi così per la successiva Champions League. Meyer è uno dei protagonisti di quella magnifica stagione ed è sicuramente uno dei giocatori più promettenti e interessanti del panorama calcistico tedesco. Segna il primo gol in assoluto nella coppa di Germania contro una squadra di terza divisione. Poco tempo dopo si sfidano Schake e Borussia Dortmund in un attesissimo derby per un posto in Champions. Meyer parte dalla panchina e nella ripresa entra al posto di Fuchs. Il ragazzino col numero 7 entra subito in partita, si fa vedere, ha personalità ed è molto imprevedibile in quanto sia bravo con entrambi i piedi. Qualche minuto dopo il suo ingresso in campo riceve palla al limite, controlla e dribbla Hummels, cerca e trova un grande assist per Draxler il quale calcia ma Weidenfeller respinge. E proprio sulla respinta indovinate chi segna? Esatto proprio il numero 7 che entra di diritto nel cuore dei tifosi bianco blu, segnando proprio contro i rivali di sempre. Si comincia a parlare di lui e della sua tecnica e del suo controllo palla e Max svelerà poi che quando aveva circa 10 anni ha praticato anche futsal con ottimi risultati, perfezionando velocità, dribbling e controllo palla. Il 13 marzo 2014 arriva anche il debutto in nazionale maggiore dopo aver bruciato le tappe nelle nazionali giovanili. Meyer ha anche rischiato di far parte della nazionale tedesca al trionfale mondiale brasiliano, ma Low non lo ha convocato nei 23 definitivi, pur avendo fatto parte dei provvisori 30. Attualmente Di Matteo lo utilizza come trequartista a tutto campo, permettendogli di svariare su tutto il fronte offensivo e grazie alla sua velocità e visione di gioco, uno come Huntelaar può essere solo che contento di avere uno come lui alle sue spalle. Oltre che alle caratteristiche tecniche è sicuramente un giocatore a cui non manca la continuità risultando spesso il più decisivo dello Schalke. Impressionante la sua prestazione al Santiago Bernabéu contro le Merengues in Champions League, partita conclusa con un pirotecnico 3-4 ma che non è bastato ai tedeschi per passare ai quarti di finale.

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