The Invincibles, l’Arsenal perfetto di Wenger

“In quell’anno molti chiamarono il club Arsena poichè la L (Lost, sconfitta) non era prevista”Arsenal's French forward Thierry Henry (

Ci sono state solo due squadre, nella storia del campionato inglese, in grado di non perdere neanche un match della competizione: il Preston North-End nel 1888 e l’Arsenal nella stagione 2003-2004. Ci andremo ad occupare di quest’ultima impresa, compiuta dai Gunners negli anni d’oro della gestione Wenger.

La stagione si apre con grandi aspettative nei confronti dei londinesi, capaci di ottenere in 2 anni un campionato e due FA Cup anche se, a causa delle ingenti spese dovute all’inizio della costruzione del nuovo stadio, la campagna acquisti non fu all’altezza delle rivali; il colpo più importante fu il portiere tedesco Jens Lehmann per sostituire l’ex-capitano Seaman che si era trasferito al Manchester City. Inoltre arrivarono dei giovani interessanti come Gael Clichy, Djourou e il sedicenne del Barcellona Cesc Fabregas. Oltre ai soliti rivali del Manchester United (che quell’estate comprò un certo Cristiano Ronaldo, perdendo però David Beckham) si unì la nuova superpotenza economica del calcio d’Oltremanica: il Chelsea. Abramovich non badò a spese mettendo subito sul piatto 110 milioni di sterline che servirono a comprare, tra gli altri, Crespo, Makelele, Mutu, Veron e Duff.

Henry e compagni non si spaventarono però e, nonostante alcune performance di basso livello nelle amichevoli alle quali partecipò il poi scartato Yaya Tourè, arrivarono ad inizio campionato convinti dei propri mezzi. Vista la vittoria dell’FA Cup nell’anno precedente, il primo impegno ufficiale dei Gunners fu il Community Shield giocato al Millennium Stadium il 10 agosto contro i Red Devils. La partita finì 1-1 (Silvestre e Henry) e si andò così ai rigori, dove un giovane Howard parò i tiri di Pires e del partente Van Bronckhorst regalando il titolo ai mancunians.

Il campionato cohighburymincia nella splendida cornice di Highbury contro i Toffees; la partita si conclude con una vittoria per 2-1, nonostante l’espulsione del leader difensivo Sol Campbell. Le successive 3 partite contro Middelsbrough (0-4), Aston Villa (2-0) e Manchester City (1-2) sono vinte senza troppi patemi d’animo, eccezion fatta per l’orribile primo tempo giocato al City of Manchester. Arrivano poi due pareggi, il primo dei quali contro il neopromosso Portsmouth a Londra e il secondo, importantissimo, a Old Trafford contro gli inseguitori del Manchester United. La partita è tiratissima fino all’80’, quando Viera cerca di scalciare van Nistelrooy che si tuffa clamorosamente, a detta di Vieira e Wenger. L’arbitro però non ha dubbi: secondo giallo per il francese e Arsenal in 10 fino a fine partita. L’olandese dello United sbaglia poi al 90′ il rigore che forse avrebbe potuto cambiare la storia di quella stagione e che, sicuramente, non avrebbe consegnato alla storia l’Arsenal degli Invincibles. Questa partita rimarrà negli annali soprattutto per l’incredibile rissa scatenatasi a fine partita, con la caccia a Van Nistelrooy da parte di molti giocatori di Wenger; 175,000 furono le sterline di multa comminate alla società londinese (la più alta sanzione nella storia della FA) mentre 3 i giocatori squalificati: Lauren per 4 giornate, mentre Vieira e Parlour per una partita.

Il finale di Manchester potrebbe far deconcentrare molte squadre, soprattutto per la squalifica di giocatori importanti; Henry e compagni invece non si demoralizzano ma, anzi, centrano un filotto di 3 vittorie importantissime: la prima a Higbury contro il Newcastle per 3-2, la seconda ad Anfield per 1-2 contro i Reds e la terza in casa contro i facoltosi concittadini del Chelsea per 2-1 in rimonta. Quest’ultima partita è stata decisiva per le ambizioni delle due squadre poichè si presentavano allo scontro diretto entrambe imbattute e a pari punti. Il gol del solito Henry (7 in 9 partite) su papera di Cudicini fu il match winner. Di Canio col suo Charlton interrompe anche questa serie di vittorie nell’ennesimo derby di Londra; il pareggio lo segna, manco a dirlo, Henry. Il mese di Novembre vede ancora una serie di 3 vittorie tra le quali la più importante è certamente il North London Derby contro il Tottenham, battuto a Highbury per 2-1 (grazie anche ad un gol da cineteca di Titì); le altre due vittorie furono contro Leeds (1-4) e Birmingham City (0-3). Un’altra londinese ferma la corsa dei Gunners: è il Fulham che strappa uno 0-0 fuori casa, diventando la prima squadra dopo ben 4wenger6 partite ad uscire dal fortino dei ragazzi di Wenger senza aver subito gol. A fine novembre, grazie alla vittoria per 1-0 contro i Red Devils, il Chelsea supera l’Arsenal e conquista la prima posizione in campionato.

Le assenze di Henry e Vieira condizionarono la partita successiva, quando un tenace Leicester City riesce a fermare sull’1-1 l’Arsenal, che però non si lascia demoralizzare e, vincendo 1-0 contro il Blackburn, riconquista la vetta della classifica a discapito del Chelsea. Il pareggio al Reebok Stadium contro il Bolton, responsabile della mancata conquista del titolo l’anno precedente, fu visto da Wenger come un risultato comunque positivo e le due vittorie prima della fine dell’anno contro Wolverhampton (3-0) e Southampton (0-1) misero i Gunners in seconda posizione, ad una lunghezza dallo United e tre punti sopra i cugini Blues.

Il nuovo anno inizia con un pareggio sofferto a Goodison Park contro gli scousers dell’Everton. Questo sarà l’unico pareggio nel giro di due mesi e mezzo: fino alla fine di marzo, infatti, i londinesi non conosceranno altro che vittorie in campionato. Già la settimana successiva, grazie alla contemporanea sconfitta dei Red Devils sul campo del Wolverhampton, i ragazzi di Wenger saranno primi grazie all’ordine alfabetico, poichè le due squadre avevano lo stesso numero di gol fatti e subiti. A questo punto i Gunners cambiano marcia e battono, in successione, Aston Villa (0-2, con il discusso gol di Henry su una punizione battuta a sorpresa), Manchester City (2-1), Wolverhampton (1-3) e Southampton (2-0). Henry in quest’ultima partita segna il gol numero 100 con la maglia dell’Arsenal in meno di 4 stagioni e si conferma sempre più capocannoniere della squadra e del campionato.

thierry-henry-ret_1541914cLa partita successiva è una delle più importanti dell’intero campionato, Stamford Bridge è il teatro e Chelsea ed Arsenal sono i protagonisti di questo dramma sportivo. La partita comincia subito a mille all’ora: Geremi corre sulla sinistra e crossa in mezzo, Mutu tocca e Gudjohnsen la butta dentro. Sono passati solo 27″ dal fischio iniziale di Mike Riley e la squadra di Highbury si trova già all’inseguimento dei Blues di Ranieri. Henry e compagni sono inizialmente scossi da questo gol ma non ci mettono molto a tornare in corsa: Bergkamp illumina, Vieira sfrutta alla grande il passaggio dell’olandese. E’ il gol dell’1-1. Sei minuti dopo la situazione si ribalta: Sullivan, sostituto di Cudicini nella porta dei Pensioners, commette un grave errore di valutazione su un calcio d’angolo di Henry e lascia la porta spalancata ad Edu che insacca senza problemi. Il Chelsea è abbattuto dall’1-2 degli avversari e non riesce a reagire, Gudjohnsen non si trattiene e, al 60′, becca il secondo giallo della sua partita; Chelsea in 10 e partita in ghiaccio.

L’Arsenal sa di aver ottenuto una vittoria fondamentale per il successo del campionato ma la settimana successiva rischia di perdere punti importanti contro il Charlton di Di Canio che già all’andata aveva strappato un punto; gli Addicks prendono due gol nei primi 4′ di gioco ma non si scoraggiano e mettono in seria difficoltà i primi in classifica per buona parte del match, riuscendo però a segnare un solo gol. Contro Blackburn (0-2) e Bolton (2-1) i biancorossi non hanno molte difficoltà, mentre si avvicinano le partite più importanti della stagione: i quarti di finale di Champions League contro il Chelsea, la semifinale di FA Cup contro il Manchester United e, prima in ordine cronologico, la sfida di campionato contro i Red Devils a Highbury. Il primo tempo scorre via velocemente e senza grandi scossoni; bisogna aspettare il 50′, quando Henry inventa una delle sue solite magie e supera Carroll. All’85’ lo United riesce a pareggiare con Saha limitando i danni, sapendo però di aver perso una grandissima occasione per tentare il riavvicinamento al primo posto, come confermano le parole di Sir Alex. Alla fine di Marzo sono 7 i punti di vantaggio dell’Arsenal sul Chelsea.

Le coppe non sono positive come il campionato per i Gunners che, nel giro di una settimana, escono da Champions League ed FA Cup. La compagine londinese non si lascia abbattere e, ancora una volta, riesce a risollevarsi in campionato in occasione della partita contro il Liverpool. E’il venerdì Santo e siamo adars tot Highbury. E, come un’apparizione, è ancora il numero 14 dei Gunners a dominare la scena: tripletta (meraviglioso il secondo gol) e Liverpool annientato (sarà 4-2 il risultato finale). La settimana successiva uno scialbo 0-0 contro le Magpies non consente all’Arsenal di mettere in cascina il titolo che verrà raggiunto, grazie anche ad un travolgente 5-0 in casa contro il Leeds con poker di Henry, in casa degli odiati rivali di Londra Nord del Tottenham. La partita si chiude sul 2-2 e i Gunners festeggiano per la seconda volta il titolo di campioni nazionali a White Hart Lane dopo il campionato del 1971.

Le ultime partite furono una formalità ai fini del titolo ma, per quanto riguarda il record di Unbeatable, era ancora tutto in gioco. Altri due pareggi contro il Birmingham (0-0 in casa) e il Portsmouth (1-1 nell’Hampshire) seguirono quello di White Hart Lane e portarono a sole due partite di distanza il tanto ambito risultato. La partita successiva era sulle rive del Tamigi, in quello splendido impianto che è Craven Cottage; Reyes, l’unico acquisto di gennaio, è il match winner con un gol segnato grazie ad una papera colossale di Van Der Sar. L’ultima è in casa contro il Leicester: le Foxes provano a fare lo sgarbo ai vincitori del titolo, ma Henry e Vieira rendono inutile il momentaneo vantaggio di Dickov.

arsE’ un trionfo, l’Arsenal è riuscito a concludere una stagione senza perdere neanche una partita giocando un calcio fra i più spumeggianti d’Europa e mettendo sempre più in luce un campionissimo come Thierry Henry.

Il campionato si chiude con 26 vittorie, 12 pareggi e 0 sconfitte, raggiunte grazie a 73 gol fatti (miglior attacco) e solo 26 subiti (miglior difesa); i punti di vantaggio a fine campionato furono 11 sul Chelsea e 15 sullo United con la quarta (il Liverpool che l’anno successivo conquisterà la Champions) addirittura a 30 lunghezze. Henry vince per il secondo anno consecutivo la Scarpa d’oro andando a segno 30 volte in 37 partite di campionato e altre 9 nelle diverse competizioni disputate, candidandosi seriamente alla vittoria del Pallone d’oro, andato poi a Shevchenko. Il secondo miglior marcatore fu Pires con 19 reti, seguito da Ljungberg con 10, mentre il più presente è stato il portiere Lehmann, seguito dal centrale difensivo Kolo Tourè. La serie di partite senza sconfitte in campionato continuò anche nella stagione successiva, terminando il 24 ottobre 2004 ad Old Trafford dopo 49 partite consecutive.800px-Arsenal_open_top_bus_parade_2004

250.000 persone si riversarono per le strade nei dintorni di Higbury a salutare la squadra che passava con il trofeo su un bus scoperto. Il titolo di questo Arsenal fu celebrato da più voci come uno dei più meritati della storia.

“This team is certainly the best Highbury’s ever seen” (Alan Smith).

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