Le rivalità più sentite: Ajax – Feyenoord, arte contro sudore

Più che una rivalità fra due squadre, quella fra Ajax e Feyenoord è prima di tutto una rivalità fra città. Da una parte Amsterdam, la parte turistica olandese, dall’ altra Rotterdam area portuale. In comune hanno solamente i colori ovvero bianco e rosso. Si sono anche spesso divise molti giocatori uno su tutti il recente scomparso Johan Cruijff, il quale non ha bisogno di altre presentazioni. Ma come nasce la rivalità fra queste due squadre che ogni qualvolta che si incontrano, la polizia locale deve effettuare gli straordinari?

In Olanda i soldi vengono guadagnati a Rotterdam, divisi a Den Haag e sperperati ad Amsterdam. Come dar torto a Jules Deelder, scrittore nativo di Rotterdam. La rivalità fra due squadre come spesso accade ha profonde radici sociali. A Rotterdam vi sono i lavoratori, gente tosta con cui una birra di troppo può esser fatale. Ad Amsterdam invece vi sono i ricchi borghesi, amanti dell’ arte e della cultura. In poche parole è operai contro benestanti. Le due squadre rispecchiano al meglio i loro tifosi e la loro gente. Non prendete comuque tutto alla lettera, non è che ad Amsterdam si va a vedere l’ Ajax in giacca e cravatta, bevendo tè e mangiando biscotti. Anche Amsterdam ha la sua classe lavorativa. Ovviamente queste differenze sociali vi erano più negli anni ’30 che oggigiorno. Al De Kuip si vuole 11 leoni in campo che sputino sangue per la maglia che indossano e anche se il risultato spesso non arriva, la cosa fondamentale è l’ atteggiamento messo nel rettangolo di gioco. Ad Amsterdam invece si pretende il bel gioco, i dribbling e i gol al volo e ovviamente i tre punti.

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18 marzo 1900. Domenica mattina, Amsterdam. Siamo in Kalverstraat uno dei luoghi più belli della città. Un gruppo di giovani studenti con a capo Floris Stempel si ritrova all’ Oost Indie Cafè per discutere in merito alla costituzione di una nuova società calcistica. Stempel aveva tuttavia provato a fondare un club qualche anno prima ma la burocrazia di allora non gli permise di possedere i requisiti necessari. Dopo qualche partita nelle serie minori provinciali, l’ Ajax si affaccia alla massima serie intorno al 1911. Con la morte di Stempel in un naufragio sull’ Atlantico nel 1910, il club decide di ridisegnare la divisa della squadra ma soprattutto di investire sugli atleti per rimanere ai massimi livelli per tanto tempo. Si vota e alla fine la maglia del club di Amsterdam sarà bianca con una grossa striscia verticale rossa. Per non far nuovamente confusione i soci decidono di integrare in società una nuova figura che risulterà indispensabile: l’ allenatore. A quei tempi il miglior calcio d’ Europa parla inglese e John Kirwan sbarca ad Amsterdam nel luglio 1910. Le cose però non vanno come previste e dopo qualche stagione di dura lotta per non retocedere, nel 1914 l’ Ajax retrocede per la prima ed ultima volta nella sua storia. La guerra cambia molti aspetti sociali e nel 1918 grazie a duri playoff l’ Ajax vince il suo primo titolo e lo vince da neo promossa. Ma è tempo di salire sul treno e trasferirsi a Rotterdam. Al De Kejiser cinque giovani operai vogliono fondare una società per aver finalmente visibilità e giocare più partite. A Rotterdam vi sono già molte società calcistiche nel 1908 e i ragazzi non riescono a trovare un nome al club che non sia occupato. Dopo qualche fusione fallimentare con altre società finalmente si trovano tre opzioni su come denominare il club: Mars, Het Zuiden e Feyenoord. Si opterà per la terza opzione e il club vedrà la sua prima partecipazione alla massima serie nel 1917 giocando nel girone ovest. Il primo incontro fra le due squadre avviene nel 1922 anno in cui vengono raggruppati tutti i gironi esistenti in Olanda. In realtà la gara del 1922 è una ripetizione di una gara giocata nel 1921 e poi annullata dalla federazione poichè i giocatori del Feyenoord protestarono per un gol irregolare assegnato al club di Amsterdam (la palla non avrebbe varcato la linea di porta) con cui poi si era imposto per tre reti a due. La ripetizione è la prima partita ufficiale fra le due squadre e finisce due pari. Passano gli anni e il Feyenoord riesce ad imporsi sui già rivali per 17 volte su 36 incontri mentre solamente 6 volte la partita è finita in parità. Ad Amsterdam però poco importa questo perchè nel 1956 con l’ avvento del professionismo, l’Ajax ha già vinto otto volte il titolo di campione nazionale, mentre il Feyenood ne ha vinti solo cinque. Il primo scontro a livello professionistico fra le due squadre avviene appunto nel 1956, precisamente l’ 11 novembre, data in cui i padroni di casa battono l’ Ajax per 7 a 3. La gara di ritorno giocata quattro mesi dopo vede l’ Ajax prevalere per una rete a zero. L’ Ajax vincerà il primo campionato professionistico olandese staccando di quattro punti il Fortuna ’54 e di ben dieci i rivali di Rotterdam.

L’ Ajax torna a vincere il campionato nel 1960 riuscendo negli anni precedenti a battere il Feyenoord quattro volte su sette. Protagonista del trionfo ajacide è sicuramente Henk Groot che segna ben 37 reti in 34 partite. Con 109 reti segnate l’ Ajax si conferma campione olandese per la decima volta mettendo la prima stella al di sopra del proprio stemma. L’ Ajax però non lo stravince quel campionato ma arriva a pari merito proprio col Feyenoord ma la mostruosa differenza reti del club di Amsterdam di +65 consegna per soli tre reti il titolo ai Lancieri. La stagione seguente il Feyenoord si vendica e conquista il campionato con due punti di vantaggio sull’ Ajax. Capocannoniere del torneo è ancora una volta Groot che si supera e segna 41 reti in 32 presenze. Proprio il bomber dell’ Ajax nell’ estate del 1963 si trasferirà nelle file del Feyenoord segnando però “solo” 34 reti in 54 gare vincendo nella seconda stagione il campionato. Le partite fra le due squadre consegnano all’Olanda calcistica maggior visibilità in Europa e iniziano così i primi movimenti di mercato da e verso i Paesi Bassi. Oltre al Feyenoord, L’ Ajax ha rivali anche ad Amsterdam dato che il DWS Amsterdam riesce a vincere un campionato da neo promosso. Il bomber del DWS è Frans Geurtsen, scomparso nel dicembre 2015 e autore di ben 94 reti in 190 gare. I successivi dieci anni vedono una fragorosa battaglia al titolo tra il club di Amsterdam e quello di Rotterdam.  Nella stagione 1964-1965 il Feyenoord trionfa in campionato mentre i Lancieri si piazzano al tredicesimo posto, finora peggior piazzamento ottenuto nella massima serie. Nell’ Ajax però è tempo di cambiamenti molto importanti. Dalle giovanili, Michels pesca un giovane chiamato Johan Cruijff e gli impone di prendersi fin da subito le proprie responsabilità. Il giovane risponderà alla grande e alla seconda stagione con la prima squadra vince il titolo di campione nazionale. Il club di Amsterdam, trionferà anche nei successivi due anni arrivando sempre davanti al Feyenoord. Le squadre olandesi iniziano anche a farsi largo nelle competizioni europee.

Nel 1969 l’Ajax arriva in finale di Coppa dei Campioni ma il 29 maggio a Madrid, Pierino Prati fa il fenomeno, ne insacca tre e manda il Milan sul tetto d’ Europa. Con l’ amaro in bocca i ragazzi di Michels tornano ad Amsterdam e vincono il successivo campionato. Un trofeo che però ha ancora una volta qualcosa di amaro perchè il Feyenoord diviene campione d’ Europa, battendo il Celtic per 2-1. Voglioso di rivincita il club di Amsterdam vince la successiva Coppa dei Campioni battendo il Panathinaikos di Puskas per 2-0. Nel 1971, Michels lascia Amsterdam e si accasa a Barcellona mentre Kovacs lo sostituisce. Sembra la fine di qualcosa di unico, invece Kovacs ha appreso ogni minimo dettaglio e forse migliora anche il gioco, quel stupefacente gioco chiamato, calcio totale. Kovacs riuscirà a far meglio di Michels, vincendo le successive due Coppe dei Campioni, contro l’ Inter nel 1972 e contro la Juventus nel 1973. Cruijff alza la Coppa da capitano ma per lui è tempo di migrare verso il Barcellona del suo padre calcistico, Michels.

L’addio di Cruijff lacera l’orgoglio ajacide e infatti la stagione successiva vede i rivali di Rotterdam trionfare sia in campionato che in Coppa Uefa, lasciando il club di Amsterdam a bocca asciutta. Le due stagioni seguenti sono praticamente uguali per l’ Ajax: terzo posto in campionato ed eliminazione agli ottavi di Coppa Uefa. Intanto si sta facendo largo in Olanda la squadra della Philips un colosso del settore elettronico con sede ad Eindhoven. Alcuni dipendenti formarono questo club che col tempo si intrometterà nella corsa per i trofei più importanti, olandesi e non. PSV Eindhoven e AZ Alkmaar saranno le sorprese dei campionati di fine anni ’70 e inizio anni ’80. Il Feyenoord torna a vincere il titolo nel 1984 dopo dieci anni di digiuno. Il ritorno alla vittoria del campionato coincide con l’ ingaggio da parte del club di Rotterdam di Johan Cruijff, che aveva giocato le due stagione precedenti proprio all’ Ajax. I tifosi si sentono in un certo senso traditi dal più grande olandese di sempre. In quella stagione però si registra la goleada che il club di Amsterdam infligge ai suoi rivali. Il 18 settembre 1983 allo Stadio Olimpico di Amsterdam gli ajacidi sommergono con otto reti i rivali di sempre e finirà ben 8-2 con reti di Olsen (doppietta), Van Basten (tripletta) Koeman, Molenaar e Boeve. Cruijff però gioca quasi da solo e il Feyenoord, grazie ad un ajacide purosangue, torna a vincere il campionato. Tolti i panni da calciatore, Cruijff tornerà ad Amsterdam in veste di allenatore, pronto a mettere in pratica ciò che ha imparato da Michels e da Kovacs. Il 6 giugno 1985 Cruijff è il nuovo allenatore del club, senza che egli abbia però un patentino valido per allenare. Vincerà col club, due Coppe d’ Olanda, e due Coppe delle Coppe. Così gli anni ’80 se ne vanno in cui l’ Ajax ha vinto più sul finire del decennio, grazie anche ad un impressionante settore giovanile tra cui vale la pena ricordare: Van Basten, Rijkaard, Kieft e Olsen. Senza che nessuno se ne accorga, il vento ha soffiato forte, i mulini a vento fanno il loro lavoro e spazzano via anche gli anni ’80. Compiuto lo stesso tragitto fatto da calciatore, Cruijff andrà ad allenare al Camp Nou, mentre sulla panchina dell’ Ajax tornerà Leo Beenhakker che si è diviso la carriera olandese proprio fra Feyenoord ed Ajax.

 

Dall’ Inghilterra però si sta muovendo un fenomeno che porterà violenze e sangue per tutta Europa. La vicina Olanda si fa quasi trascinare e sul finire degli anni ’70 sbarca il fenomeno dell’ Hooliganismo. A far si che i derby siano ancora più vivaci e tesi ci pensano i tifosi sugli spalti, che stanchi di esultare composti ed educati, decidono di dare una svolta a questo sport. Tralasciando gli episodi accaduti in Inghilterra, nel 1976 viene fondata la F-Side di Amsterdam. L’ ispirazione arriva appunto dall’ Inghilterra, secondo cui, il tifoso, quello vero deve battersi per difendere i colori che gli appartengono. Risse, sangue e tanto alcool fanno si che la gente trovi sfogo nelle battaglie contro i propri nemici. Anche i vicini di Rotterdam hanno però un curriculum di tutto rispetto se si parla di scontri, violenze e vandalismo. Vandalismo a dir la verità, estremo. Grazie alla presenza nelle coppe europee del Feyenoord, i propri tifosi creeranno panico e scompiglio ovunque la squadra giochi: Londra, Roma, Varsavia per fare alcuni esempi recenti.  Ma nel 1997 è un tifoso dell’ Ajax a rimetterci la vita. Le due tifoserie si danno appuntamento su internet, per darsele di santa ragione. L’ appuntamento è fissato a Beverwijk una tranquilla cittadina vicina ad Amsterdam. Sono botte, tante botte e anche molti feriti. Il corpo poliziesco locale sapeva dell’ incontro ma non sapeva il luogo esatto, ritardando così la presenza sul posto. A morire sarà un tifoso di Amsterdam tale Carlo Picornie, ucciso mentre veniva selvaggiamente picchiato, probabilmente da Leonardo Panton con un lucchetto di una bicicletta.

La prima sfida degli anni ’90 fra i due club è datata primo aprile 1990. Al 46esimo esce Jonk ed entra un giovanissimo Dennis Bergkamp, al quale gli basta meno di sessanta secondi per decidere il match e portare i due punti ad Amsterdam. Poco più tardi ad Amsterdam verrà festeggiato il 23esimo titolo di campione d’ Olanda. Dalle parti di Rotterdam invece si guarda l’ Ajax da metà classifica e lo sarà anche nella stagione seguente in cui a trionfare sarà però la squadra della Philips. Nel 1992 Johan Cruijff vince la sua prima Coppa dei Campioni da allenatore, grazie al gol di Ronald Koeman ai tempi supplementari, contro la Samp di Vialli e Mancini. In quella stagione però il Feyenoord torna finalmente a competere e dopo un paio di stagioni anonime, si piazza dietro i rivali di sempre ma il PSV si concede il bis e vince nuovamente il campionato. Dennis Bergkamp continua a segnare e per tre stagioni consecutive sarà lui il capocannoniere indiscusso. L’ ultimo anno di Bergkamp ad Amsterdam è magico per lui ma non molto per il club. Lui segna 26 reti ma l’ Ajax non riesce a vincere il campionato e arriva addirittura terzo con quattro punti di ritardo sul Feyenoord campione. Già, è tempo di festeggiare a Rotterdam dopo tanti anni di delusioni (vinte però due coppe d’ Olanda nel ’91 e ’92) costellate dai successi dei rivali. Il 31 marzo 1993 al De Kuip però l’ Ajax travolge con una manita i rivali di sempre, in una gara valida per la Coppa d’ Olanda. Nel 1995 vi sono due notizie fondamentali e come spesso accade, una positiva e una negativa. Andiamo con ordine: l’ Ajax è sul tetto d’ Europa grazie a Kluivert che con un tocco di punta, batte il Milan di Capello a soli cinque minuti dal termine.

Nello stesso anno la sentenza Bosman, concede ai giocatori maggior libertà contrattuale e club come Ajax e Feyenoord, vedono le proprie casse piene di cash ma con rose decimate perchè tutti i giocatori sono attratti dai maggiori club europei, grazie anche ai contratti che gli vengono offerti. Lasciano Amsterdam i vari: Seedorf, Koeman, Overmars, i fratelli De Boer, Van der Sar e Litmanen, insomma se giochi anche solo con loro vinci almeno un campionato. Con i soldi incassati, l’ Ajax riparte da due danesi: Olsen e Laudrup. Nel 1996 viene finalmente tolto il telo al nuovo stadio dell’ Ajax, il meraviglioso Amsterdam Arena, lo stadio più capiente del paese. Tre anni più tardi il Feyenoord torna a vincere il campionato e lo fa in grande stile, surclassando l’Ajax di ben 23 punti e di 15 il Wilem ll, arrivato secondo. Artefici di quella meravigliosa stagione sono sicuramente Tomasson e Cruz che poi si ritroveranno a Milano seppur in colori diversi. Il 23 aprile 2000 è la data del primo Klassieker del nuovo millennio. Il risultato di 1-1 non accontenta nessuna delle due squadre perchè ormai il PSV vola verso il titolo mentre Feyenoord e Ajax arrivano rispettivamente alla posizione tre e cinque. A giugno però in Olanda e Belgio si giocano gli undicesimi campionati di calcio europei a livello nazionale. Il cucchiaio di Totti e gli errori di de Boer, Stam e Bosvelt condannano l’ Olanda a guardare la finale dal divano. Smaltita la delusione europea è tempo di tornare divisi e rivali e a metà dicembre è tempo di Klassieker. Tomasson fa impazzire la retroguardia ajacide e finisce così 3-1. La gara di ritorno è una partita memorabile. Per il Feyenoord. Al settimo minuto sblocca il risultato un irlandese di Londra, David Connolly con un bel diagonale. Si prenderà tutti gli insulti di questo mondo perchè si toglierà la maglia, andando a festeggiare vicino ad un settore colmo di ajacidi. Il vantaggio dura però solo cinque minuti perchè Arveladze pareggia in scivolata, battendo Dudek. Arveladze non si accontenta e dopo sei minuti con un grande diagonale sinistro, porta l’ Ajax in vantaggio. L’ Amsterdam Arena è una bolgia, si salta, si ride e si canta. Ma ci sono i secondi 45 minuti da giocare. Al minuto 61, il giovane brasiliano Leonardo, cresciuto nel vivaio del Feyenoord, rimette il match in perfetta parità. Passano solo cinque minuti ed è ancora Connolly a portare in vantaggio gli ospiti, fra il gelo del pubblico di Amsterdam e le urla provenienti dal formaggino. Non pensate sia finita perchè a mettere la parola fine al match è John Dahl Tomasson che l’ anno dopo andrà a giocare al Milan. Arveladze accorcia le distanze e si assicura il pallone del match ma poco importa perchè al triplice fischio di Dick Jol, sono gli ospiti a festeggiare tra i fischi di tutto lo stadio. Con l’ arrivo di Ibrahimovic, l’Ajax torna a vincere il campionato e grazie ad un gol dello svedese trionfa anche in Coppa d’ Olanda, battendo l’ Utrecht. Nella stagione seguente (2002-2003) grazie ad un inarrestabile Mateja Kezman (35 reti) lo scudetto andrà dalle parti di Eindhoveen, per un solo punto di differenza sull’ Ajax.

Nel giro di tredici anni la compagine di Rotterdam riuscirà a vincere solamente quattro partite, l’ultima in Coppa d’Olanda il 28 ottobre 2015. Con l’arrivo di de Boer nel 2010, l’Ajax riuscirà a vincere il campionato per ben quattro anni di fila, grazie a talenti come Eriksen, Milik e Klaassen. A Rotterdam invece si dovranno accontentare solo di secondi e terzi posti, visto l’assoluto dominio dei ragazzi di de Boer. E allora il 23 ottobre tutti incollati ai maxi schermi perchè torna finalmente la partita più sentita d’Olanda e uno degli ultimi derby old school. 

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