Football Stories: Peter Schmeichel

La Danimarca è un paese di piccole dimensioni ma, come i vicini olandesi, quel poco che hanno lo trasformano in oro, per citare un proverbio potremmo dire: nella botte piccola c’è il vino buono. Tornando indietro di un paio di decenni, l’Europeo 1992 è la prova di quanto una nazione non rinomata come quella danese riesca in un autentica impresa e a ribaltare ogni schema e previsione di quella competizione.

Battere i tedeschi in una finale non è mai stato facile per nessuno, Olanda e Ungheria ne sanno qualcosa, mentre noi azzurri gli abbiamo dato sempre pianti e delusioni. Ancora più incredibile fu quella vittoria perchè quella Danimarca fu ripescata in seguito ai conflitti in Jugoslavia. Piontek, l’allora Ct, abbandonò la panchina danese perchè accusato di aver depositato fondi neri in un conto corrente in Liechtenstein, gli subentrò così il suo assistente Nielsen, che alzò al cielo il trofeo continentale.

downloadA difendere la porta danese c’è un ragazzone alto 191 centimetri, due mani enormi e un fisico da rugbista. Peter Schmeichel è nato vicino Copenaghen il 18 novembre 1963. Padre polacco e madre danese, Peter otterrà la cittadinanza danese solo nel 1970. Intanto gioca a calcio nelle compagini cittadine e nel 1984 passa all’ Hvidovre ma oltre a subire gol li mette anche a segno. Quando la squadra è sotto e manca anche 5 minuti alla fine del match, Peter non solo si presenta in area avversaria, ma anche il compagno che batte l’ angolo o la punizione cerca la sua testa grazie a un’ elevazione maestosa e, infatti, anche quando c’è da difendere, i cross alti sono preda sua. Nel 1987 gioca per il più titolato Brondby dopo aver messo a segno con l’ Hvidovre ben 6 reti in 3 stagioni. Peter si afferma a livello europeo e in 5 anni al Brondby vince ben 4 campionati. Nel 1991 il Brondby arriva addirittura a un passo dalla finale di Coppa Uefa ma un gol del romanista Rudy Voeller negli ultimi minuti spezza il sogno dei danesi. La competizione si concluderà con un derby in finale tutto italiano vinto dall’Inter.
Schmeichel dopo questa fantastica stagione approderà nel calcio che conta e per i successivi 8 anni il Teatro dei Sogni sarà casa sua. I Red Devils si aggiudicano Schmeichel per neanche 600mila sterline e Alex Ferguson dichiarerà, felice dell’ affare: “Oh! This is a bargain of  the century” e ovviamente ci prenderà in pieno, perchè il portiere danese salverà più e più volte la porta del Manchester United. Nel 1992 si gioca in Svezia l’ Europeo e la Danimarca guarderà la competizione comoda sul divano. Ma le vicende balcaniche che riguardano la Jugoslavia, costringono la Uefa a ripescare la Danimarca che comunque aveva programmato qualche amichevole estiva. L’ edizione del 1992 prevedeva che solo 8 squadre avrebbero partecipato alla fase finale, ma dal 1996 verrà aumentato il numero di squadre per renderlo più visibile e competitivo. La Danimarca esordisce l’ 11 giugno a Malmoe con gli inglesi in un match terminato a reti bianche. La partita successiva vede i danesi impegnati con i padroni di casa, allo stadio Rasunda un gol di Tomas Brolin, che nel ’92 giocava nel Parma, decide la partita. Il 17 giugno va in scena un match da dentro o fuori con la Francia e Larsen ed Elstrup mandano a casa i francesi. I danesi passano in semifinale e pescano gli olandesi, la partita è divertente, specie nel primo tempo, i danesi conducono per 2 reti a 1 fino al minuto 86 ma poi arriva la classe di quel genio di nome Dennis Bergkamp e si va ai rigori. Dagli 11 metri i danesi sono infallibili e Schmeichel para il secondo rigore calciato da Van Basten, regalando ai sui una incredibile finale. Peter è fondamentale per una squadra come quella e in finale coi tedeschi salva ripetutamente la porta. Jensen e Vilfort conesgnano ai danesi il più importante trofeo vinto nella propria storia, con Peter che ne fu uno dei maggiori artefici.

peter_1519639aTerminato l’Europeo si torna in Premier e, grazie ai suoi 22 clean sheets, il Manchester United vincerà il campionato e Peter verrà eletto dai media e da tutto il mondo calcistico come miglior portiere del mondo. Nel gennaio 1994 dopo un rocambolesco 3-3 contro il Liverpool il portiere danese ha una lite con Ferguson che i due chiariranno in ufficio dello scozzese qualche giorno più tardi. A fine stagione i campioni saranno ancora i Red Devils. Nella sua ultima stagione in terra anglosassone, Peter conquista il Treble vincendo Premier, FA Cup ma soprattutto la Champions League, in una delle finali più belle di sempre. E’ il 26 Maggio 1999 e  si gioca al Camp Nou la finale di Champions che vede impegnate Bayern Monaco e Manchester United, il gol di Basler al 5′ sta decidendo il match e Collina concede 3 minuti di recupero. Ultime speranze per gli inglesi di andare almeno ai supplemetari. Ovviamente in area tedesca c’è anche il portiere che ha anche la fascia al braccio, Giggs segna il gol del pari su una palla che non ne voleva sapere di uscire dall’area tedesca,  i diavoli rossi non si accontentano e spingono per portare a casa il trofeo senza passare dai supplementari con i bavaresi in totale confusione. Altro calcio d’ angolo, palla spizzata dal grande Teddy Sheringham e Solskjaer ribatte di destro il gol dell’incredibile vantaggio. Peter si mette a far capriole mentre la panchina è in totale festa. Qualche giorno più tardi Schmeichel lascerà lo United e firmerà per i portoghesi dello Sporting Lisbona. Alla prima stagione con i leoni di Lisbona riuscirà a vincere il campionato. Dopo un deludente Europeo nel 2000, coinciso con il ritiro dalla nazionale, nel 2001 tornerà in Premier a difendere i pali dell’Aston Villa. Il 20 ottobre 2001 segna il primo gol in Premier e diventa così il primo portiere a segnare un gol nel campionato inglese. La stagione seguente passa ai Citizens, gli odiati cugini dello United. A Maine Road rimane un solo anno e nei 2 derby con l’altra Manchester non perde mai: al Maine Road vincono i Citizens e al ritorno è solo un pareggio. Si ritira dal calcio ad Aprile 2003 a ben 39 anni. Insieme a Khan ha rappresentato quella categoria di portieri forti fisicamente e anche psicologicamente. Importante anche in area di rigore avversaria, era la presenza più temuta quando saliva per incornare di testa. Nonostante abbia giocato con i rivali per una stagione, ad Old Trafford verrà ricordato insieme al suo erede Van Der Sar come uno dei migliori portieri che abbia vestito il rosso di Manchester.

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