Ibra racconta: “Van Basten mi aiutò a rispondere per le rime a Van Gaal”

“Van Basten è una leggenda, uno dei migliori attaccanti di sempre, non al livello di Ronaldo forse, ma in ogni caso ha segnato trecento gol in carriera e fatto la storia nel Milan.
All’epoca erano passati sette o otto anni da quando aveva smesso di giocare, aveva appena finito il corso di allenatore perciò era sempre nei paraggi ai nostri allenamenti.
Prima di ogni partita mi punzecchiava, si facevano un sacco di scommesse e cose del genere.
«Allora, quanti gol pensi di fare stavolta? Io scommetto su uno.»
«Uno? Ma sei matto. Saranno almeno due.»
«Stronzate. Scommettiamo?»
«Tu quanto punti?»
Andavamo avanti così tutto il tempo, lui mi dava un sacco di consigli ed era davvero un figo. Andava avanti dritto con le sue idee e se ne fregava di quello che pensavano i capi. A quei tempi avevo ricevuto delle critiche perché non tornavo abbastanza indietro ad aiutare e ci avevo pensato su parecchio, domandandomi che cosa avrei potuto fare per rimediare. Lo chiesi a Van Basten.
«Non ascoltare mai gli allenatori!» mi disse.
«Eh? Come?»
«Non devi sprecare le tue energie a difendere» mi disse. «Devi usarle per attaccare. Tu la squadra la servi al meglio attaccando e segnando reti, non sfiancandoti per tornare indietro» e quello fu un consiglio che feci mio. Bisogna risparmiare la propria energia per fare gol.
Durante le vacanze di Natale di quell’anno partimmo per il Portogallo per il ritiro di metà stagione. A quell’epoca Beenhakker aveva lasciato il suo posto di direttore sportivo e gli era subentrato Louis Van Gaal. Era un tipo burbero e severo, voleva fare il dittatore senza però avere il minimo guizzo negli occhi. Come giocatore non era mai stato niente di speciale, ma in Olanda godeva di grande considerazione perché, da allenatore, aveva vinto la Champions con l’Ajax e ricevuto una qualche onorificenza per quell’impresa. A Van Gaal piaceva parlare di sistema di gioco. Era uno di quelli, nel club, che parlava dei giocatori come numeri: il cinque viene qui e il sei va lì e io ero felice quando non avevo a che fare con lui. Ma in Portogallo non potei evitarlo. Un giorno andai a rapporto da Van Gaal e Koeman per ascoltare come giudicavano il mio contributo nella prima metà della stagione.
Entrai dunque in una stanza e mi sedetti davanti a Van Gaal e al mister.
«Zlatan» esordì Koeman, «tu hai giocato in modo fantastico, ma avrai soltanto un otto.
Non hai lavorato abbastanza per la squadra in fase difensiva.»
«Ok, va bene» dissi, e per me era finita lì.
Koeman mi piaceva, ma non ce la facevo a sopportare Van Gaal, e pensai: “Ottimo, un otto può anche andare. Posso farmi la mia pausa adesso?”.
«Lo sai come si gioca in difesa?»
Era stato Van Gaal a intromettersi, io guardai Koeman e anche lui sembrava irritato.
«Spero di sì» risposi.
Dopo di che Van Gaal attaccò a spiegarmelo, la stessa vecchia storia su come il numero nove, vale a dire il sottoscritto,
difende sulla destra quando il dieci va a sinistra e viceversa. Nel discorso tirò un sacco di frecciate e concluse un po’ duramente: «Hai afferrato? Le capisci queste cose?» e io lo presi
come un attacco.
«Tu puoi anche buttar giù dal letto ogni singolo giocatore alle tre di notte» dissi, «e chiedere come devono difendere, e loro ti risponderanno anche dormendo che il nove corre
qui e il dieci lì. Lo sappiamo, e sappiamo che sei stato tu a inventare questo sistema. Ma io mi sono allenato con Van Basten e lui pensa tutto il contrario.»
«Prego?»
«Van Basten dice che il numero nove deve risparmiare le sue energie per attaccare e fare gol, e, detto sinceramente, ora io non so più a chi devo dare ascolto. A Van Basten, che è
una leggenda, o a Van Gaal?» dissi, e sottolineai in particolare il nome “Van Gaal”, come se si trattasse di una qualche persona assolutamente insignificante.
Bolliva letteralmente di rabbia. A chi devo dare ascolto, a una leggenda o a un Van Gaal?
«Ora devo proprio andare» conclusi, e uscii”.

(Zlatan Ibrahimovic)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *