Che fine ha fatto? Nicolas Anelka, la testa calda giramondo

Autentico giramondo passato dal calcio che conta al calcio ricco di soldi ma in fase di sviluppo, Nicolas Anelka sa davvero cosa significa adattarsi alla cultura di un nuovo paese. Dalla Francia alla vicina Inghilterra, dalla Spagna alla Cina passando per Juventus e Brasile, l’attaccante francese classe 1979 non vuole smettere di girare per il mondo.

Nicolas Anelka, islamico per scelta, nasce il 14 marzo 1979 a Le Chensay ad una manciata di km da Parigi. La squadra della capitale lo nota e lo acquista e Nicolas debutta in Ligue 1 a ben 17 anni e si intravede già un profilo da grande giocatore. Pura prima punta, sfrutta la sua altezza per colpi di testa e sponde per i compagni, così dopo 2 stagioni interessanti Arsène Wenger lo vuole fra i suoi Gunners e il francese passa alla corte dei cannonieri londinesi. Due stagioni insieme a mostri sacri come Bergkamp e Overmars lo confermano attaccante utile e prolifico e l’Arsenal nel 97/98 si permette il double ovvero Premier League e FA Cup. Nel 1999 viene eletto miglior giovane della Premier League ma, nell’estate dello stesso anno, Del Bosque lo vuole in maglia blanca ed è talmente incantato dal giovane francese che il Real Madrid sborsa circa 25 milioni di euro per accontentare il coach di Salamanca e i risultati gli danno ragione. Anelka, nonostante qualche screzio con l’ambiente madrileno, riesce a risultare decisivo in Champions League e dopo aver eliminato il Bayern in semifinale, nella sua Parigi il Real Madrid conquista la sua ottava Champions League con un secco 3-0 in un derby tutto spagnolo col Valencia di Canizares e Cuper.

nicolas-anelka-frankreich-514In estate dopo aver trionfato ad Euro 2000 di Belgio e Olanda, il PSG rivuole indietro il suo figliol prodigo che torna nella capitale francese per restarvi solo un anno e mezzo. Dopo un trasferimento pari a 20 milioni di euro, il subentrante tecnico dei parigini Luis Miguel Fernandez non lo vede bene nei suoi schemi di attaco, preferendogli spesso e volentieri Jay Jay Okocha. Nel dicembre 2001 il Liverpool si aggiudica le sue sponde tramite un prestito semestrale. 4 reti in 20 gare ed è tempo nuovamente di cambiare, Keagan intravede in lui qualcosa di speciale e Anelka nel 2002 veste la maglia azzurra in quel di Manchester. Nel Manchester City diventa subito idolo dei tifosi, perchè alla sua prima stagione (e alla ultima stagione dei Citizens nel leggendario Maine Road) è capocannoniere della squadra con 14 reti di cui 2 che pesano davvero tanto. Una rete decisiva nel derby di Manchester nei minuti di recupero e una rete contro la sua ex squadra, l’Arsenal. Alla seconda stagione è capocannoniere della Premier ma la sua esperienza al City è priva di trofei.

anelka_esultanzaNel calciomercato invernale del 2005 il Fenerbache per 7 milioni di euro lo strappa alla concorrenza e Anelka vola in Turchia, divenendo subito protagonista vincendo la Super Lig, poi nell’Agosto 2006, dopo 2 buoni anni in Turchia, è il Bolton a riportarlo in Inghilterra. 2 buone stagioni (la prima da capocannoniere della squadra con 11 reti) gli valgono le attenzioni dei Blues del Chelsea che a gennaio 2008 versa nelle casse del Bolton ben 15 milioni di sterline. Buoni i primi 6 mesi, anche se nella finale di Mosca vivrà un vero e proprio incubo, venendo ipnotizzato da Van Der Sar nella lotteria dei calci di rigori nella finale di Champions League, consegnando così la Coppa dalle grandi orecchie nelle mani del Manchester United di Tevez e Cristiano Ronaldo. La stagione dopo è Anelka il titolare del Chelsea anche grazie ai continui acciacchi di Drogba, il francese sfrutta la chance e segna 19 reti in Premier che gli valgono il titolo di capocannoniere del torneo ancora una volta.

Oggi i numeri del capocannoniere sono “leggermente cambiati”. La stagione 2009/2010 parte alla grande e a fine agosto il Chelsea di Ancelotti vince il Community Shield , a fine stagione trionfa in Premier League, il secondo titolo per il francese, e in Fa Cup. A dicembre 2011 dopo una stagione non brillantissima arriva la chiamata dalla Cina, un’offerta ricchissima con un biennale da 10 milioni l’ anno.

downloadA gennaio 2013 la Juve lo riporta in Europa e il francese 33enne riesce nella difficile impresa di non segnare alcuna rete in Italia, collezionando solo 3 presenze da subentrante, 2 in Serie A e una in Champions. La stagione successiva il West Bromwich Albion acquista Anelka, il francese passerà quasi inosservato, a differenza del suo contratto, un annuale da 5 milioni di sterline. Nell’ agosto però la tragica scomparsa del suo procuratore Eric Manasse scuote Anelka, il quale decide momentaneamente di lasciare il calcio giocato, decisione poi rientrata dopo alcuni giorni.Nel dicembre 2013 Anelka viene squalificato per 5 giornate e multato di ben 80mila sterline per una esultanza non del tutto sobria che richiamava al razzismo. Dopo alcuni screzi con la società, legati alla squalifica, rescinde con la squadra inglese rimanendo svincolato.

imagesL’Atletico Mineiro si fa avanti per lui e lo ingaggia ma Anelka ancora una volta si dimostra non del tutto professionale come molti lo hanno descritto e diserta il ritiro estivo, causandogli così una nuova rescissione da parte della società. In India si sta formando un campionato interessante e il Mumbai lo chiama per giocare per loro. Mette a segno 2 reti e cambia nuovamente continente, dopo un periodo senza squadra ad Algeri raccoglie una nuova sfida. In realtà non viene ingaggiato dall’ Hussein Dey come calciatore, ma come uomo immagine e direttore sportivo. Non molto tempo fa, verso metà marzo, viene coinvolto in una violenta rissa con l’allenatore della sua squadra, perdendo così altri punti sulla sua serietà sportiva. Scorrendo nelle sue stagioni si potrà capire il personaggio: certamente un buon calciatore, ma nonostante il buon bottino di reti messe a segno in quasi tutti i club in cui ha giocato, i suoi comportamenti non hanno sicuramente giovato alla sua immagine di calciatore modello per chi segue lo sport, venendo ricordato come una autentica testa calda.

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