Che fine ha fatto…Carlo Nervo, il campione del Comune

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Gli inizi – Veneto di nascita, Carlo Nervo nacque a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, ma crebbe nel piccolo paese di provincia di Solagna. Un predestinato del pallone sin dall’inizio, dal momento che già con i pulcini del G.S.R. Solagna iniziò a far intravedere di avere qualcosa di più dei propri compagni. Il debutto da professionista avvenne a 18 anni, nella sua città natale, dove diventò subito titolare e collezionò 31 presenze e 5 reti, iniziando a giocare in quello che fu il ruolo in cui eccelse: quello di ala.

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La carriera – Nell’anno successivo andò al Monza (allora in Serie B), senza però mai scendere in campo. Tornò quindi l’anno dopo a Bassano, rigiocando l’intera stagione.

Brevi anche le esperienze a Cittadella (31 presenze 3 gol) e Mantova (62 presenze e 8 gol in due stagioni), dove comunque riuscì a trovare una posizione costante in campo, dimostrando sempre più il proprio valore. Valore notato dal Bologna, che gli diede la sua grande occasione. Già al primo anno contribuì alla promozione dei rossublu in Serie A, e nel capoluogo emiliano giocò per 11 stagioni, diventando l’amata ala dal fiato infinito, il terzo giocatore con più presenze nella storia del club (417) dopo Giacomo Bulgarelli e Tazio Roversi e conquistando la Nazionale il 20/11/2002 contro la Turchia. Aiutò anche la propria squadra a qualificarsi alla Coppa UEFA, in seguito alla vittoria dell’Intertoto nel 1998.

Unica pecca a riguardo, l’aver collezionato sei presenze con la maglia azzurra solo in amichevole nell’arco di tre anni (contro Turchia, Svizzera, Irlanda del Nord, Repubblica Ceca, Portogallo e Spagna).

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Nel 2005-06 passò una stagione a Catanzaro, esperienza considerata negativa sotto tutti gli aspetti dal centrocampista, che tornò poi un ultimo anno a Bologna, dove chiuse la carriera professionistica

Dopo la carriera calcistica – Nel Virgilio e nel Rolo passarpono due anni di calcio nelle serie inferiori, mentre iniziò a farsi largo nella vita di Nervo la decisione di investire nel settore del mobile.

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La negativa esperiena di Catanzaro plasmò anche le idee politiche di Nervo, che si dichiarò leghista e affermò di avere Zaia e Maroni come modelli: “divento padano nel 2005, quando dal Bologna mi trasferisco al Catanzaro. Bastano quattro mesi laggiù per capire molte cose…“. Queste sue parole diedero un’idea del suo cambiamento, e questo lo portò a tornare nella sua terra, il Veneto, dove tale partito ha notoriamente gran seguito. Raccontò, nel 2009, di essere stato contattato da un amico di Solagna, il suo piccolissimo Paese, per candidarsi come Sindaco.

Nervo vinse, e passò cinque anni sulla poltrona del proprio Paese. Non venne rieletto, in quanto lasciò con gioia il posto al suo vice, Roberto Ferracin, dichiarando: “mi doveva ricambiare il favore visto che cinque anni fa era stato lui a propormi e a convincermi ad accettare l’impegno di candidarmi a sindaco“. Ad oggi, comunque, Nervo pare non voler lasciare la carriera politica, al punto che il centrodestra sta pensando di candidarlo a Bologna, città che già in passato la amò come calciatore.

A Carlo Nervo, auguriamo il meglio per la sua attività politica!

 

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