La Top 5 dei migliori film sul calcio inglese

CI sono molti film che parlano di calcio ma, come per tutte le tipologie di film, alcuni sono decisamente migliori di altri. Questa la nostra Top 5, con una grande predominanza di storie sul calcio inglese poichè molti film in questo ambito sono stati fatti proprio nella terra d’Albione.

5) Hooligans (2005)

Vedi, noi ci divertiamo a fare le risse, ma in realtà si tratta di reputazione. Umiliare un’altra banda in una mega rissa, o fare qualcosa che le altre firm vengono a sapere o che ne parlano. (Pete)

Hooligans-Film

Nonostante sia un film fatto da e per americani è comunque uno dei più famosi e interessanti sul mondo degli hooligans inglesi, in questo caso specifico quelli del West Ham United.

Matt Buckner (Elijah Wood) è un americano che studia giornalismo ad Harvard ma viene, ingiustamente, espulso dall’università per possesso di droga. Per non affrontare suo padre decide di spostarsi da sua sorella a Londra e qua, oltre a Steve (marito della sorella), conosce Pete Dunham, lo scapestrato fratello del cognato. Pete è il leader della Green Street Elite (ispirata chiaramente all’ICF, frangia violenta del tifo Hammers), una delle Firm più famose e rispettate del paese. Inizialmente Pete è restio all’idea di portare Matt alla partita di calcio, anche perché gli americani non sono ben visti dalle parti di Upton Park. Nonostante questo, Matt comincia ad entrare nelle simpatie di Pete prima e del resto della GSE poi, eccezion fatta per Bovver; il braccio destro di Pete si rivelerà fondamentale alla fine del film. Matt comincia ad entrare nel mondo degli Hooligans, fatto di calcio, birra e risse e, nonostante alcune esasperazioni, il film si guarda molto bene e merita, a mio parere, di entrare nella Top 5. I puristi forse non lo apprezzeranno, ma ho un particolare legame affettivo con questo film e non potevo escluderlo dalla mia classifica.

Se siete interessati alle storie, le vere storie, della Inter City Firm del West Ham United consiglio caldamente la lettura del libro: “Congratulazioni, hai appena incontrato l’ICF!” di Cass Pennant, ex-capo Hooligan della Firm dell’ East End.

4) Jimmy Grimble (2000)

Essere un tifoso del Manchester City in una giungla di tifosi del Manchester United è come essere un animale in via di estinzione. (Jimmy)

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Jimmy Grimble è un film di nicchia, che non ha riscosso grandissimo successo in Italia, ma che invece merita tantissimo a mio parere.

Il protagonista è un ragazzino quindicenne di Oldham (sobborgo di Manchester), Jimmy Grimble appunto. Jimmy è un grandissimo tifoso del Manchester City, che nel periodo in cui è ambientata la storia (fine anni’90) non navigava certo nell’oro come adesso. Nonostante tutto era ancora il club seguito dai vecchi Mancunians, anche se le moltissime vittorie dei rivali dello United stavano già facendo presa sulle nuove generazioni, portando sempre più tifosi ad Old Trafford. La fede di Jimmy però non vacilla e lo aiuta a coltivare il suo sogno di diventare calciatore. Ci sono però due fattori che, inizialmente, bloccano Jimmy: il fatto di essere perseguitato, anche per la sua fede calcistica, dai bulli a scuola e il problema più grande, ovvero quello di non riuscire a giocare davanti ad altre persone. Grazie a delle vecchie scarpette di un giocatore del City regalategli da un’anziana signora, Jimmy riesce finalmente a sbloccarsi arrivando addirittura a giocare nel tanto amato Maine Road (il vecchio stadio del City). La storia principale e tutti i piccoli intrecci sono veramente ben realizzati e un amante del calcio inglese e dell’Inghilterra non deve perdersi un bel film come questo.

Per affiancare al film la lettura di un libro sul Manchester City, consiglio di prendere il nostalgico “La mia vita rovinata dal Manchester United” di Colin Schindler, che cerca di spiegare la rivalità tra City e United.

3) Il maledetto United (2009)

“Non mi piace definirmi il miglior allenatore del paese, sono solo il più bravo.” (Brian Clough)

maledetto utd

Lo United di questo film non è il famoso Manchester United ma uno dei suoi vicini di casa: il meno famoso Leeds United.

La storia è ambientata nel 1974 in una delle città più importanti dello Yorkshire, Leeds appunto. Il protagonista è il leggendario allenatore Brian Clough (Michael Sheen), l’unico manager della storia del campionato inglese a vincere tutto senza allenare squadre di prima fascia (le due Coppe dei Campioni consecutive con il Nottingham Forest sono l’esempio più lampante).

Tutto nasce dal fallimento totale della Nazionale Inglese, con il coach Ramsey che viene licenziato per non aver raggiunto la qualificazione al Mondiale del 74. Al suo posto la federazione chiama Don Revie, il carismatico allenatore della squadra campione d’Inghilterra: il Leeds United. Clough viene contattato dalla dirigenza del Leeds e decide di accettare l’incarico, nonostante odi sia la squadra che i giocatori, troppo scorretti e pieni di sé. A questo punto si ha un flashback che analizza i motivi dell’odio profondo che nutre Clough per i Whites e i motivi che lo hanno costretto a lasciare l’amatissimo Derby County.

Si ritorna quindi al 1974, dove vediamo tutte le difficoltà che trova Clough nell’allenare un gruppo così indisciplinato. L’inizio è terribile e, dopo soli 44 giorni, sotto le pressanti richieste dei giocatori, l’allenatore viene esonerato. Dopo un’intervista alla Tv locale, nella quale Clough e Revie discutono molto animatamente, Brian si allontana per sempre dallo Yorkshire. Alla fine del film vediamo come Revie sia dovuto scappare dall’Inghilterra recandosi in Medio Oriente, mentre Clough è osannato da tutta la stampa inglese.

Il film è molto carino, scorre bene e la storia ti prende moltissimo. A mio parere, però, il libro è addirittura superiore al film e ne consiglio caldamente la lettura. Il titolo è lo stesso del film, “Il maledetto United” e l’autore di questo piccolo capolavoro è David Peace.

 

2) Il mio amico Eric (2009)

“Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine.” (Cantona sui media inglesi)

cantona

L’Eric che si cita nel titolo è il nome dei due protagonisti di questo film: il primo, Eric Bishop, è un postino di mezz’età che vive la sua insoddisfacente vita in quel di Manchester. I due figliastri, Ryan e Jess, non fanno altro che causargli problemi (Ryan custodisce la pistola di un boss del crimine di Manchester) e l’ex moglie,Lily, non è da meno. Il secondo Eric è niente meno che la leggenda di Manchester United e Francia, tanto amato quanto odiato, uno dei giocatori con più classe (e una testa calda non da poco) ad aver mai calcato un campo da calcio: The King Eric Cantona. L’apparizione del giocatore al postino avviene dopo l’uso di quest’ultimo di qualche grammo di marijuana rubata al figliastro.

Cantona diventa una specie di angelo consigliere per il postino e, facendogli vedere alcuni famosi episodi in cui la testa calda del Re ha preso il sopravvento, riesce a riportare Eric sulla retta via. Va prima a ricucire la relazione con Lily, per poi parlare con Ryan della pistola del gangster. Dopo che Ryan è stato umiliato dai gangster quando ha cercato di riportare loro la pistola, Eric progetta una vendetta nei loro confronti che, in fin dei conti, si rivelerà geniale.

Il film è veramente bello, la trama è originale e interessante, Cantona si conferma un bravo attore e una volta finito il film lo si vorrebbe subito rivedere. Per andare a leggere un libro sul giocatore del 20° secolo dello United, consiglio un libro in italiano: “Cantona. Come è diventato leggenda” di Daniele Manusia e uno in inglese: “Cantona: The Rebel Who Would Be King” di Philippe Auclair.

 

1) Febbre a 90° (1997)

“Non è facile diventare un tifoso di calcio, ci vogliono anni. Ma se ti applichi ore e ore entri a far parte di una nuova famiglia. Solo che in questa famiglia tutti si preoccupano delle stesse persone e sperano le stesse cose. Cosa c’è di infantile in questo?” (Paul)

febbre a 90

Finalmente siamo arrivati alla prima posizione di questa classifica, dove non potevo evitare di mettere Febbre a 90°. Sebbene preferisca il libro di Nick Hornby, che ha contribuito allo sviluppo della mia passione per l’Arsenal insieme a Thierry Henry, non posso non apprezzare questo film comunque ottimamente riuscito.

Paul Ashworth (interpretato magistralmente da Colin Firth) è un insegnante di lettere in una scuola superiore ed è l’idolo dei suoi studenti; in classe, oltre ad imparare qualcosa, parlano di calcio e, soprattutto, di Arsenal. Nella prima parte del film ci sono continui flashback con riferimenti alla vita del giovane Paul, che va per la prima volta ad Highbury accompagnato dal padre che vive in Francia. Non solo l’Arsenal, ma anche andare a Highbury, sono una droga per il piccolo Paul (che per sbaglio si trova una volta anche nel settore ospiti insieme ai tifosi del Reading) che comincia ad organizzare la sua vita in base al calcio.

Si ritorna anche nel presente dove Paul conosce Sarah, l’insegnante di storia della classe a fianco, che si lamenta del continuo baccano dovuto ai cori da stadio che fanno gli studenti di Paul. Anche se inizialmente i due non vanno d’accordo, ci mettono poco tempo a capire che sono fatti l’uno per l’altra. E il film si sviluppa proprio intorno al conciliare la famiglia con l’amore per il calcio, che spesso sembra più importante di tutto. L’anno in cui si ambienta la storia principale è il 1989, tristemente famoso per la strage di Hillsborough nella quale morirono 96 tifosi del Liverpool. Ed è sempre la squadra del Merseyside la co-protagonista di uno dei momenti più esaltanti della storia dei Gunners: siamo ad Anfield ed è l’ultima giornata di campionato. L’Arsenal ha bisogno di una vittoria con due gol di scarto per vincere il titolo e Paul, insieme al suo amico Steve, sono nella casa di Paul a due passi da Highbury a vedere il match in Tv. Sappiamo tutti come andrà a finire, con Thomas che segnerà all’ultimo minuto il 2-0, facendo scendere fiumi di persone nei dintorni dello stadio nel nord di Londra. Paul qui si riconcilierà con Sarah, con cui aveva litigato in precedenza, festeggiando insieme il primo campionato dell’Arsenal in oltre 15 anni.

Come detto all’inizio della sezione dedicata a questo splendido film, consiglio molto la lettura del libro “Febbre a 90°” e, sempre di Hornby, anche “Il mio anno preferito”; quest’ultimo libro è una raccolta di racconti sul calcio scritti da diversi autori, un must have per gli appassionati del genere.

 

LORENZO BALESTRI

 

2 Risposte a “La Top 5 dei migliori film sul calcio inglese”

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