Che fine ha fatto…Mario Bolatti, il mediano da zero reti europee

Un via vai lungo migliaia di chilometri. Dalla Pampa argentina al Portogallo, dalla Cupola del Brunelleschi a Porto Alegre, questa è la storia di Mario Bolatti, mediano argentino classe 1985.

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Esordisce in Primera Division nel 2003 con la maglia del Belgrano, dopo aver giocato nelle giovanili per 7 anni. Resta nel Belgrano fino al 2007, fin quando arriva un interessamento del Porto, che vuol portarlo in Europa. Bolatti saluta con bagagli in mano e sbarca nel calcio che conta e molti addetti ai lavori, considerano l’ argentino l’ennesimo crack che dopo qualche stagione abbandonerà il Portogallo a suon di milioni. Le cose non vanno però come previste. Bolatti delude e dopo due stagioni anonime torna in Argentina per giocare in prestito all’ Huracan. 36 presenze e 5 reti, valgono a Bolatti il tesseramento a gennaio da parte della Fiorentina, in difficoltà di risultati. Prima di arrivare a Firenze però, l’Argentina rischia di non partecipare al Mondiale sudafricano. Gli spareggi sono quasi scontati e per la formazione di Maradona sarebbe un vero fallimento. Dopo aver debuttato con la Nazionale nel 2007, il 14 ottobre 2009 si gioca l’ultimo match del girone di qualificazione. Bolatti entra e quasi allo scadere segna l’unico gol della partita che consente all’ Albiceleste di andare in Sudafrica, senza passare dagli spareggi. Arrivati a gennaio è tempo di Serie A. Con Mihajlovic ma soprattutto col gioco di Mihajlovic, le cose non vanno per bene per Bolatti che disputa 22 match senza però mai accendere il pubblico. Il campionato non finisce nel migliore dei modi per la viola e la dirigenza decide di dar via il mediano argentino. Dal 2011 ad oggi, è un continuo cercare l’ ambiente ideale: passa dall’Internacional al Racing Avellaneda, per poi tornare a Porto Alegre e rescindere dopo neanche una partita, poi segna due reti col Botafogo e rimane svincolato per 6 mesi, per poi tornare dove tutto è cominciato. Il Belgrano gli ha offerto le chiavi del centrocampo ed oggi a 30 anni, Bolatti si potrà guardare indietro e pensare che “non segnare neanche un gol in Europa, non vorrà dire che son scarso ma neanche un buon giocatore”. 

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